Prologo

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A voi, che siete nessuno e tutti, io scrivo

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A voi, che siete nessuno e tutti, io scrivo.

Vi starete forse chiedendo chi sia, da dove nasco e perché sto lasciando a estranei queste pagine vergate malamente, quindi, signori, lasciate che vi risponda come meglio credo - o come più sono capace.

Il nome che mi è stato dato più di due decadi or sono è Katarina Arànka Bahun, figlia del maestro d'armi Emil Bahun e di una donna che conobbi solo attraverso diari e dipinti abbandonati nella soffitta di una casa che ancora non riconosco mia. Nacqui in Transilvania all'inizio del 1795, in quello che si può oggi definire come uno tra gli inverni più freddi della storia della terra dei Carpazi.

Venni allevata lontana dalle braccia amorevoli di una famiglia, in un monastero nei pressi di Bistria - un piccolo conglomerato di casupole in cui, un ordine di esorcisti ormai quasi dimenticato, si prende cura di bambini considerati speciali, destinati a compiere imprese fuori dal comune a causa del sangue che scorre loro nelle vene e il cui fine ultimo è quello di uccidere lui, Dracul, il Re di tutti i vampiri nonchè "personificazione del Male".
Sin da subito, agli infanti come ero io a quel tempo, viene insegnata l'arte della guerra. Passando dal maneggiare un anonimo fermacarte in legno a una pistola a ruota, ci destreggiamo tra le più brutali pratiche marziali conosciute dagli esorcisti. Oltre a questo però, ci viene inculcata a forza la conoscenza della botanica e dei veleni, della Bibbia del Dio di Luce e la sua Sposa, la nostra somma e misericordiosa Signora, e di tutto ciò che riguarda il mondo dei demoni, da cui ci è impossibile fuggire una volta entrati; scelta che purtroppo non ci è concesso fare, ma piuttosto subire come patetici schiavi.
Non abbiamo il diritto di possedere realmente nulla, ogni nostro bene è infatti amministrato dai Cardinali e Sacerdoti che popolano le caste più altolocate della Curia; non possiamo amare alcuna persona, perché il nostro cuore può appartenere solo alla Vergine e alla sua crociata, ma ciò non implica che i piaceri della carne ci siano negati: dopotutto togliere anche gli ultimi desideri a un condannato non è atto ben visto agli occhi dei beati. Ci è permesso mettere al mondo figli con il solo obbiettivo di dar vita a un altro della nostra specie, un vânător che prenda il nostro posto una volta che saremo sconfitti dalla morte.

Non ci è consentito mettere in dubbio la dottrina dell'Ordine o infrangerla in alcun modo, essendo questa l'unica filosofia di vita che ci deve appartenere. Ma siamo umani, così come molti altri, ed è capitato che l'istinto prendesse la meglio su di noi, annientando brutalmente il raziocinio e la consapevolezza d'andare incontro alla scomunica, alla condanna e, infine, al campo santo.

Potrebbe costarmi caro mettere per iscritto questo pensiero, ma non posso frenarmi, perché tanto magnanima quanto feroce, è la nostra Signora.

Noi siamo dunque armi al servizio della Sacra Chiesa di Roma, l'unica forza in grado di contrastare il Male che da eoni infesta questo mondo - da quel che si dice.

Siamo assassini, ma al contempo protettori.

Siamo mortali tra i mostri dell'Inferno.

Siamo coloro che nella notte più scura si aggirano per le strade delle città inseguendo bestie deformi, avvelenate dal sangue dei primi Maligni. Le combattiamo mettendo a tacere per sempre le loro orripilanti grida, urla che terrorizzano donne e piccini, alle volte persino facendo sporcare le brache agli uomini che si professano impavidi. È il nostro dovere. È ciò che ci viene insegnato essere giusto. E in questa carneficina, che si protrae da tempi immemori, solo poche creature definite innocue possono ricevere la grazia - ma nessuno è privo di peccato, soprattutto noi, che agiamo per un bene superiore pur commettendo indicibili atrocità.
Siamo boia e vittime, in qualche modo perverso.
Eppure da qualche tempo, seppur contro ogni dogma e dottrina che mi è stata insegnata, non ho più la certezza di star facendo la cosa giusta. Mi è impossibile, quindi, evitare di chiedermi: sto  combattendo i veri demòni?
I miei fratelli vânător stanno morendo per la giusta causa, motivata scorrettamente, o lo stanno facendo per la ragione sbagliata, ma correttamente motivata?
E il bene e il male sono realmente la luce e il buio che si professa nelle Sacre Scritture?

Vorrei poter dare a voi e me una risposta, perché in questa Europa infetta, succube di un veleno per cui non si conosce cura, siamo rimasti in pochi che possono vantare il privilegio di poter proteggere gli innocenti; peccato che le nostre file continuino a diminuire, mentre i nuovi allievi non sembrino mai essere abbastanza pronti per affrontare le minacce che ci si presentano davanti.

Stiamo morendo, ma in particolar modo sta perendo la nostra capacità di oltrepassare il velo di bugie che ci viene teso davanti agli occhi e, per questo, voglio lasciare un memoir a coloro che verranno dopo di me - affinché anch'essi possano capire, attraverso queste pagine, come la realtà possa sovvertire le credenze più concrete, a tal punto da far dubitare persino la fedeltà delle amicizie più care.

Sappiate solo una cosa prima di iniziare: la storia viene scritta dai vincitori, ma i vinti hanno sempre molte più cose da dire.

Vostra,

Miss K.A. Bahun

 Bahun

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Miss Bahun: caccia ai vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora