EPILOGO

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Il mattino seguente Claudio si alzò molto presto, si svegliò ben due ore prima di Alice.
Alice dormiva ancora quando lui uscì, ma Claudio si disse che quello che avrebbe dovuto fare richiedeva l'assenza della donna che amava. Non voleva che lei ascoltasse tutta la rabbia che ribolliva nel suo spirito e soprattutto non voleva che fosse coinvolta in un aspetto della sua vita e carriera da cui voleva solo proteggerla.

Uscì dalla macchina, si sistemò il nodo della cravatta e la giacca e poi entrò. Come da copione, Paola gli andò incontro con un gran sorriso. Ormai lei era solita far così: andargli incontro sorridente, chiedergli come avesse dormito, baciarlo e poi parlargli della ricerca e del suo futuro come Direttore. Lo baciò e lui ricambiò con un bacio leggero a fior di labbra, poi le sorrise dicendole "Andiamo nel mio ufficio." 
Era un sorriso diverso il suo però, era un sorriso tirato. 
Ora lui sapeva la verità, sapeva quali erano i progetti della giovane accanto a lui, ma sapeva anche dei progetti della professoressa Boschi, donna che Claudio aveva sempre sovrastimato e apprezzato. Entrambe donne lo avevano tradito vigliaccamente.
Claudio non si sarebbe più fatto ingannare da nessuno da quel momento in poi.

"Di cosa vuoi parlarmi?" chiese lei sedendosi alla scrivania e accavallando le gambe.
Lui si sedette accanto a lei e le sorrise "Ti ricordi quando mi hai parlato di far intervenire nella ricerca la nipote della Boschi? Erika mi pare si chiami."
"Sì, lei. E' una bella idea. La professoressa mi ha detto che è una ragazza molto preparata e soprattutto ci tiene tanto a lavorare in una simile ricerca."
"Tu e la Boschi lavorate proprio a stretto contatto vedo!" esclamò lui, mentre Paola si irrigidì "Hai parlato anche a lei della mia ricerca, Paola?"
"N - no, cioè sì. Sì, ovviamente per... insomma voleva sapere in che cosa stava coinvolgendo la nipote." rispose Paola alzandosi dalla sedia.
"Certo, perché io sono il primo stupido arrivato quindi doveva sapere in cosa la stavo coinvolgendo!" sbottò lui alzandosi e fissando la giovane davanti a lui.
Lei prese ad agitarsi "Ma no, Claudio, che hai capito! E' preoccupata come lo sarebbe qualunque zia verso la nipote, no?"
"Non ho nipoti." replicò lui gelido.
"N - non... perché parli con questo tono? Dormito male?"
"No, ho dormito benissimo. Per la prima volta dopo tanto tempo!" esclamò lui.
"Be - bene." commentò lei retrocedendo.
"Tu perché balbetti?" le chiese stringendo gli occhi e avanzando verso di lei.
"Sei strano." rispose retrocedendo ancora.
"Ah, io? Sai, Paola, forse tu credi che io sia... come dire, stupido? Pensi che io sia uno di quegli uomini a cui bastano un paio di occhioni dolci o battiti di ciglia, per non essere volgari, per farmi cedere qualcosa a cui tengo? Per cedere a un progetto di quella portata e per condividerlo con persone che non conosco?
Se hai pensato questo, o forse dovrei dire, avete pensato questo, beh avete pensato male! L'unica persona con cui posso condividere la mia ricerca è al massimo Beatrice.
Non coinvolgerò più né te, né la Boschi e né la nipote. Ammesso che la nipote lo sappia veramente."
"Come vuoi. Io ti avevo solo proposto una cosa che avrebbe potuto garantirti un'attuazione e sostegno sicuro!"
Lui scosse la testa e sorrise piano "Tu e la Boschi avete fatto un progetto alle mie spalle. Lo so. Non farò nulla né renderò pubblico quanto avevate intenzione di fare" lei deglutì "ma ti voglio fuori da questo progetto e soprattutto fuori dalla mia vita. Sono stato chiaro?"
Paola abbassò la testa e per alcuni istanti fece zigzagare lo sguardo dal pavimento a lui, poi con la coda tra le gambe uscì. 

