𝟐𝟒. 𝐂𝐡𝐢𝐬𝐬𝐚̀ 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐚𝐯𝐫𝐚̀ 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐨

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Quella notte Louis non dormì nel letto di fianco al mio

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Quella notte Louis non dormì nel letto di fianco al mio.

No, quella notte Louis dormì nel letto con me.

In realtà quella notte io e Louis non dormimmo affatto.

Non so neanche bene come ci fossimo finiti in quella situazione, abbracciati nel mio letto a parlare di cose di poca importanza fino all'alba. Avevo anche imparato qualcosa di più su di lui e sulla sua famiglia. Mi parlò delle sue sorelle e di sua madre, ma mai di suo padre, questo mi fece sorgere numerose domande, ma preferei tenerle per me dal momnto che avevo paura di rompere quel sottile legame che si era appena creato fra di noi.

Anche io gli parlai di me, della mia famiglia, dei miei ormai ex amici a Holmes Chapel, ma non ero molto sicuro che mi stesse davvero ascoltando, continuava a fissarmi con occhi vacui e a volte, quando ero nel bel mezzo di una frase, mi baciava, così, senza motivo.

Non che a me dispiacesse, ma spesso i nostri baci erano molto lunghi e così perdevo il filo del discorso. Dopo un bacio particolarmente bello che mi aveva fatto dimenticare anche il mio nome, rimasi imbambolato a fissare tutta la sua perfezione prima che lui mi risvegliasse con un sorriso dolcissimo.

"Che fai? Non continui la tua storia?" Mi chiese lui.

"Emm... di cosa stavamo parlando?"

"Ah non ne ho idea, eri tu che stavi blaterando" il suo tono mostrava tutto il suo disinteresse.

"Tu non hai ascoltato una parola di quello che ho detto!"

"No" rispose tranquillo

"Potevi dirmelo che ti annoiavo piuttosto che farmi parlare da solo come un idiota!"

"No, mi piace guardarti mentre parli. Sei carino e il tuo tono e rilassante" A quelle parole arrossii violentemente.

Ancora non mi ero reso conto di tutto questo, che avessimo ammesso di essere attratti l'uno dall'altro, che fossimo qua abbracciati a baciarci. E non mi ero mai sentito meglio.

Stare con lui era una sensazione stupenda che non avevo mai provato, non mi ero mai sentito così appagato neanche quando facevo sesso con le ragazze. Con lui mi bastava solo guardarlo negli occhi per stare bene, perchè in quegli occhi c'era l'infinito, mi ci sarei potuto perdere per non riuscire più ad uscirne, ma in fondo non sarebbe stato un brutto modo per andarmene no?

Rimanemmo svegli fino alle sei del mattino, fummo svegliati bruscamente un paio d'ore dopo dalla suoneria del mio cellulare.

"Hazza o butti quel cazzo di coso nel cesso e tiri lo sciacquone oppure lo faccio io, a te la scelta!" attaccai il cellulare.

"Pfff... scusa era mia madre, adesso mi richiamerà altre quattro volte e poi rinuncerà, fa così tutti i giorni" La seconda chiamata arrivò proprio in quel momento.

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