XIV (1)

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Fuori dal finestrino della carrozza a vapore le linee colorate che Julius le aveva mostrato si susseguivano come proiettili sparati di seguito, eppure Katarina non riusciva a dar loro il giusto peso

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Fuori dal finestrino della carrozza a vapore le linee colorate che Julius le aveva mostrato si susseguivano come proiettili sparati di seguito, eppure Katarina non riusciva a dar loro il giusto peso. Una parte di lei sapeva che avrebbe dovuto prestare attenzione a tutti quei dettagli, alle piccolezze, ai luoghi, alle informazioni seppur sciocche che i suoi accompagnatori si stavano scambiando, ma non ci riusciva. Non in quel momento. Non dopo quello che era accaduto prima.

Ce a vrut sa spuna? (cosa intendeva?) si chiese ancora, per l'ennesima volta - e per l'ennesima volta strinse le dita della mano sinistra sulla gonna in flanella. Fece tanta pressione da avvertire i tendini irrigidirsi, i muscoli contrarsi su lungo il polso, l'avambraccio e, infine, il braccio. Immaginò la Voglia della Vergine muoversi come se uno spasmo l'avesse scossa, poi digrignò i denti.
Per quale ragione Madre Goldchild aveva usato quel singolare gioco di parole? Possibile che le fosse giunta voce-

«Qualcosa vi turba?»
Miss Bahun spostò solo lo sguardo, il viso non sembrò in alcun modo volersi staccare dal palmo su cui era poggiato.
«Cosa ve lo fa supporre?» Suzu scrollò appena le spalle, distogliendo gli occhi dalla donna. La bocca gli si tese leggermente, creando due grinze ai lati: «Siete qui da due giorni e non vi siete fatta scappare nemmeno un'occasione per lanciare frecciatine saccenti nei nostri confronti, eppure stamane siete stranamente silenziosa.»
«Beh, a quanto pare non avete familiarità con i ragionamenti, Mister Whiteman, altrimenti sapreste che i pensieri sono silenziosi e occupano spazio.»
Lui rise. Le labbra si separarono appena mostrando i denti e poi volse il viso altrove. Con una mano afferrò la tesa della bombetta e la tirò verso il basso, come a voler nascondere la propria ilarità - e, nel farlo, la manica si ritirò tanto da mostrare le bendature che dal palmo salivano chissà fino a che punto. Come se le era procurate, per Katarina restava ancora un curioso interrogativo.
«Mi chiedevo solo se non fosse meglio rimandare la visita all'obitorio vista la vostra concentrazione, magari avreste preferito riposare.»
La donna tornò a fissare fuori dal finestrino: «Il vostro senso del dovere non mi delude mai, sapete? Ad ogni modo non sprecate preoccupazioni inutili per me, Whiteman, riposerò quando tornerò a Roma.»

Julius mosse il proprio bastone, facendogli fare una sorta di movimento circolare: «Potrebbero volerci settimane, Miss, e il riposo è fondamentale per gente come noi.»
«Prego?» Una sensazione fastidiosa colse Katarina, facendole scomporre la posa. A quel punto Lord Terry fece un gesto teatrale, una sorta di fronzolo con la mano guantata di bianco - un colore riprovevole per gente come loro.
«C'è bisogno di riposo per combattere i Figli della Notte, concentrazione e prestanza che la stanchezza potrebbe compromettere.»
Le venne da ridere. O da vomitare. Nemmeno lei aveva ben chiaro come fosse più opportuno reagire a un simile commento. Certo, il riposo avrebbe fatto bene, tanto alcol in corpo avrebbe fatto meglio però; sarebbe stato capace d'anestetizzare il dolore e annebbiare la paura, l'ansia, i pensieri peggiori - ma c'era una cosa che avrebbe giovato più di tutte le altre, ed era la stessa che la differenziava da quei due, a suo avviso: il disgusto, che spesso prendeva la forma di rabbia, vendetta o di insaziabile desiderio di violenza. Tutto ciò avrebbe potuto sanare la mancanza di sonno per giorni, ma probabilmente vânător come loro non potevano saperlo. Chissà se nella loro carriera dopo i voti avevano mai messo piede fuori da quella sorta di caotica città; se avevano mai provato il sapore crudo della violenza, della stanchezza o solo del proprio sangue. Chissà se nelle loro braccia era rimasto esanime il corpo di qualcun altro o se, semplicemente, avevano svolto un ruolo diverso da quello di meri perlustratori, guardiani dell'ordine cittadino.

Miss Bahun: caccia ai vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora