Sei la chiave che ci riaprirà le porte del Paradiso.

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"Il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti; fatto che doveva essere attestato a suo tempo."

-Timoteo 2:6

Il mese di dicembre passò molto lentamente e pieno di verifiche. Ciel e Aurora passarono insieme ogni giorno e non impiegavano il loro tempo per studiare ma per dedicarsi a loro due. Le ricerche su Aurora proseguivano senza sosta. La ragazza voleva risposte.

Ma decisero di interromperle durante le festività natalizie.
"Non vedo papà dall'inizio del mese" ammise Aurora fissando la neve che cadeva.
Alexandra sorrise amaramente.
"È sempre stato così tesoro. Purtroppo tuo padre è il diavolo e non può permettersi di stare troppo tempo lontano dell'inferno" confessò Alexandra mentre apparecchiava la tavola per la cena di Natale. Tutta la casa era addobbata con luci, ghirlande, un gigantesco albero con sotto molti regali e il vischio sotto la porta.
A festeggiare con loro, c'erano i nonni di Aurora arrivati da San Pietroburgo. I genitori di Alexandra avevano sessantacinque anni e si chiamavano Nicola e Maria. Nicola era un uomo dall'imponente figura, occhi verdi e capelli bianchi, un tempo biondi.
Maria, invece, era una donna dal portamento elegante e di bell'aspetto. Alta e magra con grandi occhi azzurri e lunghi capelli tinti di biondo ma anche in gioventù era sempre quello il colore naturale.
Erano nonni e genitori molto affettuosi e comprensivi. Più comparabili a nonni italiani che russi. Avevano sempre saputo della relazione della loro unigenita con il diavolo. Inizialmente ne erano rimasti scioccati, ma non avevano mai ostacolato le scelte di Alexandra e con il tempo avevano accettato il demonio come membro della loro famiglia provando sincero affetto nei suoi confronti.
"Vieni a tavola tesoro" disse Maria sorridendo dolcemente alla nipote. Aurora annuì e tutti si sedettero a tavola.
"Cenate senza di me?" Domandò una voce maschile. Tutti si voltarono e videro Lucifero alle loro spalle.
Aurora sorrise.
"Potevi fare una telefonata papà" gli disse correndo verso di lui per abbracciarlo.
"Hai ragione ma laggiù non prende bene" scherzò. Tutti risero e mangiarono insieme.
"Era da un po' che non ci vedevamo eh?" Lo salutò Nicola.
"Tra lui e Aurora sembra tutto ok" sussurrò Maria alle orecchie della figlia.
Alexandra annuì.
"È un po' odi et amo. Litigano però poi Aurora gli salta addosso appena lo vede. Inizialmente provava ad odiarlo ma il suo desiderio di avere un padre era più forte" spiegò Alexandra. E mentre tutti parlavano, Aurora salì in camera sua perché si sentì chiamata. Arrivata davanti la porta, vide un uomo seduto sul suo letto. Avrà avuto circa trent'anni. Era alto, magro e dal volto misericordioso. Gli occhi erano buoni e chiari, i capelli lunghi e castani. Ad Aurora quasi mancò il fiato.
Lo riconobbe, aveva visto molte figure raffiguranti quell'uomo.
"G-gesù?" Balbettò incredula. Lui sorrise dolcemente.
"Aurora devi sbrigarti a capire. Bambina mia non abbiamo più tempo. Devi iniziare da dove tutto iniziò" disse lui per poi sparire. Aurora era ancora senza parole.
"Buon compleanno comunque" disse.
"Non scherzare figlia di Venere" rispose Gesù apparendo alle sue spalle. Aurora si voltò e divenne seria.
"Io non capisco. Iniziare da dove?" Domandò avvicinandosi al Messia.
"Io non posso aiutarti. Le soluzioni non vengono dette da Dio ma lui vi guida. Pensa bambina. Sei più intelligente di quanto pensi" gli disse lui.
"Ma..."
"Credo in te" la incoraggiò per poi sparire definitivamente.
Aurora scese al piano di sotto pensando a quella conversazione.
"Tutto bene?" Domandò la madre. Aurora annuì.
"Aurora qualcuno vuole conoscerti" disse Lucifero. Aurora aggrottò le sopracciglia. Si era portato un demone dietro? Quando suo padre si scansò, Aurora spalancò la bocca. Dietro Lucifero c'era un cucciolo di pastore tedesco.
"È per me? È vero?"
"È vero ed è per te".
Aurora non riusciva a credere ai suoi occhi. Non era il cagnolino a sorprenderla ma il gesto di suo padre. Era fin troppo buono per essere il diavolo. La sua vicinanza lo stava cambiando o la Bibbia riportava solo menzogne?!

"Tuo padre ti ha regalato un cane?!"
Ciel era incredulo. Non pensava che Lucifero potesse fare un regalo alla figlia ma evidentemente si sbagliava e quel cucciolo così vispo e allegro ne era la prova."Come lo hai chiamato?" Domandò Ciel sedendosi sul divano."Rex" rispose Aurora imitandolo. Il cagnolino si mise seduto difronte la ragazza e non faceva altro che fissarla."Nome originale" commentò il biondo."Comunque, cosa ti porta qui? Pensavo passassi il Capodanno con la tua famiglia" ammise il ragazzo."Non mi andava di stare con loro. Volevo stare con te e poi ho delle novità" confessò Aurora. Ciel la fissò e lei sorridendo tirò fuori un libro dalla borsa. La copertina era di colore marrone e sembrava abbastanza vecchio.Ciel era confuso."È il libro di Enoch. Ci è voluto molto ma alla fine sono riuscita a procurarmene un copia" spiegò con orgoglio e soddisfazione.Ciel sbuffò e si alzò in piedi."Cosa hai intenzione di farne? Sappiamo già tutto sui Nephilim" domandò poggiandosi al tavolino."Non è vero. Non sappiamo tutti i dettagli e quindi voglio leggerlo tutto" rispose Aurora."Sono sicura di trovare delle risposte" continuò.Ciel digrignò i denti."Cazzo se sei testarda" farfugliò. Sembrava nervoso."Perché non lasci stare? Goditi la tua vita e basta" le consigliò. Aurora scosse la testa."Voglio sapere chi sono e dopo mi godrò la vita  Il demone si arrese e andò in cucina con la scusa di preparare il quotidiano caffè. Mentre Aurora leggeva il libro, Ciel diede un pugno al muro."Dannazione. Non oso immaginare cosa potrà accadere se lei dovesse scoprire tutto" pensò. "Non voglio perderla" ammise a sé stesso. Dando un calcio alla sedia."Tutto bene?" Domandò Aurora dall'altra stanza."Sì, c'era solo un ragno sulla sedia" mentì.Quando Ciel tornò di là, fissò la ragazza che cercava ancora risposte inutilmente."Non troverai nulla lì, ma ancora non lo hai capito?" Cercò di dirle con il pensiero per non disturbarla."Trovato qualcosa?" Domandò vagamente.Aurora scosse la testa."Nel libro di Enoch c'è scritto che Dio li eliminò tutti quanti per poi far scendere il diluvio universale ad estirpare le tracce del male causato. Ma allora perché io sono qui?" Domandò confusa la ragazza mentre svogliava le pagine del libro.Ciel la fissava divertito mentre incrociava le braccia al petto: "Proprio non ci arrivi eh! Tu sei diversa da loro, fai parte dei piani divini perché tu, Aurora, sei la chiave che ci riaprirà le porte del Paradiso."

La Redenzione Del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora