Prologo: Chi come me?

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"Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!"

-Isaia 14, 12-15

In principio non esisteva nulla. C'era soltanto l'oscurità. Al centro di essa dimorava una forza maestosa che, con la sua volontà, decise di creare la vita.
Il buio si dipinse di mille sfumature argentee e da esse si generò il Regno dei Cieli, un luogo idilliaco governato dalla forza maestosa che prese il nome di Dio. Ma non era solo.
Con lui c'erano creature perfette e intelligenti. Prive di corpo, fatte di solo spirito che intonavano odi al loro Padre. Queste creature sono note con il nome di angeli.
Erano molteplici e divisi in gerarchie: serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potestà, principati, arcangeli e angeli.
Tra di essi ce ne era uno, in particolare, che si distingueva per la sua bellezza eterea e per la predilezione che il padre aveva per lui. Il suo nome era Lucifero, il portatore di luce. La stella del mattino, il figlio dell'Aurora. Era un serafino e l'angelo più vicino a Dio.
Gli angeli vivevano in armonia e amore. Tutto era perfetto. Ma Dio decise di creare un nuovo mondo abitato da nuove creature imperfette. Le nuove creazioni erano molteplici. Alcune vivevano nelle acque, altre sulla terra e altre ancora nel cielo.
Tra loro c'era una specie che incuriosiva Lucifero, la specie umana.
"Li faremo a nostra immagine e somiglianza e veglieremo su di loro" disse il Creatore.
Ma la stella del mattino non lo accettava.
Come poteva Dio amare creature così imperfette?! Dovevano nutrirsi per vivere, accoppiarsi per riprodursi e vivere per morire. Erano inutili e lui non li avrebbe mai serviti. Sarebbe dovuto essere il contrario. Lui meritava di essere venerato.
"Io sono la più grande opera di Dio e per questo salirò su tutta la creazione" pensò.
Un sentimento oscuro si impossessò di lui e lo cambiò. La sua luce si spense, il sorriso misericordioso divenne beffardo e la sua posizione fu il suo vanto.
Ben presto l'equilibrio celeste si spezzò e in Paradiso scoppiò una terribile guerra. Il dragone, con i suoi angeli ribelli, si scagliò contro Dio e gli angeli che gli rimasero fedeli.
"Chi come me?" Urlò il ribelle alzandosi in volo seguito da un terzo degli angeli.
"Chi come Dio?" Controbatté un'altra voce. Quell'angelo e gli altri difesero il trono dell'Altissimo.
Nella stella del mattino era nata l'invidia che, poi, aveva generato la brama di potere e la famelica voglia di rendere il suo nome uguale a quello del padre celeste.
Ma questo suo ardente desiderio fu spento dalla spada dell'arcangelo Michele che precipitò il serafino e i suoi seguaci negli abissi di questo mondo nascente.
Un luogo buio dove regnava la disperazione. Il figlio dell'Aurora ne divenne il sovrano ma un sovrano dannato e sofferente. L'inferno bruciava la sua anima, la forza divina era il fuoco che lo puniva. Gli angeli ribelli furono chiamati demoni e furono dannati insieme al loro re, bloccati nelle fiamme eterne.
Da Lucifero divenne Satana ovvero "nemico" di Dio e delle sue creature, in particolar modo degli esseri umani.
Michele, invece, divenne il principe delle milizie celesti difendendo l'umanità dalle tentazioni del diavolo.
Nel frattempo Dio continuò con il suo operato e dalla polvere  generò Adamo, un uomo dotato di forza e volontà propria. Dominava le altre creature e la terra. Ma Adamo si sentiva solo tra gli animali. Nessuno era come lui.
Così Dio creò Lilith, la prima donna e la prima moglie.
Ma le cose tra loro non andavano bene. Lei si rifiutò di sottomettersi all'uomo e fu cacciata, si unì al diavolo e ai demoni. Divenne lei stessa un demone, si lasciò contaminare come Satana e tutti gli altri demoni.
Ma Dio non si arrese, dalla costola di Adamo creò Eva, un'altra donna. Più fragile di Adamo ma capace di generare la vita.
Loro due vissero per molto tempo nel paradiso terrestre, il giardino dell'Eden.
Lucifero li spiò e provò disgusto per loro.
Li tentò e macchiò le loro anime di peccato.
"Mangia la mela Eva, lui non se ne accorgerà" la persuase. Ed Eva si lasciò tentare e trascinò con lei Adamo.
Il serpente fece cacciare la coppia dall'Eden e macchiò le generazioni a venire con il peccato originario.
Ma gli uomini non smisero di amare il loro creatore, anche se molte civiltà idolatrarono falsi dei.
Fortunatamente Abramo, Isacco, Giacobbe e tutto il popolo d'Israele seppero riconosce il vero Dio.
Il creatore si fece anche uomo, suo figlio si incarnò nel seno della Vergine Maria e morì sulla croce. Salvò gli uomini dai loro peccati e diffuse la parola di Dio.
Il mondo iniziò a convertirsi al Cristianesimo. L'amore per Dio si diffuse ovunque.
Ma il demonio non fu da meno.
Nel medioevo iniziò l'era della stregoneria, molte donne e alcuni uomini iniziarono ad adorare il diavolo e i suoi demoni. Seguirono i suoi ordini e si macchiarono dei peggiori peccati.
Sacrificarono neonati, fecero i Sabbat e offesero il cielo. Ma furono punite per questo. La Santa Inquisizione le fece uccidere.
Dio vinse ancora, anche se Satana corruppe la Chiesa e alcuni  dei suoi membri. Nonostante ciò molti uomini continuarono ad amare Dio. Rinunciarono alla vita per lui.
Era sempre un passo avanti, e fu allora che Satana comprese.
I demoni lo seguirono perché videro che lui era simile a loro. E di questo avevano bisogno, anche, gli esseri umani.
Qualcuno di uguale a loro, non superiore.
"Un giorno verrà un mio figlio, sarà amato da tutti e questo mondo sarà mio" annunciò Lucifero.
E lui lo sapeva bene. Anche la Bibbia ne parlava.
L'AntiCristo sarebbe arrivato e avrebbe sovvertito l'equilibrio di questo mondo.
Avrebbe regnato per tanti anni e avrebbe distrutto ogni cosa.

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