- Capitolo 5 - Troppe domande e poche risposte.

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- Capitolo 5 -

Troppe domande e poche risposte.

***

Erano passati tre giorni da quando Raven era rientrata a casa distrutta. Clarke non era riuscita ancora a scoprire cosa fosse successo all'amica, ma non le importava. Le era rimasta accanto per tutto il tempo, consolandola come meglio poteva. Raven aveva deciso di prendersi alcuni giorni di malattia – decidendo di seguire il suo consiglio – e questo l'aveva aiutata molto. Non era ancora tornata ad essere la donna di sempre, però tra lei e Myla erano riuscite a strapparle qualche sorriso. La bambina era addirittura riuscita a convincerla ad accompagnarla a fare "dolcetto o scherzetto" per Halloween. I restanti due giorni invece erano praticamente volati e venerdì era arrivato prima che lei se ne rendesse conto. Quella mattina Clarke avrebbe dovuto incontrarsi con la proprietaria della galleria d'arte, erano appena scoccate le 7:30 e lei non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Con tutto quello che era successo in quei giorni le era passato di mente e adesso si ritrovava investita in pieno petto dall'ansia. Non aveva avuto modo di parlare con Raven e quindi non sapeva come fare con Myla. Quella stessa mattina la latina sarebbe dovuta tornare in ufficio per recuperare alcune pratiche, in modo da poter lavorare nel week-end e rifarsi così dei giorni che aveva perso, glielo aveva accennato la sera prima.

Sbuffò frustrata e si massaggiò le palpebre con due dita. Doveva alzarsi e parlarle e doveva farlo subito, prima che sua figlia si svegliasse. Si concesse altri cinque minuti di tempo prima di decidersi ad alzarsi dal letto ed incamminarsi verso la camera dell'amica. Percorse il corridoio lentamente, quasi a voler rimandare ancora per qualche secondo l'inevitabile. Appena si ritrovò di fronte alla porta bianca, prese un respiro profondo per farsi coraggio e la aprì lentamente. La luce del primo mattino filtrava attraverso le persiane chiuse, se non fosse stato per quei fievoli raggi luminosi la stanza sarebbe stata avvolta dall'oscurità. Il corpo della latina era raggomitolato su di un fianco, ricoperto da una coltre informe di coperte. Il respiro era spezzato ed il petto le si alzava ed abbassava ad un ritmo irregolare. Clarke le si avvicinò per controllare cosa stesse succedendo, quando vide gli occhi della donna chiusi e la fronte imperlata di sudore capì che stava avendo un incubo. Prese posto vicino a lei, sedendosi sul bordo del letto, e con la mano sinistra iniziò a scuoterla delicatamente nel tentativo di svegliarla.

