Il pranzo si è svolto nel più totale silenzio e imbarazzo da parte mia, lui mi ha rivolto brevi e intensi sguardi che non hanno fatto altro che acuire questo mio disagio. Nonostante ciò lui si è comunque offerto di aiutarmi con la ricerca sui veleni e così non ho potuto fare altro che accettare: siamo a casa mia – Yuki è in giro a fare spese – e con calma gli faccio controllare tutta la ricerca già svolta.
Siamo a pagina 65 e non commenta, annuisce di tanto in tanto e qua e là evidenzia dei passaggi su Word, io batto freneticamente il piede per terra. Dopo altri venti minuti, CC alza lo sguardo e mi chiede "Finito di battere sto piede? Cos'è un nuovo tic?"
"Allora? Che ne pensi?" gli chiedo in preda all'ansia.
"Mi piace, questi passaggi che ti ho evidenziato, sono parti che potrebbero essere ulteriormente approfondite. Anzi, ho proprio qualcosa che fa per te!" dice lui alzandosi dalla sedia e prendendo un libro dalla borsa si siede accanto a me "Questo testo ti sarà molto utile per integrare questi passaggi. Il testo non è molto ampio pertanto non ti perderai in tante nozioni inutili, vedrai." mi dice incoraggiante.
"Grazie." dico "Credevo che... insomma, dopo quello che ci siamo detti tu non volessi più avere niente a che fare con me."
Corruga appena la fronte "E perché? Sei pur sempre la mia allieva, ricordi?" mi ritrovo ad annuire imbarazzata "Per tale ragione, se posso mettere un po' i bastoni tra le ruote alla Boschi tanto meglio!" esclama sorridendomi con aria complice.
"Non hai ancora digerito che sia lei a capo dell'Istituto, vero? Eppure pensavo che l'anno a Bruxelles avesse un po'... come dire attenuato la tua fama di gloria." dico prendendolo un po' in giro.
"Quello mai, Sacrofano, sai quanto sono ambizioso!"
Sorrido "Lo so, ti sei fatto conoscere anche all'estero con questa tua smania di essere il primo e il più bravo!" dico prendendolo un po' in giro.
"Io sono il più bravo." sottolinea lui guadagnandosi un'alzata di sopracciglia da parte mia "Comunque sono sicuro che la Boschi apprezzerà ora questo lavoro, c'è veramente tanto impegno e passione. L'inserimento di questo approfondimento sono sicuro che le piacerà." dice accarezzandomi la guancia "Vedrai, Sacrofano. Io sono fiducioso." lo avrei baciato se solo le cose fossero semplici e chiare fra noi, ma mi limito a guardarlo di sfuggita negli occhi per poi abbassare lo sguardo "Va bene, pausa finita. Andiamo, passiamo un caffè al volo e poi fili a completare il lavoro."
Non so se mi faccia più male il modo in cui mi tratta ovvero bene e anzi mi aiuta nella mia 'crociata' contro la Wally o se ha accettato il tutto con passività. Avrei preferito che inveisse contro di me piuttosto che questo. Mi ha appena dato il libricino che nel tragitto lui mi ha illustrato in lungo e in largo e io mi sento carichissima per scrivere il resto della ricerca, ma al tempo stesso un po' triste.
"Mi raccomando, fatti valere!" mi saluta CC nell'atrio dell'Istituto, quindi io vado a completare la mia ricerca in biblioteca e a finire di scrivere, lui non so dove sia, ma di certo è stato molto presente nella mia testa per tutto il giorno.Consegnare la ricerca alla strega è un vero sollievo, posso finalmente respirare!
"Noto con piacere che ha imparato a scrivere la bibliografia!" commenta acida andando subito alla fine del lavoro "Spero vivamente che queste 150 pagine siano frutto del suo lavoro e non di nuovo un patchwork!" prosegue la mia nemesi "Vada, avrò bisogno di un po' di tempo per studiare la sua ricerca e rendermi conto se ha effettivamente svolto un lavoro con rigore o meno."
