"Niall? Niall stai bene?"
"Ehmm... Sì, più o meno... Ma fammi capire... Ti ha fatto ballare con lui al The Sun?"
"Beh sì" ammisi imbarazzato. E per fortuna gli avevo raccontato solo quello e non anche il mio ehm... problema che era sorto al momento.
"E avete dormito abbracciati tutte le sere?"
"Sì" sussurrai, sempre più in imbarazzo.
"E al parco ti ha baciato per farti stare zitto?"
"Umm... già." Non capivo dove volesse andare a parare.
E lo capii ancora di meno quando scoppiò a ridere.
"Che hai da ridere?"
"Beh Harry, sei sicuro di essere tu quello innamorato?"
"Che... Che intendi dire?"
"Beh va bene che siete amici..."
"Non siamo amici" Lo interruppi automaticamente, per quanto mi facesse male quella frase.
"Sì come vuoi, in ogni caso non è normale... Cioè tu sei mio amico, ma non ti bacio per farti stare zitto!"
Scossi la testa deciso. Capivo che in base al mio racconto forse si potesse arrivare a quella conclusione, ma lui non sapeva com'era fatto Louis.
"Tu non lo conosci, Niall, lui è... Strano. Sì, strano. Non dice mai quello che intende e fa quello che gli passa per la testa senza una vera ragione. Penso che se gli venisse voglia di appiccare fuoco alla scuola lo farebbe senza pensare troppo alle conseguenze."
"O forse tu sei troppo coinvolto per poter pensare oggettivamente e io da osservatore esterno vedo le cose più chiare!" Stavo già per protestare, ma mi fermò immediatamente. Mi mise una mano sulla spalla.
"Senti, tu pensaci ok?" Detto questo si alzò in piedi e mi lasciò da solo con i miei pensieri.
E se avesse ragione? 'Non farti abbindolare stupido!' replicò la vocina nella mia testa. Aveva ragione, non potevo farmi incantare dalle parole di Niall, la realtà era molto diversa da quella che lui pensava.
Era curioso però, la vita mi stava dando esattamente quello che mi meritavo. Avevo passato tutto il mio tempo ad attirare nella mia trappola le ragazze per poi usarle e buttarle via, ora invece ero costretto ad andare dietro ad un ragazzo, che non mi avrebbe mai considerato nel modo in cui lo consideravo io, ero costretto a guardarlo come da dietro a una vetrina, senza poterlo toccare, senza poterlo avere. Il contrappasso perfetto, solo che non ero morto. Dio, se esiste veramente, non aveva voluto iniziare la mia tortura una volta morto, sarebbe stato troppo facile. No, la mia iniziava già in terra anche se la mia vitalità se ne stava già andando piano piano. La situazione mi stava uccidendo, sentivo di stare sprofondando sempre più giù, verso l'Inferno. E ora le iniziavo a capire, tutte quelle persone che dicevano che la vita è ingiusta e che l'esistenza è formata da dolore. Ho sempre pensato che fossero solo dei ciarlatani e che se la vita gli andava male era solo per colpa loro e del loro pessimismo. Come puoi riuscire nella vita se nuoti contro corrente? Ho sempre pensato che bisogna lasciarsi trasportare dall'acqua, ma solo ora riuscivo a vedere l'imminente cascata che loro avevano già notato da tempo. Allora iniziai a nuotare anch'io contro corrente e realizzai che non erano loro gli sciocchi, ero solo io che, per godermi il tepore dell'acqua, non l'avevo vista per quello che era veramente: un'insidiosa trappola mortale. E forse loro, che lottavano oramai da tempo, potevano riuscire ad arrivare alla sponda, alla salvezza, ma io? Io che me ne ero accorto solo in quel momento ce la potevo fare? Non ne ero sicuro...
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Stanza 258
Romance𝐒𝐓𝐀𝐍𝐙𝐀 𝟐𝟓𝟖 «Styles... Harry Styles» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. «Styles, Styles, Styles... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Louis Tomlinson!» Presi le chiavi che mi offriva...