𝟑𝟓. 𝐒𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨

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Avevo dormito male, malissimo quella notte

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Avevo dormito male, malissimo quella notte. Il non sapere dov'era Louis o che cosa stava facendo mi uccideva. E più mi imponevo di non pensarci, più ci pensavo e mi odiavo per questo. Non doveva importarmi cosa faceva, non era più niente per me, valeva meno di zero, anzi, valeva meno di Nick.

Non mi importava niente della reazione che poteva aver avuto al mio messaggio, no, infatti non stavo guardando il cellulare ogni due secondi. Ok, forse lo stavo facendo, ma l'avrei negato fino alla morte.

Avrei anche negato il fatto che stavo andando in giro nella speranza di vederlo dopo che Niall mi aveva riferito che Josh gli aveva detto che sarebbero venuti anche loro in città. Dio, da quando dovevo fare tutti quei giri per sapere qualcosa di Louis? Che poi io Louis lo dovevo proprio ignorare.

Sì, per questo sarei andato in qualche posto dove lui non sarebbe mai andato.

Non so come mi ritrovai in un piccolo supermercato. Decisi di approfittarne per fare delle scorte di biscotti e altre schifezze varie che avrei potuto mangiare in camera.

Per fortuna il borsone che avevo portato per la notte era quasi tutto libero, se no non so davvero come avrei fatto a portare in pullman tutta la roba che avevo messo nel cestino. C'era davvero di tutto dai cioccolatini, alle patatine a delle mozzarelle. Perché diavolo avevo preso le mozzarelle? Ok che in camera avevamo il frigorifero però... E poi che me ne facevo di un barattolo di miele? Lo mangiavo  a cucchiaiate? Probabilmente conoscendomi sì, quando ero annoiato mangiavo di tutto e ultimamente lo ero spesso. Sarei diventato di sicuro una botte. Quando girai lo scaffale mi ritrovai davanti un viso familiare e storsi la bocca.

"Hey Harry! Come stai?" mi disse il ragazzo davanti a me con un sorriso che trovai irritante.

"Bene grazie e tu Stan?" portò la mano a grattarsi la nuca.

"Sì, dai tutto tranquillo" Improvvisamente mi tornò in mente un particolare e iniziai a guardarlo male. "Lo sai che ce l'ho con te vero?" Lui sgranò gli occhi poiché evidentemente non si aspettava quell'affermazione.

"Perché? Cosa ho fatto?" mi chiese leggermente spaventato.

"Hai dato il mio numero a Nick!" sembrò tranquillizzarsi un attimo e non capii il perché.

"Ah quello, in realtà pensavo foste amici e che non fosse un problema" scrollò le spalle con disinteresse.

"No, non è per niente mio amico! Lo detesto!" Lui mi guardò stranito.

"Strano, lui parla di te come se foste grandi amici" lo guardai male, ma lui si mise a ridere "E poi sinceramente lui, mi fa molta più paura di te. Ci credi che ieri per qualche assurdo motivo mi ha trascinato con lui in un cazzo di bar sperduto ai margini della città per spiare quello che faceva Tomlinson?"

"Come?" Questa volta fui io a rimanere spiazzato.

"Già, ha detto che, parole testuali, sarebbe stato sospetto se fosse andato lì da solo, così ha portato anche me"

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