Always & Forever - Clexa&Ranya

- Capitolo 1 - Di combattimenti, telefonate e piccole vittorie.

- Capitolo 1 -

Di combattimenti, telefonate e piccole vittorie.

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3 Anni dopo...

"Heda! Heda! Heda" Le urla di incitamento aumentavano di volume mentre gli sfidanti si preparavano per l'imminente incontro. Lexa Woods, quasi trentenne, si scaldava in un angolo del ring attendendo con impazienza l'arrivo della sua rivale. Fletteva le gambe ogni volta, prima di sferrare un destro e poi un sinistro contro il vuoto davanti a se. Un urlo da parte del suo allenatore la fece ridestare da quel suo stato di trance che aveva assunto durante il riscaldamento, << Woods! Vieni subito qui! >>

Lexa prese un respiro profondo – ruotò le braccia mettendo in evidenza le scapole mentre si sgranchiva gli arti dopo aver dato l'ennesimo pugno a vuoto – prima di avvicinarsi a Gustus Tree, il suo allenatore, nonché amico e compagno di sua zia. Quell'uomo l'aveva vista crescere ed era stato, assieme a sua zia, una figura importante nella sua vita, era come un padre per lei.

<< Hai dimenticato il paradenti, per quanto tu sia brava a parare colpi, non vogliamo correre il rischio di rovinare quel tuo bel faccino,>> la rimproverò prima di passarglielo, Lexa lo prese e se lo portò alla bocca proprio nell'esatto momento in cui la sua sfidante faceva il suo ingresso sul ring. Appena la vide un ghigno le si formò in volto, conosceva bene la donna, Ontari Queen. Non era la prima volta che si ritrovava a doverla affrontare, conosceva ogni suo punto debole, sarebbe stato fin troppo facile batterla, ma anche molto soddisfacente. Dopo aver presentato gli sfidanti l'arbitro si fece da parte, permettendo a questi ultimi di avvicinarsi lentamente l'una all'altra. Lexa fletté leggermente le gambe una volta faccia a faccia con la sua avversaria, stava già pregustandosi un'altra inevitabile vittoria.

***

Affacciata ad uno dei tanti balconi dell'immensa villa, Lexa rilasciava il fumo trattenuto – forse troppo a lungo – nei polmoni. Osservava incantata le onde del mare davanti a sé che si infrangevano sul bagnasciuga, tra le labbra – oltre al tabacco – aveva ancora il sapore della vittoria del giorno prima. Distolse lo sguardo dalle onde per portarlo alla porta-finestra alle sue spalle. Al posto del mare adesso aveva una completa visuale della sua stanza, le tende, scostate in precedenza poco prima di uscire, lasciavano intravedere i corpi completamente nudi di due ragazze, entrambe dormivano a pancia in giù l'una sopra l'altra. Solo adesso Lexa iniziava a ricordare quello che era successo dopo l'incontro, spezzoni di varie scene si accalcavano tra di loro; i flash delle macchine fotografiche, la festa organizzata in suo onore, l'alcol, la droga, le varie canne che si era fatta, i corpi degli sconosciuti che le si strusciavano addosso toccandola ovunque, il bagno in mare alle tre del mattino insieme alle due ragazze che adesso dormivano beate, stravolte da una nottata di sesso. Se chiudeva gli occhi ancora poteva sentire le labbra e la lingua della mora dentro di sé mentre lei stessa dava piacere alla biondina dalle "tette perfette". Il solo pensiero la stava facendo eccitare, la voglia di svegliarle per ripetere tutto quello che era avvenuto solo poche ore prima la stuzzicava.

Si morse il labbro inferiore mentre osservava la ragazza bionda alzarsi lentamente per mettersi seduta sul letto, quest'ultima osservava la stanza confusa, non ricordava niente della sera precedente, aveva il corpo dolorante ed appena si accorse di essere completamente nuda tentò inutilmente di coprirsi con il lenzuolo che sapeva di fumo e sesso. Storse il naso disgustata quando l'odore acre le arrivò alle narici "Che cos'è successo ieri sera?", quella domanda le rimbombava in testa, osservò la ragazza distesa accanto a sé, anch'essa nuda, prima di portare lo sguardo alla porta-finestra che si trovava dall'altro lato della stanza, dietro ad essa notò una donna, alta e con i lunghi capelli arruffati che la osservava attentamente.