Chapter Seventeen: Nineteenth December

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Non c'è niente di più bello che passare il pomeriggio facendo dolci natalizi con la propria nonna. Oggi, mi è arrivata la strana chiamata da mia nonna che, dopo avermi chiesto se ho mangiato e dormito abbastanza visto che una ragazza giovane come me ha bisogno di riposare, mi ha chiesto di andarla ad aiutare a fare dei tipici dolci natalizi. E, ovviamente, chi sono io per dire di no? 
Così, dopo aver studiato il più velocemente possibile, sono corsa a casa di mia nonna per aiutarla con i dolci. Appena sono arrivata, nonostante avessi già mangiato poco prima, la nonna mi ha offerto del cibo visto che a parere suo ero 'sciupata'.
E così ho mangiato anche ciò che mi ha offerto, oltre che al pranzo di poco prima.
Poi ha iniziato ad elencarmi tutti i buonissimi dolci che avremmo fatto, quindi la fame è aumentata ed ho mangiato altro.
"Direi anche che per il pranzo di Natale potremmo cucinare un bel tacchino" E qua mangio altri tre biscotti visto che l'idea del tacchino della nonna mi riempie di già lo stomaco.
"Si, va benissimo" Borbotto, visto che solo il pensiero di questo pranzo mi fa ingrassare. Anzi, sto ingrassando davvero visto che la fame arriva e non posso fare a meno di mangiare questi dannati biscotti che sono favolosi.
"Te ne porto altri?" Domanda la nonna, probabilmente notando che li ho finiti tutti, ma in risposta scuoto la testa. Sia mai che ingrasso prima del pranzo di Natale, cosa molto probabile se continuo così.
"Va bene, allora possiamo iniziare a preparare i dolci" Dice, prendendo tutti gli ingredienti ed io intanto lego i capelli e lavo le mani.
La aiuto a fare tutti i dolci possibili ed immaginabili che esistono per Natale, visto che ha da sfamare chissà quanta gente, in primis me e Michael.
Non può lasciare senza dolci i suoi nipoti preferiti, parole sue.
Insomma, passo il pomeriggio con la nonna ad aiutarla a preparare qualsiasi cosa, mentre chiacchieriamo tra di noi del più e del meno.
Dopo qualche ora anche i dolci sono finiti, perciò, dopo aver messo tutto al posto, finiamo per assaggiare un po' di tutto, visto che dobbiamo controllare se sono tutti commestibili. Non si possono fare brutte figure con gli altri parenti, perciò conviene assaggiare tutto prima.
Dopo aver passato il pomeriggio con lei mi arriva un'altra strana chiamata: Calum.
"Hey El, disturbo?" Domanda al telefono.
"Nono, è successo qualcosa?" Domando, ancora stranita dal fatto che mi abbia chiamato o che abbia il mio numero.
"No, volevo solo chiederti se ti andrebbe di fare un giro. Ha nevicato e vorrei uscire un po'" Dice ed io sorrido solo alla parola neve.
"Certo, va benissimo" Rispondo, e ci mettiamo d'accordo per dove vederci prima di riattaccare.
Prendo il giubbotto e mi copro bene e saluto la nonna, che mi ha dato un sacco di roba da portare a casa.
Passo prima da casa mia, in modo da poter lasciare tutto e da mettere qualcosa di più caldo.
Dopo aver fatto tutto ed essermi coperta bene esco fuori, e vado verso il punto in cui devo vedermi con Calum.
Lo trovo già lì ad aspettarmi e gli vado subito incontro.
"Hey Cal, stai aspettando da molto?" Domando, dopo averlo raggiunto.
"No tranquilla, sono appena arrivato. Ciao anche a te" Gli sorrido e lui ricambia.
"Non sapevo che ti piacesse la neve" Ammetto, mentre camminiamo l'uno accanto all'altra, prendendo proprio i punti con più neve.
"La neve mi è sempre piaciuta, ho dei bei ricordi e ogni volta che nevica odio un po' di meno la vita" Sorrido un po' e lui ricambia ancora il sorriso, per poi prendermi la mano come se niente fosse. Arrossisco ma mi piace la sensazione delle nostre mani l'una stretta nell'altra.
"Anche a me piace tanto la neve" Dico, mentre continuiamo a camminare.
"Non a caso la neve ha a che fare con il natale" Ridacchio ed annuisco.
"Sono così scontata?" Domando e lui mi guarda ed alza le spalle.
"Se si parla di natale si" Ridacchio e mormoro un "lo immaginavo", mentre camminiamo per le strade innevate.
"Da piccolo io e mia mamma giocavamo sempre con la neve. Anche quando non stava bene, se nevicava, lei mi portava sempre qui fuori a giocare" Dice, interrompendo il nostro piacevole silenzio, ed io sposto lo sguardo verso di lui ma non dico niente, visto che sembra voler continuare a parlare.
"Venivamo sempre qui in questo parco e giocavamo insieme. Mi faceva fare dei pupazzi di neve o battaglia di palle di neve. Ero scarso, ma mi faceva vincere solo per farmi sorridere" Sorrido immaginando un Calum da piccolo che gioca con sua mamma, e credo che sia la scena più tenera che possa immaginare.
"Anche quando lei e papà si sono separati mi portava qui, ma con Wendy. Nonostante non fosse sua figlia l'ha sempre accettata e vedeva quanto fossi legato a lei. Ci portava qui e giocavamo insieme, nonostante a volte non avesse le forze di farlo. Per questo la neve mi ricorda mia mamma. È bella, semplice e candida come lei. Mi regala ricordi e mi fa felice, proprio come lei" Lo abbraccio di slancio alle sue parole.
" Sono contenta che tu abbia voluto condividere con me questi tuoi ricordi" Sussurro, tenendolo stretto e lui sorride.
"Volevo raccontarti qualcosa e farti capire che ci sono ancora cose della vita che mi piacciono, nonostante faccia altamente cagare" Ridacchio ed annuisco piano e mi stacco dall'abbraccio, per poi prendergli nuovamente la mano.
Passeggiamo nella neve, tenendoci le mani, mentre parliamo dei nostri ricordi di infanzia legati a questa. Non smettiamo di parlare o di tenerci la mano.
Stiamo insieme fino alla sera e non ci stanchiamo un secondo di raccontarci qualcosa o di parlare.
Ed è così bello stare insieme a Calum, non so neanche descrivere le sensazioni che provo.
So solo che è tutto nuovo e strano.

The Christmas Spirit|| Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora