L'Allieva e... il silenzio è migliore di qualunque parola

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Da quel momento il mio rapporto con Claudio è cambiato: siamo diventati algidi.
Ognuno sulle proprie.Nessuno considera più l'altro.
Sono trascorsi 10 lunghi giorni così.
10 giorni, 13 ore, 23 minuti e 31 secondi.
Interminabili. Terribili.

Forse io e Claudio abbiamo semplicemente avuto la nostra occasione e l'abbiamo sprecata.
Chissà se penso solo io a ciò che siamo stati e avremmo potuto essere o se anche lui mi pensa... o forse è solo troppo occupato ad affogare nel suo nauseante narcisismo!
Proprio mentre sto andando dalla Strega, Beatrice entra nella stanza di noi specializzandi con un gran sorriso "Ragazzi, buongiorno, tenetevi forte! La ricerca condotta da me e dal dottor Conforti è stata approvata e partirà da domani in via sperimentale proprio qui e, tenetevi forte, da domani avremo i migliori medici legali italiani e non che faranno la fila per venire qui!"
"Congratulazioni!" esclama la Rossa alzandosi e con un sorriso larghissimo si avvicina a Beatrice e le stringe la mano "Sono molto contenta per voi, so quanto significa! Ci avete lavorato a lungo ed è giusto che gli sforzi siano visti e lodati!"
Che oca insopportabile!
"Ma è una sua speranza, dottoressa?" chiede Lara.
"Cosa, mia cara?"
"Che vengano i migliori medici legali qui?" prosegue Lara con quel suo cinismo che, a dirla tutta, a volte vorrei avere anch'io e che ora come ora mi fa sorridere, un sorriso vero (finalmente!).
Beatrice alza le spalle "Me lo sento. Sapete, di sicuro da domani potrete usarla anche voi, con la supervisione dei professori ovviamente, ma prossimamente qualche esterno la vedrà di sicuro!" Lara annuisce con l'espressione di chi però non ci crede "Beh, buon lavoro a tutte! Ah, Alice, hai un attimo?"
"Sì." rispondo seguendola, mentre lei mi precede uscendo dalla stanza.
"Tipetto curioso la tua amica." commenta quasi con aria complice, tono che però non capisco né replico, infatti difendo la mia amica dicendo "Lara dice sempre e solo quello che pensa. E a dirla tutta è una qualità che hanno pochissime."
Beatrice annuisce con aria di chi ha capito che dall'altra parte non ha un'amica né confidente "Senti... come vanno le cose con Claudio?"
Aggrotto la fronte "Perché vuoi saperlo?"
Lei alza le spalle assumendo un'aria innocente "No, così... l'ho visto molto sulle sue o in compagnia di Paola e volevo sapere se dovevo consolarlo o se sai dirmi se si vede con la tua collega."
Faccio vagare lo sguardo da una parte all'altra per cercare di essere calma e non dare spettacolo.
"Puoi chiedere a lui visto che siete tanto amici!" esclamo mal celando il fastidio che mi ha provocato questa sua domanda.
"Lo farò, ma volevo sentire tutte le campane! E comunque ho la sensazione che stavolta sia stata tu a rompere, dico bene?" mi chiede con quel sorrisetto fastidioso che si ritrova per poi allontanarsi e lasciarmi lì. Prendo un respiro profondo e decido quindi di andare dalla mia nemesi e sapere quale altro terribile incarico dovrò svolgere per lei!

La Strega sta parlando con qualcuno e travolta dalla mia solita enorme curiosità tendo l'orecchio per cercare di capire con chi stia parlando... "Non resterò tanto a lungo qui e vorrei assicurarmi che il mio erede sia assolutamente dedito a questo lavoro e lo possa affrontare al meglio!" dice lei.
Vuole già andarsene?
"Valeria, sai quanto conti per me questa professione." è Claudio! Ma che...?
"Bene!" dice lei "Ultimamente so che sei però poco concentrato e la cosa credimi mi rammarica profondamente." lui tace "E' l'Allevi che ti crea problemi?"
"No, assolutamente. Lei non è un problema."
"La Allevi è un elemento mediocre e pigro e temo che, se tu ti lasciassi coinvolgere nei suoi disastri, rallenteresti molto la tua corsa a questo posto e credimi una cosa del genere non la tollererei! So che sei uno dei migliori Claudio e voglio che tu sia il vincitore, ma per farlo niente e nessuno deve turbarti."
"Valeria non preoccuparti. Alice Allevi non rappresenta più nulla per me. Inoltre da quando c'è stata questa ricerca ho compreso meglio quali siano le mie priorità. E lei non lo è."

