- Capitolo 7 - Un'amara verità.

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- Capitolo 7 -

Un'amara verità.

***

Il viaggio in auto era stato silenzioso, l'unico rumore all'interno dell'abitacolo proveniva dallo stereo, sintonizzato su una stazione radio qualsiasi. Anya avrebbe voluto dire tante cose, ma la sola vista della latina al suo fianco aveva fatto sì che le si mozzasse il fiato, qualsiasi parola era rimasta incastrata nella sua gola. Quella sera Raven era bellissima, i capelli, lasciati liberi dalla presa ferrea dell'elastico che portava tutti i giorni, le cadevano sulle spalle in morbide onde color cioccolato, quella vista le faceva venir voglia di infilarci le mani e accarezzarli. Per non parlare del trucco, il rossetto rosso scuro faceva risaltare, in un modo quasi illegale, le labbra piene e carnose della donna, avrebbe tanto voluto morderle e succhiarle, come faceva quando ancora poteva toccarla, quando era ancora sua. Tentò di ritornare con i piedi per terra, spostò lo sguardo dalla figura al suo fianco alla strada, concentrandosi sulla guida.

Fu proprio lei a rompere il silenzio all'interno dell'auto, una volta spento il motore della sua Audi sportiva, dopo aver parcheggiato all'interno del suo palazzo.

<< Siamo arrivate. >> Le disse facendo fatica a riconoscere il suo stesso tono di voce tanto era roco. Notò Raven sobbalzare sul sedile in pelle, la donna si guardò intorno per qualche secondo prima di parlare, << siamo nel parcheggio sotterraneo di casa tua, >> constatò, non aveva bisogno di chiederlo, c'era stata così tante volte. "Casa nostra.", la corresse nella sua mente Anya con amarezza. Lei e Raven convivevano da un paio di anni quando la latina aveva deciso di lasciarla. Nonostante tutto quello che era successo, per lei quella continuava ad essere casa loro, non sua.
<< Visto che dobbiamo parlare, ho pensato sarebbe stato meglio un posto tranquillo. Qui non ci disturberà nessuno, ma se non vuoi possiamo sempre andare in un ristorante io... >> la donna al suo fianco fermò il flusso di parole che stava fuoriuscendo dalla sua bocca con un gesto della mano.
<< È perfetto, Anya. >> La tranquillizzò poggiandole la stessa mano sulla coscia, un gesto così spontaneo ed intimo che le fece rabbrividire entrambe. Anya si morse il labbro inferiore e, tentando di ricomporsi, si schiarì la voce e sfilò le chiavi dal quadro prima di fuggire dal tocco della sua ex uscendo dall'auto. Non poteva permettersi distrazioni. Raggiunse lo sportello della latina e lo aprì, poi le porse la mano sinistra e l'aiutò a scendere dall'auto con fredda galanteria. Doveva darsi delle regole se voleva sopravvivere a quella serata, prima tra tutte, evitare di farsi sopraffare dalle emozioni che la donna le provocava.

***

Una volta dentro l'appartamento, Anya la aiutò a togliersi il giubbotto e lo appese insieme al suo all'attaccapanni posto all'ingresso. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla figura della sua ex, il completo che indossava la stava facendo impazzire. Era molto simile ad uno di quelli che utilizzava per andare al lavoro, un semplice pantalone nero le fasciava le cosce, ammorbidendosi sempre di più man mano che si avvicinava alle caviglie, andando a coprire, in parte, le décolleté nere lucide che portava ai piedi. Nella parte superiore, invece, indossava una camicetta bianca di seta che si stringeva in vita e si allargava sui fianchi, era meravigliosa. Raven si sentiva a disagio, Anya era sempre stata impeccabile, sia nei modi di fare che nel vestire, mentre lei era un completo disastro. Avrebbe dovuto cambiarsi, lo sapeva, ma ormai era troppo tardi, perciò evitò di stare a rimuginarci troppo e si incamminò verso il salotto. La casa non era cambiata di una virgola, era come se tutto fosse rimasto fermo a quella notte di due anni prima, quando se ne era andata lasciandosi tutto alle spalle. Riviveva quella scena ogni volta che chiudeva gli occhi.

Always & Forever - Clexa&RanyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora