Katarina si era vestita in fretta, cercando di nascondere ogni traccia di ciò che era successo nella stanza di quell'insolito bordello. Aveva poggiato sul comodino di Lux molto più di quanto il tariffario fuori dalla porta indicasse e, una volta raggiunto l'uscio, con gli occhi della Fata aggrappati alla sua treccia, aveva alzato una mano e mostrato un numero con le dita. A voce le aveva spiegato che sarebbe tornata a reclamare ciò che le doveva in tre giorni, un lasso di tempo a suo avviso particolarmente sufficiente per racimolare informazioni preliminari.
Si era poi sistemata un'ultima volta la bombetta sulla testa e, senza aggiungere altro, era uscita dalla stanza pronta a tornare all'Istituto e dimenticare, in presenza d'altri, ciò che era accaduto tra loro. Perché sbagliato. Punibile. Fuori da qualsiasi morale l'avesse mai animata - eppure non riuscì a sentirsi totalmente in errore, nemmeno ora, con il senno del poi. Ma per quale motivo?
Miss Bahun avanzò, assorta nei propri pensieri, lungo il corridoio che l'aveva vista arrivare la sera prima. Ovattate per grazia dei muri, le voci di clienti e prostitute si mischiavano ai suoi pensieri che, al momento, comprendevano anche la redazione di una missiva per Padre Costantino. Nulla di particolarmente impegnativo, certo, ma avrebbe dovuto contenere qualche aneddoto intrigante che potesse rendere la sua richiesta finale più... giustificata. Inoltre, doveva essere quanto più simile alle precedenti, in modo da non destare alcun sospetto in merito al suo riprovevole comportamento. A grandi linee, Katarina se la immaginò così:Sicuramente sarebbe servita un po' di rifinitura, magari qualche aggiustatina qua e là o aggiunta strategica, ma ci avrebbe tranquillamente pensato una volta rientrata nella propria cella, senza fretta. Sì, qualche finanziamento da parte del Clero le avrebbe fatto comodo vista l'inaspettata e non poco trascurabile spesa appena avuta, ma poteva ancora contare su qualche scellino nascosto tra le tasche del cappotto e i meandri della valigia - il problema che più l'assillava, in tutta onestà, era una possibile e alquanto probabile ricaduta. Non aveva mai negato che la sua caparbietà nel portare a termine i lavori assegnatile andasse di pari passo con una certa predisposizione al peccato. Dopotutto uccideva da anni, piegava la propria coscienza all'intontimento dell'alcol e non si faceva remore a preservare la propria innocenza fisica; ma tutto ciò era risaputo.
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Miss Bahun: caccia ai vampiri
VampirosIn un' Europa dalle atmosfere steampunk e in cui la Chiesa ha tutt'altre connotazioni, un ordine di esorcisti si dedica alla creazione di vânător, cacciatori del sovrannaturale. È da loro che Katarina impara i rudimenti per affrontare ogni genere di...