- Capitolo 12 - Fantasmi del passato.

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- Capitolo 12 -

Fantasmi del passato.

***

Da quando erano entrate all'interno del locale, Clarke non aveva fatto altro che parlare di quanto fosse felice e grata per l'opportunità che Costia le stava dando. E avrebbe continuato a farlo, se il suo capo non l'avesse interrotta iniziando a chiederle di più sui suoi quadri e pittori preferiti. Adesso stavano parlando del loro primo incontro, Clarke stava ascoltando interessata mentre la donna le raccontava i particolari di ogni singolo dipinto che l'aveva colpita durante la sua permanenza a New Orleans, riempiendola di domande riguardanti l'esposizione alla quale aveva preso parte e a cui era stata ben lieta di rispondere.

<< È davvero meraviglioso, Clarke. Il modo in cui parli dell'arte, gli occhi ti brillano di luce propria, descrivi ogni singolo particolare con tale passione che mi sembra di vedere i dipinti scorrere davanti ai miei occhi, >> le disse Costia affascinata, facendo infiammare le sue guance per l'imbarazzo.
<< G-grazie... >> mormorò impacciata, << suppongo sia tutto merito di mio padre, è stato lui a farmi scoprire questa mia passione, >> aggiunse subito dopo.
<< Anche lui è un artista come te? >> Domandò la donna incuriosita, le braccia incrociate sul tavolino ed il busto sporto leggermente in avanti. Quella domanda causò una smorfia sul volto di Clarke, il sorriso, che fino ad un attimo prima le aveva illuminato il viso, si spense improvvisamente mentre il ricordo di suo padre tornava vivido nella sua mente.
<< Non proprio, lui aveva questa passione, ma in realtà era uno scienziato... >>
<< Oh, Clarke, mi dispiace... io davvero non immaginavo che- >> interruppe le scuse di Costia sul nascere con un cenno della mano, non ce ne era bisogno, la donna non poteva sapere di suo padre e di sicuro non gliene avrebbe fatta una colpa per essere stata curiosa.
<< Non preoccuparti, è passato molto tempo ormai, >> la tranquillizzò subito. << Sai? Abbiamo iniziato a visitare i musei d'arte di tutta New York quando avevo appena 5 anni, sono cresciuta circondata da; Picasso, Monet, Da Vinci... >> gli occhi le si illuminarono al solo ricordo, << adoravo trascorrere il mio tempo con lui, la domenica era diventata uno dei miei giorni preferiti in assoluto. Quando non potevamo uscire trascorrevamo i pomeriggi nel suo studio, sommersi da tele, pennelli e colori vari, era meraviglioso, >> sospirò, rivivendo ogni singolo giorno passato avvolta dal profumo della vernice e del carboncino nella sua mente.
<< Tuo padre doveva essere un uomo fantastico, >> le disse prendendole una mano tra le sue. Quell'improvviso contatto con le mani calde di Costia la fece sobbalzare, una scossa elettrica le aveva percorso tutto il corpo non appena la sua pelle era entrata in contatto con quella del suo capo. "Che strano...", pensò leggermente turbata.
<< Era l'uomo della mia vita, il mio principe azzurro, >> confermò imbarazzata, cercando di scacciare via quella sensazione di disagio che si era impossessata di lei a causa di quel contatto inaspettato. La stretta di Costia, però, si intensificò, accrescendo così il suo disagio, quel contatto la destabilizzava. Stava giusto cercando un modo per sottrarsi dalla presa della donna, quando il suo cellulare trillò, segnalando così l'arrivo di un messaggio. Approfittò di quel momento per sfilare la mano dalla stretta di Costia e, borbottando delle scuse a mezza voce, recuperò l'oggetto dalla borsa.
<< Mi dispiace, ma devo assolutamente controllare. Ho lasciato mia figlia con sua zia e non vorrei che fosse successo qualcosa, >> spiegò mantenendo lo sguardo fisso sullo schermo del telefono, avrebbe fatto di tutto pur di non incrociare gli occhi della donna. Sul display lampeggiava il nome di Raven ed uno strano presentimento si fece largo dentro di lei mentre un brivido di freddo le percorreva la colonna vertebrale. Nonostante non lo avesse ancora letto, sentiva che il contenuto di quel messaggio non le sarebbe piaciuto affatto.

Always & Forever - Clexa&RanyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora