L'Allieva e... io la chiamerei ossessione

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Quando arrivo in sala settoria, Claudio e la rossa sono già intenti a spogliare la vittima.
"Ben arrivata, Allevi." mi saluta distrattamente Claudio "Vuoi cornetto e cappuccino o possiamo iniziare?"
La rossa mi guarda con aria beffarda, mentre io osservo l'orologio in alto che segna le 9:18 beh, sono un po' in ritardo, ma mica così tanto! E' stata colpa uno della sveglia, due delle parole di Arthur che mi hanno tormentata per tutto il week-end e anche ora a dire il vero.
Non replico, anzi mi avvicino e basta. Claudio mi tratta con molta freddezza, ma del resto che mi aspettavo?
Mi fa prendere appunti per tutto il corso dell'autopsia e la cosa mi infastidisce profondamente.
Rocco ha lottato e questo lo si deduce dalle unghie delle mani spezzate, tuttavia non è stata ritrovata alcuna traccia che possa aiutarci a risalire all'identità dell'assassino. Inoltre abbiamo ritrovato tracce di alcool.
"Quindi Rocco potrebbe aver bevuto con l'assassino, potrebbero aver litigato per... un qualche motivo e poi l'assassino lo ha ucciso." dico a Claudio mentre stiamo uscendo dalla sala settoria.
"Allevi, queste sono deduzioni superflue. Il nostro mestiere è un altro, per di più quando svolgiamo le autopsie dobbiamo mantenere il massimo distacco." interviene Paola alle mie spalle.
"Scusa, ma stavo parlando con te?" sbotto voltandomi verso di lei.
"Ha ragione lei, Alice! E' inutile che te la prendi. Del resto è una cosa che ti ho detto fino alla nausea, ma tu non mi ascolti mai." dice Claudio dandole manforte.
"Io lo conoscevo, Claudio..."
"Eh certo! Una volta la conoscevi perché era badante della nonna, un'altra magari è un amico di un amico, magari un'altra volta è Sir Galaad che ti chiede questo favore!"
"Sir...? Oddio, Claudio, ancora con questa storia di 'sir Galaad'*?! Comunque non mi sembra tu ti sia mai lamentato di tutto ciò!" ribatto sconvolta.
"Dovevo cominciare prima con te!" rilancia "A quest'ora forse avresti fatto altro!"
Aggrotto la fronte, ma non ho il tempo di chiedere che cosa intenda con quest'ultima frase perché il professor Anceschi chiede aiuto a Claudio per una consulenza pertanto quest'ultimo si defila lasciandomi da sola con la Giordani che mal sopporto con quell'aria di superiorità che si ritrova!

Dopo aver completato la trascrizione dell'autopsia di Rocco, torno in biblioteca ad ultimare la mia ricerca sui veleni: oggi devo consegnarla alla Boschi e pregare – in tutte le lingue del mondo – che vada bene!
Non mi è per nulla di aiuto vedere e sentire Claudio uscire con Paola, sentirlo ridere e parlare con una tale disinvoltura di lavoro con lei, anzi mi fa male tutto ciò e mi fa pensare che probabilmente io e lui per davvero siamo incompatibili; insomma con me non ha mai potuto ironizzare su un'operazione effettuata su un cadavere né ha potuto confrontarsi sulle ultime tecniche usate in un altro Istituto. Insomma a confronto io e lui non parlavamo di nulla, ma veramente di nulla.
Sospiro, serviva la Giordani per farmi aprire gli occhi evidentemente; quando ormai sono le 16:30, salgo e vado nell'ufficio del Supremo di cui ormai si è appropriata la Wally essendo lei il Capo e le mostro la ricerca. La sua espressione è a dir poco enigmatica, io trattengo il respiro augurandomi che mi dica 'non male, Allevi', invece poco dopo sentenzia "Questo lavoro è un disastro! Ma cosa ha fatto: un patchwork dei testi che le ho indicato? E la bibliografia? Si scrive così secondo lei?" qualcuno bussa alla porta "Avanti!" è Claudio "Dottor Conforti, la dottoressa Allevi ha presentato una ricerca a dir poco disastrosa! Ha fatto un patchwork, non una ricerca!" Claudio non replica, anzi mi guarda di sottecchi "Io direi che la dottoressa per un po' debba smetterla di seguirla in giro e debba dedicarsi di più allo studio!" propone la strega.
Claudio annuisce "Certo, professoressa."
La ricerca viene cestinata perché sono stata incapace di portarla a termine.