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, una pugnalata al cuore da parte sua avrebbe fatto meno male.
Non sento altro, non voglio sentire altro.
Claudio mi ha distrutta, annullata.
Forse una coltellata avrebbe fatto meno danni di quello che invece hanno provocato le sue parole!
Non mi importa che la Wally mi rimproveri, mi cerchi, scappo via.
Via dall'Istituto, via da Claudio, via da tutto.
Ho una voglia impellente di vomitare, vorrei poter espellere tutti i miei ricordi di lui, i nostri ricordi.
Vorrei poter cancellare quell'anno a Bruxelles, vorrei poter dimenticare quelle promesse d'amore infrante, vorrei non aver ascoltato le sue parole. Avrei preferito continuare a pensare che forse avremmo avuto di nuovo una possibilità prima o poi, ma dopo oggi e dopo aver sentito ciò che realmente rappresento per lui...
Sono sulla terrazza del Pincio, c'è sempre una vista fantastica... l'ultima volta che sono venuta qui è stato poco più di un anno fa, prima che partissimo per Bruxelles... chiudo gli occhi e mi sembra di sentir soffiare il vento caldo che c'era allora, i raggi del sole forti e penetranti che mi riscaldavano la pelle... e lui che mi stringeva la mano affettuosamente nella sua. Apro gli occhi... ma lui non c'è. C'è solo la mia mano che stringe forte la balaustra.
Osservo piazza del Popolo e mi sento... svuotata.
Odio quello che provo per te. Odio come mi fai sentire. Odio te.
Stringo forte gli occhi, deglutisco. Vorrei riuscire a trattenere le lacrime, ma queste già solcano le mie guance. Tiro su il cappuccio per evitare che qualche passante possa accorgersene e chiedermi se vada tutto bene. Perché no, non va nulla bene.
Ma come lo spiego? Come posso spiegare che l'uomo che amo, nonostante abbia sempre messo al primo posto la carriera, mi ha spezzato il cuore?
Come posso far capire agli altri cosa provo? Come mi sento?

Mi sono rifugiata in camera mia, ai piedi del mio letto, il telefono che squilla all'impazzata, continue vibrazioni segno che qualcuno mi sta forsennatamente cercando, ma io non guardo il telefono, non vedo le notifiche ormai sicuramente copiose.
Non accendo lo schermo, non voglio leggere, non voglio sapere nulla. Sono impazzita?
Probabile.
Quelle parole di Claudio mi hanno trafitta e spezzata.
Credevo di essere più forte, ma evidentemente non sono poi così resiliente.
Resto ai piedi del mio letto rannicchiata su me stessa, le ginocchia strette al petto, le braccia avvolte come in un abbraccio, il capo nascosto fra le braccia. Vorrei tanto poter essere risucchiata, sparire.
Non so per quanto ci resto così, poi una voce, quella di Yukino, mi riporta alla realtà, alzo il capo lentamente, mi bruciano gli occhi, avverto il volto ancora bagnato di lacrime, la mia amica assume un'espressione dispiaciuta e si siede accanto a me, in silenzio mi sposta i capelli e alcuni li porta dietro le orecchie e poi, sempre in silenzio, mi abbraccia.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare in quell'abbraccio dolce e complice.
"Silenzio è migliore di qualunque parola." dice poco dopo "Lo diceva sempre mia nonna in Giappone quando io triste."
Abbasso lo sguardo, non voglio parlare.
Ma poi ce n'è veramente bisogno?
Mi stendo sentendomi distrutta e tremendamente stanca...

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