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 Londinium si presentò con addosso una coperta di grigiume che alla vânător  parve tutt'altro che rassicurante

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 Londinium si presentò con addosso una coperta di grigiume che alla vânător  parve tutt'altro che rassicurante.

Gli enormi nuvoloni che si andavano a muovere lenti sopra alle case e i monumenti davano l'impressione di dover scaricare da un momento all'altro una mole incalcolabile di acqua e, per Miss Bahun, che metteva piede fuori dalla stazione per la prima volta dopo due giorni passati a leggere e sonnecchiare in un vagone fin troppo affollato, la cosa non apparve affatto essere un buon segno. Per un solo attimo, nella sua mente, si andò formare un pensiero maligno: che magari tutto ciò stesse a presagire il fatto che non sarebbe più tornata a casa? In fin dei conti  per quelli della sua razza ogni giorno poteva essere l'ultimo e, forse, il cielo si era deciso a piangere in anticipo la sua morte, cosicché anche lei potesse assistere allo struggimento di una città come quella.

Sospirando, la donna abbandonò l'idea che qualcosa, in quel viaggio, potesse alla fine andare per il verso giusto.

Sin dal momento in cui era uscita dal proprio appartamento a Roma, quarantott'ore prima, gli eventi avevano deciso di farle lo sgambetto: nel tragitto da casa alla stazione ferroviaria aveva rischiato di essere investita da una carrozza, finendo così con il pestare un escremento d'animale che si era rifiutata di identificare e poi, quasi non fosse abbastanza, aveva tentato d'inciampare sui gradini che conducevano al binario 5.
Infine, quasi a voler concludere in gran bellezza la giornata, si era ritrovata a condividere la panca con un vecchio pieno di reumatismi e lamentele da spargere ai quattro venti e, nemmeno a metà del primo giorno di viaggio, aveva dovuto fare i conti con una fiaschetta di vodka completamente vuota.

La morte, c'era da dirlo, sarebbe stata solo l'apice di tutta quella sventura.

Aveva già constatato da sé che la vita dei vânător fosse per sua natura segnata dalla sfortuna, quindi non avrebbe poi fatto gran differenza sopportare delle sciocchezze del genere nell'intramezzo tra la nascita e la sepoltura - eppure, nonostante una simile consapevolezza, non riuscì a impedirsi di pensare a quanto i suoi nervi si stessero tendendo.

Katarina sospirò ancora, questa volta provando a buttar fuori tutta la malinconia che d'un tratto con quei pensieri l'aveva assalita e poi, cautamente, tirò fuori da una delle tasche del cappottino verde un orologio d'argento puro.

9:41
L'orario perfetto per un pisolino.

Rimise a posto l'oggetto e, inspirando a pieni polmoni il vapore malsano dei treni e di alcune nuovissime e rare vetture presenti attorno alla stazione, si mise alla ricerca di una diligenza in grado di condurla a destinazione: l'Istituto delle Sorelle Velate, uno dei tantissimi distaccamenti della Santa Chiesa presente a Roma e, non da meno, luogo in cui avrebbe forzatamente dovuto alloggiare, grazie alla lungimiranza di Padre Costantino.
Purtroppo, per quanto Katarina potesse essere avvezza agli ecclesiastici, ancora non si era tolta il vizio di preferire alle loro dimore - fossero queste enormi cattedrali, abbazie, monasteri o istituzioni di altra natura - le camere nei bordelli di periferia; c'era qualcosa di più corretto, secondo lei, nello stare in mezzo alla mala gente della società.

Seppur il suo Referent (referente), e tutti i fedeli con cui aveva avuto a che fare nel corso della sua vita, insistesse nel dire che persino i cacciatori erano figli amati della Vergine Oscura e il suo Sposo, restavano agli occhi dei più dei criminali, assassini, gente in grado di ammazzare a sangue freddo uomini, donne o bambini; oh, e quanti ne aveva uccisi lei! C'erano state streghe che piangendo avevano supplicato pietà, padri di famiglia che avevano dato la loro mortalità in cambio di cibo con cui sfamare i figli; c'erano stati mocciosi nati dal malsano amore, o semplice raptus di passione, tra umani e démonok (demoni) - e lei li aveva messi a tacere tutti. Un lavoro come il suo non consentiva di avere alcuna misericordia, nonostante la cosa andasse completamente contro alle dottrine gridate a gran voce dal clero che, a conti fatti, era a sua volta l'emissario di tutto quella brutalità. 