<< Rae, svegliati, >> le sussurrò dolcemente in un orecchio. La latina spalancò di colpo gli occhi e si tirò su di scatto facendo cozzare la fronte contro la sua. Clarke si portò una mano a massaggiarsi la parte colpita mentre Raven si lasciava sfuggire un gemito di dolore dalle labbra. << Clarke? >> Le chiese confusa la donna, la voce impastata dal sonno. << Cosa è successo? >> Continuò cercando di mettere a fuoco la sua figura, nonostante gli occhi facessero ancora fatica a restare aperti.
<< Stavi avendo un incubo, stavo cercando di svegliarti, >> le rispose. Lo sguardo preoccupato che le stava rivolgendo Raven era colmo di sensi di colpa, era chiaro che avrebbe voluto raccontarle tutto, ma non si sentiva ancora pronta e quando la vide distogliere lo sguardo, Clarke capì che la lotta interiore che stava vivendo non era stata solo frutto della sua immaginazione. Decise di non starle con il fiato sul collo e di lasciarle il suo spazio cambiando discorso. In fin dei conti lei era lì per un motivo ben preciso.
<< Ero venuta per dirti una cosa, Rae, >> iniziò a dirle impacciata, attirando nuovamente la sua attenzione.
<< È successo qualcosa? Myla sta bene? >> Sputò fuori in fretta la latina, improvvisamente preoccupata che fosse successo qualcosa di grave.
<< No, no! Rae, calmati. È tutto apposto e Myla sta benissimo... >> la tranquillizzò subito. << Sono qui perché ho bisogno di un favore, >> disse torturandosi le dita, rigirandosele nel grembo nervosamente.
<< Clarke, qualsiasi cosa sia successa puoi parlarmene tranquillamente, forza. >> La incoraggiò l'altra poggiando una mano sulle sue, fermando così quel tic nervoso che si era impossessato di lei.
<< Durante un'esposizione a New Orleans ho conosciuto una donna... >> decise di iniziare a raccontarle tutto dal principio, in modo da spiegarle al meglio l'idea che le girava in testa da un po' di tempo. << La donna di cui parlo è la proprietaria di una galleria d'arte qui a New York, Rae, niente di romantico. E- >> si bloccò, << la vuoi piantare? Smettila di guardarmi in quel modo! >> La riprese quando si accorse che la latina la stava osservando in modo malizioso.
<< Come dicevo, è la proprietaria di una galleria d'arte e quando ci siamo incontrate a New Orleans mi ha fatto una proposta. >> Raven a quel punto la interruppe, << che genere di proposta? >> Le chiese con un sopracciglio alzato, le sue guance si imporporarono all'istante a causa del tono allusivo utilizzato dalla latina.
<< Raven! >> La richiamo dandole uno schiaffo sulla mano.
<< Vuole esporre i miei quadri qui a New York, ho un appuntamento di lavoro con lei questa mattina alle 10:00 ed ho un disperato bisogno che tu tenga Myla. >> Buttò fuori tutto d'un fiato esasperata. Gli occhi della latina si allargarono visibilmente non appena il suo cervello finì di elaborare le parole appena uscite dalla sua bocca. La osservò preoccupata, in attesa di una reazione. Reazione che non tardò ad arrivare. Presa dall'euforia, la mora le buttò le braccia al collo e, << oh mio Dio, Clarke! Ma è meraviglioso! >> Iniziò a ripeterle felice.
<< Non preoccuparti per Myla, la porterò in ufficio con me e... >> le disse, ma si bloccò subito quando notò il suo sguardo preoccupato.
<< Tranquilla, non la vedrà nessuno, >> cercò di rassicurarla. << Starà tutto il tempo con me, starò attenta e tu non dovrai preoccuparti di niente. Vai all'appuntamento e non pensare a noi, staremo bene. >> Le riprese le mani tra le sue e gliele strinse tentando di placare la sua preoccupazione. << E poi nessuno sa chi sia, C, se dovessi incontrare qualcuno dirò semplicemente che è la figlia di una cugina o mi inventerò qualcosa. >> Disse facendo una smorfia con la bocca che la fece ridere.
<< Va bene, va bene. >> Acconsentì alzando le mani in segno di resa. << Mi fido di te, Reyes. >> La latina squittì euforica e l'abbracciò ancora una volta facendola ridere.
<< Adesso è meglio che vada a farmi una doccia, devo essere presentabile se voglio che questa cosa vada a buon fine. >> Disse sciogliendo l'abbraccio.
<< Andrà tutto bene Clarke, sei fantastica ed hai un talento pazzesco. Sarebbe una stupida a lasciarsi scappare l'opportunità di averti. >> Le sussurrò con una punta di malizia. Clarke scosse la testa divertita ed annuì, lasciandosi incoraggiare dalle parole dell'amica. Stava per alzarsi dal letto, quando la mano di Raven le afferrò un polso, bloccandola.
<< Clarke, se quella donna dovesse assumerti... >> tentennò incerta, indecisa se proseguire oppure no. Era chiaro che temesse la risposta che avrebbe potuto darle, ma continuò lo stesso.
<< Se quella donna dovesse assumerti, vuol dire che tornerai qui? Dico, proprio qui, a vivere. >> Puntò gli occhi scuri nei suoi, cercando di leggervi dentro la risposta, sperando con tutta se stessa che fosse proprio quella che lei desiderava. Clarke si morse il labbro inferiore, divertita dal comportamento impacciato di Raven. Decise di dissipare ogni suo dubbio solo quando si accorse che lo sguardo della donna si stava incupendo, probabilmente nella testa della latina iniziava a farsi largo il brutto presentimento di essersi sbagliata e di aver frainteso tutto.
<< Sì, Reyes. È da un po' che ci penso e, se tutto andrà bene, credo proprio che dovrai riabituarti ad avermi tra i piedi a tempo indeterminato. >>
Clarke ne era convinta, le urla di gioia di Raven quella mattina dovevano aver di sicuro svegliato l'intero palazzo, ma alla latina non importava. Finalmente qualcosa stava tornando al proprio posto nella sua vita e lei non poteva essere più felice di così.

Always & Forever - Clexa&RanyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora