- Capitolo 6 -
L'amore è debolezza.
***
Il colloquio era stato un successo. Clarke era tornata all'appartamento euforica, il duro lavoro ed i sacrifici che aveva fatto in quegli anni erano stati finalmente ripagati. E inoltre, le sue supposizioni si erano rivelate corrette, Costia Night, la proprietaria della galleria d'arte, era rimasta talmente colpita dalle sue opere che non ci aveva pensato due volte a proporle una vantaggiosa offerta di lavoro, insieme all'esposizione dedicata interamente alla sua arte. Inutile dire che Clarke aveva accettato senza pensarci due volte. Erano rimaste d'accordo sull'incontrarsi il lunedì della settimana dopo, in modo da firmare alcune scartoffie e organizzare al meglio l'evento. Non vedeva l'ora che Raven rientrasse così da poterle raccontare tutto. Fortunatamente per lei, non dovette aspettare tanto prima che la serratura della porta scattasse, annunciando così l'arrivo della sua migliore amica assieme alla sua bambina.
<< Ciao! >> La salutò euforica sua figlia, sporgendosi dalle braccia della latina in una chiara richiesta di farsi prendere in braccio. Clarke la prese al volo.
<< Hey, piccolina. Ti sei divertita con la zia? >> La bambina annuì con foga, gli occhi blu che brillavano di gioia.
<< Tanto così, mamma. >> Le rispose allargando le braccia, esprimendo a gesti quanto si era divertita e facendo ridere sia lei che la sua amica.
<< Grazie mille, Rae. Non so proprio come farei senza di te. >>Raven scosse la testa e scrollò le spalle. << Nessun problema, sai che adoro passare del tempo con questa piccola peste, >> la rassicurò mentre faceva ridere Myla con delle smorfie. Clarke scosse il capo, a volte non riusciva a capire chi delle due fosse la vera bambina.
Il pranzo passò alla svelta, tra le risate di Myla e lei che raccontava alla latina il suo colloquio di lavoro. Nonostante Raven si sforzasse di mostrarsi entusiasta per il traguardo che aveva raggiunto, Clarke si era accorta che qualcosa la turbava. Era rimasta in silenzio per tutta la durata del pasto, limitandosi ad annuire e ad accennare qualche sorriso tirato. Aspettò che la bambina finisse di mangiare e, dopo averla portata nel salotto per farle guardare uno dei suoi cartoni animati preferiti, tornò in cucina per parlare con la sua amica. La trovò intenta a lavare le stoviglie sporche, lo sguardo assorto puntato sull'acqua insaponata.
<< Raven, ti senti bene? >> Le chiese preoccupata. La latina sobbalzò sorpresa e voltò di scatto la testa verso di lei, gli occhi spalancati per lo spavento.
<< Clarke, stai cercando di uccidermi? Mi hai fatto venire un colpo. >> La rimproverò portandosi una mano al petto, incurante del fatto che fosse bagnata e piena di sapone.
<< Non volevo spaventarti, Rae. È che ho notato che sei strana, >> iniziò, << da quando sei rientrata in casa non hai fatto altro che assentarti con la testa, sembri persa in un mondo tutto tuo. È successo qualcosa a lavoro? C'entra Anya? >>Raven scosse la testa, poggiò le mani sul bordo del lavello e prese un respiro profondo prima di parlare. << Ho bisogno di parlarti, Clarke. Anya non c'entra, cioè sì, in realtà c'entra... ma, Dio, sto facendo confusione, >> sproloquiò impacciata. Clarke la osservò confusa, ma non disse niente. Attese che la donna si ricomponesse e ricominciasse da capo.
<< Io non ce la faccio più, >> sospirò Raven alzando lo sguardo e puntando gli occhi scuri nei suoi, sempre più confusi.
<< Quando sono tornata a casa, martedì scorso, ero distrutta perché avevo appena scoperto che Anya sta avendo una relazione con Echo... >> iniziò a raccontare con la voce spezzata, vide le lacrime formarsi all'interno degli occhi dell'amica, rendendoli lucidi.
<< Echo? >> Mormorò sconvolta, non riusciva a credere alle sue orecchie. Raven si limitò ad annuire prima di inumidirsi le labbra e continuare a raccontare, << non me lo ha detto esplicitamente, ma quando sono arrivata in ufficio, quella mattina, ho notato che aveva dei succhiotti sul collo... >> soffiò fuori. << Il caso ha voluto che Echo fosse l'avvocato di Nia Queen, la proprietaria della società che avremmo dovuto acquisire, >> spiegò. << Non avevo capito chi fosse fino a quando Lexa non è entrata all'interno della sala riunioni ed ha pronunciato il suo nome, avresti dovuto vedere lo sguardo di Anya, era palese che fosse lei quella che- >> un singhiozzo la interruppe. Il respiro di Clarke si mozzò nel sentir pronunciare il nome della sua ex, non sapeva che fosse ritornata a New York. Decise di accantonare quel pensiero e di concentrarsi sulla sua amica che in quel momento aveva bisogno di lei.
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Always & Forever - Clexa&Ranya
Fiksi PenggemarMenzogne, bugie, omissioni e mezze verità, potete chiamarle come volete, ma la verità è che tutte loro conducono allo stesso significato. Clarke ha deciso di mentire e di scappare, Raven ha deciso di omettere ed ha rovinato tutto quello che aveva co...