Claudio da quel giorno per le successive sei settimane la vide poco quanto nulla, ma quando incrociava lo sguardo suo o quello della Boschi, entrambe abbassavano lo sguardo con aria colpevole: di sicuro nessuna delle due aveva fatto una bella figura!
A Claudio poco importava a dirla tutta, lui ne era uscito vittorioso. Non aveva avuto il posto da Direttore era vero, ma aveva evitato - grazie ad Alice - che tutto ciò per cui aveva combattuto gli scivolasse tra le dita. 

Erano le 20 quando Claudio uscì dal suo ufficio e, strano a dirsi, vide Alice che lo aspettava: era raggiante ed era bellissima. Lui la raggiunse e le diede un lievissimo bacio, non avrebbe mai potuto baciarla come avrebbe voluto lui, insieme uscirono dall'Istituto e salirono in macchina.
"Claudio, oggi sono stata in agenzia."
"Ecco perché non ti trovavo! E io che pensavo fossi a lavorare a casa alla tua ricerca!"
"Sì, beh... mi manca la tua supervisione... comunque, pensavo... che ne diresti di andarcene per un paio di settimane in Calabria in vacanza?"
Claudio la guardò con aria scioccata "In una spa?"
"No, in un villaggio turistico." gli rispose sorridendogli a trentadue denti.
"In uno di quei posti dove ti attaccano un braccialetto al polso, sulla spiaggia ti bombardano dalle 10 fino alle 14 con la musica, quel posto dove ti implorano in pratica di fare acquagym? Quel posto dove organizzano tornei di burraco o roba simile?" le chiese scioccato.
"Sì, ti preeeego." disse lei usando un tono infantile.
Lui storse le labbra "Poi vediamo."
Alice sorrise, sapeva che il suo 'poi vediamo' era sempre un 'ok, se proprio insisti'.

"Dobbiamo andarci a cambiare: Silvia e Davide ci aspettano." disse Alice ricordando a Claudio della cena organizzata da Davide a casa sua.
"Come ha fatto quello a convincere Silvia ad andare da lui? Mi hai detto ieri sera che a malapena si sopportano!"
"Le ha detto che ci saremo anche noi e poi... beh, anche io e te litigavamo un giorno sì e l'altro pure e oggi guarda dove siamo!" esclamò lei sorridendogli, anche lui sorrise e poi le chiese "Non starai cercando di fare da Cupido tra di loro, giusto?"
"Non credo di avere questo potere!" rispose lei "Davide è ancora scosso per la fine della sua precedente storia, Silvia ha una visione... disincantata dell'amore."
"Quale miglior coppia!" esclamò Claudio.
Alice e Claudio si scambiarono uno sguardo complice per poi sorridersi.

La serata la trascorsero in modo abbastanza piacevole, Claudio e Alice non litigarono neanche una volta, in compenso Davide e Silvia non fecero altro che stuzzicarsi a vicenda ora era un piatto, ora un caso giuridico. Alice scosse la testa sorridendo, quando alzò lo sguardo vide quello di Claudio fisso su di lei, le sorrise e lei immediatamente ricambiò il sorriso per poi protendere la mano verso di lui.
"Ti amo." le disse stringendole la mano "Sarà una bellissima estate."
"Sì. Un bellissimo futuro."
"Insieme." 

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Buonasera!
Ho pensato di creare un 'Epilogo' per 
concludere definitivamente la storia.
L'ho scritto abbastanza velocemente quindi
potreste trovare degli errori di battitura.
Grazie ancora una volta a voi tutte,
grazie per le vostre recensioni,
per le vostre stelline.

Riguardo allo scrivere una quarta parte...
potrebbe non esserci, 
ma potrebbe anche essere che domani mi viene invece
un'idea e la butto giù.
Vedremo dunque.

Vi auguro per ora una buona estate e evviva i nostri
Claudio Conforti e Alice Allevi <3

L'Allieva... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora