𝟒𝟗. 𝐃𝐞𝐯𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐦𝐞

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Era passato un mese e le cose erano rimaste uguali

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Era passato un mese e le cose erano rimaste uguali.

Passavo le mie giornate dividendomi fra Liam, Josh e Louis, ridendo e scherzando e quando non ero con loro ero rinchiuso in camera mia e cercavo di studiare vista la marea di esami che dovevo dare. Sinceramente non contavo di passarne nessuno, era praticamente impossibile che ci riuscissi, quando aprivo un libro mi sembrava scritto un arabo.

Non avevo neanche mai lontanamente sentito parlare di quelle cose, mi chiesi seriamente cosa avessi fatto per praticamente un anno, insomma non era possibile che sei ore al giorno, per cinque giorni alla settimana io avessi solo passato il tempo in classe a pensare a Louis. Eppure sembrava essere proprio così. Tranne per quando non ci andavo proprio a lezione ovviamente. Rischiavo di impazzire e più provavo a studiare, meno ci riuscivo, quindi ci rinunciavo proprio.

Stavo uscendo di testa per lo stress, ma non ero di certo l'unico. Liam non respirava praticamente più, passava anche lui il tempo diviso fra lo studio, anche se doveva dare molti esami meno di me visto che non aveva aspettato l'ultimo momento come il sottoscritto, noi, Niall e Zayn. Non che quest'ultimo lo considerasse molto a dire il vero, ma lui continuava costante a provarci. Inoltre lui e Louis, che inspiegabilmente andavano molto d'accordo anche se nessuno se ne spiegava il motivo, continuavano a pressare me e Josh perché perdonassimo Niall.

Nel nostro gruppo si sentiva molto l'assenza del biondo, l'allegria e la spensieratezza che sprigionava di solito, il suo sorriso che sembra poter illuminare il mondo. Inoltre se avanzava del cibo non sapevamo mai a chi rifilarlo. Di solito finiva per mangialo Liam perché gli dispiaceva buttare via il cibo.

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