Lascio con estremo piacere il suo ufficio e proprio mentre sto scendendo, vedo Claudio e Paola insieme nell'atrio, lui le sta dicendo qualcosa in tono concitato e lo deduco dal frenetico movimento delle mani, lei è rigida, lo sta fissando, poi dopo un minuto circa, lei va via dandogli le spalle, in quel momento CC alza lo sguardo e mi vede: deglutisco colta in flagrante, alzo la mano in segno di saluto, lui fa un piccolo sorriso e poi si allontana.Il giorno seguente dato che non ho particolari compiti da svolgere, ne approfitto per andare in giro e prendere una cioccolata calda in un bar poco lontano da lì. Mentre bevo la cioccolata, osservo alcuni cartoncini sparsi sul bancone, fra questi ne vedo uno 'Punto e a capo'. Immediatamente la detective che è in me si risveglia e così decido casualmente di andare a darvi un'occhiata!
La boutique è bellissima pur essendo non grandissima, ci sono tutti capi di abbigliamento molto carini. Alcuni sono alla mia portata, altri assolutamente improponibili. Per non dare nell'occhio, comincio a provare alcuni maglioncini e qualche cardigan.
"Questo ti sta benissimo!" commenta una commessa che avrà forse uno o due anni più di me "Provalo con questa giacca." dice porgendomela con un sorriso.
"Grazie!" effettivamente è proprio un bell'abbinamento "Scusa posso farti una domanda?"
"Certo!" risponde lei entusiasta.
"Alessandra Celano lavorava qui, giusto?"
Il sorriso si spegne "Sì, poverina. Era veramente una ragazza splendida. Aveva una parola gentile per tutti e sempre il sorriso sulle labbra nonostante tutto."
"Perché nonostante tutto?" chiedo non potendomi trattenere.
"Beh, so che era fidanzata con una persona... poco raccomandabile, diciamo. Non mi meraviglierei se fosse stato lui a fare quello che ha fatto."
"Perché? Era violento?"
"Violento è un eufemismo." risponde lei abbassando appena lo sguardo "Una volta è venuta qui in negozio con un occhio nero e dei graffi sul braccio. Me lo ricordo perché era estate e perché avevamo il condizionatore che dava problemi. Comunque non sai quante volte le ho detto di mollarlo, ma la sua risposta era sempre la stessa 'Anna, se lo faccio, potrebbe reagire molto male'. Poi una mattina di due mesi fa, entra e mi dice che lo ha lasciato, ma che lui continuava a riempirla di messaggi."
"Ti ha mai detto come si chiama?"
"Solo il nome. Rocco."
"Rocco? Ne sei sicura?" chiedo incredula. Alessandra si è fidanzata con l'uomo che anni prima le ha rovinato la vita?! Ma come è possibile?"
"Tutto bene? Sei impallidita..."
"Sì, un calo di zuccheri." rispondo "Comunque questo completo lo prendo." dico cambiando argomento, ma poco prima di pagare, chiedo di nuovo alla stessa ragazza "C'era qualcun altro ancora che le dava problemi o la infastidiva?"
"Lei era una persona che emanava un'energia positiva e forte, tutti la volevano attorno a sé. Tutti venivano qui anche solo per poterle dire 'ciao'. Infatti da quando è morta la clientela è fortemente calata."
"So che aveva una pagina Instagram, sai di cosa parlava?" chiedo.
"Sì, la seguivo anch'io. Ti faccio vedere." risponde prendendo il telefono "«Il mio benessere» questo è il titolo, c'erano post veramente molto belli, alcuni erano pieni di forza, di grinta, altri un po' forti, ma era una pagina molto seguita e apprezzata. Se ti va dacci un'occhiata."
"Lo farò, grazie." dico per poi pagare e uscire.
Quando esco, vedo Arthur fermo ad un bar che sta parlando a telefono e così, nel vano tentativo di dare un ordine alla mia confusione, mi avvicino...
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L'Allieva... 3
FanficE' passato un anno, Alice e Claudio sono tornati da Bruxelles e sono alle prese con un nuovo delicatissimo caso che coinvolgerà l'allieva in modo particolare... oltre alle vicende lavorative, ritroviamo ancora una volta la specializzanda alle prese...