Mentre scendo le scale con aria afflitta, Claudio mi raggiunge e mi affianca "Allora per un po' starai in panchina." annuisco tristemente "Vedrai che stare un po' sui libri non può che farti bene."
"E tu come farai?" gli chiedo quando ormai siamo arrivati all'ingresso.
"A fare che?" chiede lui guardandomi perplesso.
"A fare i sopralluoghi, le autopsie..."
"Ti preoccupi per me? Beh, come già ti dissi, sono sempre stato abituato a cavarmela da solo e comunque vedrai che la cosa non sarà di certo per sempre. A meno che tu non voglia fare come al solito di testa tua!" tace per qualche istante "Comunque, chiederò a Paola di aiutarmi. Tu pensa a te e al tuo futuro adesso, non a me." lo guardo sconsolata "Anche se fai di tutto per buttarti giù, sei una persona che vale. Sei in gamba. Prima o poi sarai come ti vuole anche la Boschi. Ho fiducia in te e nelle tue capacità." dice sorridendomi.
"Grazie." dico ricambiando il sorriso.
"Ora fila, Sacrofano, o dovrò fare rapporto." mi ammonisce in tono scherzoso facendomi l'occhiolino, annuisco per poi girare le spalle e tornarmene sui libri. Intendo rifare la ricerca da capo sui veleni, voglio mostrare a tutti, non solo alla Boschi, ma anche a Claudio stesso che hanno un elemento valido in questo Istituto.

Verso ora di pranzo, con la scusa di andare a mangiare qualcosa con Lara e Michele – scusa ufficiale – vado da Calligaris per sapere se hanno qualche informazione sull'omicidio di Rocco Scarano. Il vicequestore è appena tornato da casa Scarano dove alloggiava il giovane e così non manca di informarmi a riguardo: in casa della vittima più precisamente nel soggiorno c'erano due bicchieri, su uno dei due sono state trovate le impronte del giovane, l'altro è privo di impronte.
"Quindi l'assassino aveva già deciso di ucciderlo?" chiedo.
"Beh, per quello che sappiamo l'assassino poteva portare i guanti e poi magari ha pensato di ucciderlo, ma oltre ad aver trovato i due bicchieri con del Bourbon, abbiamo trovato anche una striscia di cocaina."
"Ma veramente noi nel corso dell'autopsia non abbiamo trovato tracce di droga... mi sembra strano."
"Beh, Alice, forse non ha fatto in tempo." ipotizza Calligaris.
Annuisco "In casa avete trovato qualcosa riconducibile ad Alessandra per caso?"
"Sì, infatti è di questo che ti volevo parlare: lo Scarano in una stanza aveva solo ed esclusivamente foto e stampe di messaggi che lui e la Celano si inviavano. Guarda." dice mostrandomi delle foto inquietanti della stanza di cui parlava il vicequestore.
"Sembra che Rocco la venerasse."
"Io la chiamerei ossessione, Alice. Ci sono molti modi di venerare qualcuno e lui ha scelto sicuramente il peggiore." afferma il vicequestore.
"Dottore, ma è possibile che Rocco e l'assassino abbiano discusso proprio di Alessandra? Anche perché la stanza è messa sottosopra quindi... dubito che sia stato Rocco a ridurla così, a meno che non fosse totalmente fuori controllo..."
"Questo non posso escluderlo né confermarlo, le ricerche continuano." dice lui congedandomi in un certo senso.
"Va bene, grazie."
"Ah, più tardi Conforti verrà a portare la perizia dell'autopsia, verrà anche lei dottoressa?"
"No, sono in punizione." rispondo scrollando le spalle e ottenendo da parte di Calligaris un'occhiata eloquente.

Quando rientro in Istituto, incrocio Claudio e la strega giovane che stanno per uscire.
"Da dove vieni?" mi chiede lui.
"Da pranzo." rispondo, non è vero e sto infatti morendo di fame perché furbamente non ho pensato neanche di prendere sulla via del ritorno un tramezzino.
"Strano, Lara e Michele sono rientrati da più di un quarto d'ora, ma tu non dovevi essere con loro?"
"Sì, ma poi ho ricevuto una telefonata e ho detto loro di andare avanti." rispondo assumendo un'aria innocente, o almeno spero di esserci riuscita.
Claudio annuisce "Va bene, buono studio allora. Io e Paola stiamo andando da Calligaris."
"Avrò la fortuna di conoscere il famoso vicequestore aggiunto Roberto Calligaris." gongola Paola guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia e uno sguardo di sbieco da parte di Claudio che non commenta, anzi si allontana e lei poco dopo lo segue come un cagnolino.
Quando rientro in aula specializzandi per riprendere il camice, Michele mi viene incontro e chiede "Hai pranzato?"
"No, anzi grazie per avermi retto il gioco con Conforti."
"Ma figurati! Anzi, tieni. L'ho preso per te: panino con cotoletta e patatine." dice prendendo il panino da un piccolo thermos.
"Grazie, grazie, grazie!" lo ringrazio buttandogli le braccia al collo e baciandogli una guancia "Corro a mangiare e rientro." lo avverto per poi uscire dall'edificio e nascondermi per mangiare: non voglio che la Wally mi becchi e mi rimproveri, quella donna è un vero incubo!

*Sir Galaad è il soprannome che Claudio ha dato ad  Arthur nella scorsa parte della mia storia.

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