L'ipocrisia, aveva presto capito la donna, era stata l'unica dote che gli alti ranghi delle caste sacerdotali avevano appreso e conservato nel corso dei secoli. Professavano bontà e amore, ma poi si ritrovavano a commissionar loro omicidi.

Scosse appena la testa, rimandando quei pensieri nell'angolo della mente da cui erano venuti e, muovendosi svelta tra la cospicua folla addossata intorno all'entrata della stazione, Miss Bahun riuscì a farsi strada verso una sorta di fermata per le diligenze; lì, incurante delle buone maniere, superò alcuni turisti per arrivare a guadagnarsi un posto a sedere all'interno del primo mezzo disponibile.

Cascasse il mondo, lei non avrebbe fatto tardi. Non quando l'incontro doveva essere con le Suore che, solitamente, più erano vecchie più sviluppavano una perversa passione per le tirate d'orecchie.

Prima di salire sulla diligenza però, Katarina lasciò al cocchiere la propria valigia e, non a dirlo, egli faticò non poco a issarla anche solo pochi centimetri da terra. Con un sorriso sfacciato e un britannico assai rudimentale, poi, gli chiese: «È possibile raggiungere l'Istituto Superiore delle Sorelle Velate?» perché nonostante Londinium fosse una città assai più atea rispetto al luogo da cui lei era partita, non mancavano sul suo suolo sedi del culto o scuole in cui i giovani dell'alta società venivano istruiti al meglio, alle volte usando anche metodi poco rispettosi - ma del tutto accettabili se perpetrati dai servi della Santissima. O almeno questo era ciò che aveva sentito dire.

L'uomo la squadrò qualche secondo senza nascondere la curiosità nello sguardo, quasi avesse di fronte un fenomeno da baraccone. Probabilmente non riusciva a spiegarsi come una donna dalle braccia esili come le sue fosse in grado di sollevare con tanta facilità un bagaglio di simili dimensioni e peso, ma anche per quale assurdo motivo volesse recarsi in un luogo del genere - l'età per diventare una novizia, dopotutto, Katarina l'aveva superata ormai da fin troppo tempo.

Di certo, comunque, se quel cocchiere avesse saputo cosa vi fosse contenuto all'interno della borsa e chi stesse per trasportare sulla propria carrozza, le avrebbe rifiutato la corsa. Come detto, nonostante gli esorcisti fossero riconosciuti dalla Santa Chiesa come servi del Dio e della sua Amata , e combattessero costantemente per salvaguardare gli emberek (umani), troppo spesso venivano visti da questi ultimi come reietti.

Sarebbero dovuti essere considerati eroi, invece a causa della loro capacità di uccidere i Maligni, erano trattati alla stregua di bestie. Chiunque, nel bene e nel male, finiva con il temerli.

Il tizio annuì, asciugandosi dalla fronte un velo di sudore e, a quel punto, Katarina tese nuovamente il sorriso, allungandogli un paio di monete d'oro.
«Perfetto. Devo essere lì per le undici esatte» sentenziò issandosi al di sopra del gradino che separava la carrozza dal terreno.

Anche se non vi era alcuna fretta, non poteva concedersi il lusso di perdere tempo a vagabondare per la città viste le premesse di quel viaggio e la minaccia sopra alla sua testa -  in fin dei conti presentarsi al cospetto della Superiora completamente fradicia avrebbe seriamente compromesso la sua professionalità e, se voleva evitarsi di farsela nemica, doveva a tutti i costi mantenere del contegno.
La sua priorità, oltre a non essere travolta dall'imminente temporale e fare una buona prima impressione, era comunque quella di giungere a destinazione, parlare con la donna al comando dell'istituto, i vânător della Divisione Britannica e decidere quale strategia adottare.

E a quel punto trovare un letto in cui sprofondare fino a notte, magari lontano dagli echi delle preghiere.

E a quel punto trovare un letto in cui sprofondare fino a notte, magari lontano dagli echi delle preghiere

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Miss Bahun: caccia ai vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora