Avevo sentito Liam al telefono e mi aveva detto che aveva parlato con Zayn, ma non era riuscito a cavar fuori un ragno da buco, così avevo deciso di andarci a parlare direttamente io stesso. Gli avevo scritto un messaggio dicendogli che avevo bisogno di lui e mi aveva subito risposto di raggiungerlo nella sua stanza. Il fatto che mi avesse pregato di incontrarlo lì era già una buona cosa, voleva dire che Nick non lo aveva convinto a starmi lontano. O forse l'aveva convinto così bene che voleva uccidermi, in quel momento mi aspettavo di tutto. Zayn sembrava parecchio arrabbiato l'ultima volta che l'avevo visto e io speravo tanto che la colpa fosse di Grimshaw e non mia. Arrivato davanti alla porta, esitai un attimo indeciso prima di bussare. Per qualche ragione avevo addosso una certa ansia, cercavo di ripetermi che andava tutto bene, ma non riuscivo a convincere neanche me stesso. Poco dopo sentii la porta aprirsi e un Zayn felice, spettinato e leggermente assonnato venne ad aprirmi alla porta.
"Harry! Sono contento che tu sia qua!" mi accolse con un tiepido sorriso e mi fece cenno di entrare.
Gli diedi un frettoloso abbraccio e avanzai nella sua stanza così simile alla mia. Zayn mi fece accomodare sul divano e mi chiese addirittura se volessi un tè. Rifiutai cordialmente mentre pensavo al modo migliore di introdurre l'argomento.
"Perché l'altro giorno eri al tavolo con Nick?" ecco finiva sempre così. Io mi preparavo nella testa un discorso bellissimo, convincente e poi quando arrivava il momento sparavo sempre fuori la prima cazzata che mi passava per la testa. La faccia di Zayn al contrario di quello che mi aspettavo non era sorpresa o stupita, sembrava piuttosto rassegnata. Lo sentii sospirare e si sedette di fianco me.
"Sapevo che eri qua per questo" teneva la testa bassa e guardava le dita delle sue mani rincorrersi e giocare fra di loro senza un apparente senso "Ok, cosa vuoi sapere?" mi chiese alzando finalmente la testa e guardandomi negli occhi.
"Quello che ti ho chiesto. Perché eri con lui?" continuavo a guardarlo negli occhi nella speranza di riuscire a cogliere qualcosa dalle sfumature che essi acquistavano.
"Ho fatto un casino e cercavo di risolverlo" non aveva detto praticamente niente, ma aveva detto abbastanza da farmi preoccupare. Mi alzai di scatto mettendomi di fronte a lui e lo guardai dall'alto.
"No cazzo Zayn! Qualsiasi sia il casino che hai fatto, Nick non è la persona migliore per risolverlo" lui scosse leggermente la testa a quell'affermazione.
"Non hai capito, il casino l'ho fatto con Nick e con Nick devo risolverlo" non ero sicuro di aver capito le sue parole.
"In che senso il casino l'hai fatto con Nick? Cosa intendi?" senza volerlo avevo iniziato ad alzare un po' la voce, ma non potevo farne a meno, stavo iniziando ad andare in panico. Zayn si alzò con uno scatto nervoso fronteggiandomi faccia a faccia.
"Niente, non ti devi preoccupare! Risolverò!" mi iniziarono a tremare le mani per il nervosismo e la rabbia. Come poteva darmi quella risposta?
"Non mi devo preoccupare? Come potrei non preoccuparmi? Sai quello che Nick è capace di fare, tu eri l'unico che lui non aveva ancora attaccato e tu vai a provocarlo? Sono stufo di perdere gli amici migliori che abbia mai avuto" presi un profondo respiro e poggiai le mie mani sulle sue spalle "Mi sei rimasto solo tu Zayn" gli sussurrai. Vidi la sua faccia addolcirsi, ma durò poco, visto che subito dopo incrociò le braccia e alzò gli occhi al cielo.
"Sì, io e il tuo caro LouLou" mi rispose con tono sarcastico.
"Ma è diverso Zayn! Tu sei sempre così tanto misterioso, scommetto che qualcosa da nascondere ce l'hai, lo vedo nei tuoi occhi, mentre con Lou non è la stessa cosa, lui la cosa che vorrebbe nascondere è sempre sulle labbra di tutta la scuola. Quindi in pratica non ha niente con cui ricattarlo, perché lui non ha niente da perdere" Dopo il mio discorso Zayn fece una cosa che non mi sarei mai aspettato. Si mise a ridere. Io continuavo a guardarlo stranito, mentre la sua risata schernitoria mi colpiva sempre più a fondo.
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Stanza 258
Romance𝐒𝐓𝐀𝐍𝐙𝐀 𝟐𝟓𝟖 «Styles... Harry Styles» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. «Styles, Styles, Styles... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Louis Tomlinson!» Presi le chiavi che mi offriva...