𝟐𝟖. 𝐃𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐝𝐚 𝐠𝐚𝐲?

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Il  giorno dopo andammo a fare un giro per la città, non facemmo niente di particolare, proprio per quello mi piacque tantissimo

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Il  giorno dopo andammo a fare un giro per la città, non facemmo niente di particolare, proprio per quello mi piacque tantissimo. Parlammo di tutto e di niente, ridendo e scherzando, facendo battute che non avrebbero fatto ridere nessuno.

"Oh oh Harry senti questa! Una mucca va dal cartolaio e chiede un quaderno a quadretti. Il cartolaio le dice: 'mi dispiace li abbiamo solo a righe' allora lei risponde: 'fa niente tanto sono in bici' " Subito io mi misi a ridere fragorosamente piegato in due e tenendomi la pancia con le mani.

"Lou ma non ha alcun senso!"

"Infatti!" mi rispose prontamente lui. Riiniziammo a ridere più forte di prima, lui mise un braccio intorno alle mie spalle mentre quasi ci rotolavamo per terra per il troppo riso. La gente per strada ci guardava malissimo, ma a me non interessava. Per una volta il Louis che avevo davanti era un Louis vero, un Louis libero da tutti i problemi che aveva all'interno della scuola, era semplicemente sé stesso. Ed io ero felice che si fosse lasciato andare completamente con me, significava che si fidava a tal punto da levare la maschera che era sempre costretto ad indossare e a far vedere il vero sé stesso. Del Louis scuro e tenebroso non c'era traccia, aveva lasciato posto a un Louis allegro e sorridente e questo se possibile lo rendeva ancora più bello. Perché davvero pensavo che il suo sorriso fosse una delle cose più belle del mondo e vederlo così spontaneo non poteva che illuminarmi la giornata.

 Perché davvero pensavo che il suo sorriso fosse una delle cose più belle del mondo e vederlo così spontaneo non poteva che illuminarmi la giornata

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Il tempo passò molto in fretta e in un men che non si dica venne l'ora di cena. Louis mi disse che conosceva un ristorante carino in zona così mi fidai di lui e lo seguii per le piccole stradine della cittadina.

Dopo un poco tempo arrivammo davanti ad un ristorante italiano molto carino, proprio il genere di locale che non mi sarei mai aspettato da Louis. Uno di quei posti fini, raffinati ed eleganti. Ma la mia sorpresa non finì lì perché lui prendendomi per mano mi trascinò verso uno dei tavoli più appartati della stanza, con tanto di privè. Ci sedemmo uno di fronte all'altro e i miei sentimenti si fecero parecchio contrastanti. Felicità, confusione e un terribile imbarazzo si mischiarono irreparabilmente nella mia testa. Non sapevo più cosa dire o come comportarmi, perché sembrava quasi... un appuntamento. Io non ne avevo mai avuto uno e quel posto rendeva l'atmosfera così romantica.

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