- Capitolo 10 - Prime riconciliazioni.

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- Capitolo 10 -

Prime riconciliazioni.

***

Da quando erano uscite di casa non avevano fatto altro che girare per negozi e giostre varie, l'unico momento in cui Raven era riuscita a riposarsi più di cinque minuti era stato durante il pranzo, quando si erano fermate in un piccolo ristorante per mangiare qualcosa. Anya l'aveva convinta a portare Myla in un centro commerciale visto che al suo interno c'era tutto quello di cui avevano bisogno e anche perché: "Così potremo tenerla occupata con le varie giostre e noi avremo del tempo per poter parlare in totale tranquillità", le aveva detto e lei si era lasciata convincere. Se solo avesse saputo che, subito dopo pranzo, sarebbe finita da sola a girovagare tra gli scaffali del negozio di giocattoli mentre Anya e Myla correvano da un corridoio all'altro in cerca di qualsiasi tipo di giocattolo, Raven non avrebbe mai accettato.

<< Vi prego basta, Anya smettila di darle corda, >> disse alzando il tono di voce nella speranza che almeno la più grande, ed in teoria la più matura, delle due le rispondesse. Attese qualche secondo, tendendo le orecchie alla ricerca di un qualsiasi suono che le permettesse di capire da quale parte andare, ma quando si accorse che le due non erano intenzionate a risponderle, << Anya! >> Provò di nuovo, alzando ulteriormente il tono di voce, ma anche quella volta non ottenne alcuna risposta. Sbuffò spazientita e ricominciò a cercarle, << aspetta solo che io ti metta le mani addosso, Forest, poi staremo a vedere, >> borbottò a mezza voce indispettita. La gamba iniziava a farle davvero male e non sapeva quanto ancora sarebbe riuscita a resistere in piedi. Avrebbe tanto voluto cambiarsi e mettersi un paio di scarpe da ginnastica, ma Octavia le aveva buttate fuori di casa prima che lei potesse anche solo prendere in considerazione l'idea di andarsi a cambiare e adesso si ritrovava con i piedi a pezzi e la gamba dolorante a causa dei tacchi che indossava, non avrebbe resistito a lungo. Arrendendosi all'idea di aver perso di vista sia Myla che Anya e consapevole di non riuscire più a sforzare la gamba in alcun modo, si appoggiò con la schiena ad uno degli scaffali ricolmi di giocattoli e cercò di distribuire tutto il peso sulla gamba sana. Fu in quel preciso istante che la sentì, una risatina soffocata a lei fin troppo familiare. Riaprì di scatto gli occhi, che aveva chiuso senza nemmeno rendersene conto, e li puntò verso il punto da cui aveva sentito provenire il rumore.
<< Myla? >> La risatina che ottenne in risposta la fece sospirare per il sollievo, << so che sei qui, avanti, vieni fuori... >> la invitò con voce dolce e poco dopo un paio di occhioni blu brillarono da dietro uno scaffale, Myla si stava nascondendo dietro ad un enorme pupazzo a forma di orso e la osservava con un sorriso enorme. << Eccoti, piccola pestifera che non sei altro, >> esclamò felice di averla ritrovata mentre azzardava un passo nella sua direzione. Per un momento si era dimenticata del dolore alla gamba, ma quest'ultima non tardò a farglielo tornare in mente. Una fitta di dolore le fece perdere l'equilibrio mentre la gamba cedeva sotto il suo peso, Raven tentò di aggrapparsi alla mensola dello scaffale su cui si era appoggiata poco prima, ma fu tutto inutile così chiuse gli occhi e attese di sentire l'inevitabile impatto contro il pavimento, ma ciò non avvenne. Due braccia l'afferrarono appena in tempo, la presa ferrea sul suo busto la mantenne in piedi fino a quando non riuscì a riacquistare un minimo di equilibrio. Il profumo di Anya le riempì le narici facendola sospirare, << sei tu, >> sussurrò sollevata.
<< Chi credevi che fosse, Reyes? >> La schernì la bionda, ma Raven in quelle poche parole era riuscita a sentire tutta la sua preoccupazione, la conosceva fin troppo bene e sapeva che dietro a quella maschera di irriverenza, Anya era preoccupata per lei.
<< Sto bene, An, >> la rassicurò voltando il viso nella sua direzione, in quella posizione riusciva a vedere chiaramente la mascella indurita della donna che ancora la teneva tra le braccia.
<< Tu non stai bene, Raven. Adesso paghiamo e poi torniamo a casa, okay? Hai bisogno di riposarti, >> la rimproverò e lei non poté far altro che annuire, << aggrappati a me, ti aiuto io, >> le disse perentoria mentre si incamminava verso la cassa, seguita a ruota da Myla che ancora stringeva tra le mani l'enorme pupazzo.
<< Aspetta, quello lo deve rimettere apposto... >>
<< No, quello glielo regalo io per il compleanno, >> le disse Anya.
<< Ma tu le hai già regalato il vestito da principessa e il castello di Frozen, Anya, >> la rimproverò Raven, << così la vizi, >> si lamentò.
<< Chiudi il becco, mi sono persa la nascita di mia nipote e il suo primo compleanno, per non parlare di tutti i regali che avrei potuto farle a natale... >> le rispose a tono la bionda.
<< Anya! >>
<< Decido io, Reyes, >> la zittì, << adesso aspettami qui seduta mentre io e questa piccola peste andiamo a pagare, okay? >> Le disse mentre l'aiutava a sedersi su una delle panchine poste vicino all'entrata del negozio. Raven si limitò ad annuire, opporsi sarebbe stata solo una perdita di tempo. Osservò il ghigno soddisfatto sul volto di Anya mentre si allontanava con la mano stretta in quella della bambina e l'enorme orsacchiotto stretto nell'altra, scosse la testa sconsolata. Quelle due insieme sarebbero state la sua rovina.

Always & Forever - Clexa&RanyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora