L'Allieva e... quelle giornate no

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Il lunedì arriva fin troppo presto e con esso l'immancabile pioggia di primo mattino che ti fa imprecare per aver sporcato scarpe e jeans di fanghiglia. Per strada ci si urta fra ombrelli e inevitabilmente una grossa quantità di goccioline finisce sul giubbino e in pieno viso. Arrivare sul luogo di lavoro rappresenta quasi la salvezza: mi fiondo subito a prendere un tè caldo alla macchinetta approfittando del fatto che sia fra le prime ad arrivare. Subito dopo mi reco nella stanza degli specializzandi e indosso il camice, devo parlare con Claudio: i miei amici hanno ragione, devo essere chiara una volta e per tutte.
Sfortunatamente per me però, Claudio non viene e così decido di concentrarmi su quei quattro nomi che Calligaris mi aveva fatto gentilmente appuntare: Guido Visconti, Sandro Bruzzoni, Marcello De Santis e Leonardo Ruffo. Li cerco su Google, il primo è un uomo di circa 40 anni, è un imprenditore, pare che due anni fa abbia avuto un incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Forse Alessandra ci parlava per consolarlo... mi verrebbe voglia di contattarlo e chiedergli cosa si dicevano esattamente... sì, ma perché dovrebbe farmi leggere una conversazione dato che non sono della polizia? Cerco qualche altra notizia su di lui, cerco di incrociare il suo nome e quello di Alessandra, ma non ne ricavo nulla di rilevante.
Sandro Bruzzoni ha quasi sessant'anni, è disoccupato. Ha l'aria tremendamente trasandata e triste a giudicare dalle sue foto su Facebook. Lui e Alessandra erano amici su questo social, chissà se si sentivano solo su Instagram, o anche qui! Oh, quanto vorrei poter avere una password che mi permetta di accedere ad ogni profilo e conversazione! Beh, forse quelli della finanza...
Passo al terzo, Marcello De Santis, è un bell'uomo. Avvocato. Il suo viso mi ricorda qualcuno, ma non riesco proprio a ricordare chi! Ha un profilo pubblico su Instagram, su cui carica perlopiù foto di vestiti, paesaggi o suoi primi piani o mentre si dedica allo sport. Non sembra una persona triste o che abbia bisogno di attenzioni, ma allora perché ha contattato Alessandra? O è Alessandra che ha contattato lui? Scrivo queste sensazioni su un pezzo di carta: più tardi le devo comunicare al vicequestore e chiedere se lui sa di più.
Leonardo Ruffo è un ragazzo di 22 anni, ha subito molti atti di bullismo. Non ha caricato nulla sul suo profilo e mai come nei primi tre casi, capisco il perché abbia contattato e chiesto aiuto ad Alessandra. Lei conosceva bene la sensazione di impotenza, di disgusto dopo un'esperienza terribile come quella che lei aveva vissuto.
Sospiro. La curiosità mi sta divorando e ha temporaneamente oscurato quei pensieri che prima rivolgevo a Claudio; quando ormai sono quasi le 14, vedo Claudio, sta guardando il telefono, poi si volta nella mia direzione: mi rivolge un lungo intenso sguardo, ma poi lo abbassa e tira dritto.
Vorrei seguirlo e soprattutto seguire il consiglio di Michele e Silvia, ma l'orgoglio, quel maledetto persistente orgoglio, mi frena.
In quel momento arrivano Lara e Michele, sono entrambi zuppi e tremanti.
"Bomba d'acqua?" chiedo.
"Diluvio." risponde Lara spogliandosi "Me ne stavo a casa! Spero stasera di non avere la febbre."
"Speriamo! Io devo completare un lavoro in laboratorio con Anceschi." dice Michele intento ad asciugarsi alla meno peggio con dei fazzoletti di carta.
"Ragazzi, ma la Boschi?" chiedo non avendo ancora visto il rospo in giro.
"E' impegnata per un convegno. Tre giorni senza la strega. Che c'è ti manca?" chiede sogghignando.
In quel momento entra la Rossa, tutti e tre la seguiamo con lo sguardo. Lei è asciuttissima e perfetta, noi a suo confronto sembriamo tre barboni.
"Buongiorno!" saluta rivolgendoci un sorriso radioso "Svegliati male o vittime della pioggia?"
"Tu invece sei di ottimo umore!" constata Lara.
"Ho avuto uno splendido risveglio e soprattutto un inatteso passaggio!"
"Beata te! E con chi sei venuta?" chiede Michele curioso.
"Un amico." risponde sorridendoci e soffermandosi su di me, o forse è solo paranoia.
"Contenta per te." dico, ma senza manifestare alcun entusiasmo verso questa frase e soprattutto temendo di sapere chi sia l'amico dato che lui è arrivato da non molto e poco dopo è entrata lei. Del resto è una cosa che facevano anche lui ed Ambra. Prima arrivava lui e poi lei o viceversa.
Mille scenari apocalittici si stanno creando dinanzi a me, uno peggiore del precedente.
Ora basta, devo sapere. Devo sapere ora!
"Hai visto per caso Beatrice?" chiedo alla Rossa. Beatrice è l'unica che, circa la vita sentimentale di Claudio, può rispondermi: credo che Claudio si fidi solo di lei (e forse si fidava di me!).
Torna seria "No. Però c'è Claudio che credo possa rispondere al posto suo! Sono così affiatati del resto. Vero?" la serpe mi sta dicendo qualcosa o vuole solo farmelo credere?
Sospiro "E' vero, sono professionalmente affiatatissimi." lei perde quel sorrisetto falso dalle labbra "Comunque, grazie del consiglio." proseguo alzandomi dalla sedia e andando verso l'ufficio di Claudio. Poso la mano sulla maniglia della sua porta, ma non la abbasso.
Ci ripenso e vado alla macchinetta, prendo la seconda camomilla.

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