Passò qualche giorno. Elizabeth continuava ad allenarsi duramente ogni sera su tutti gli elementi del pattinaggio di figura, da sequenze di passi a trottole particolari di cui non sospettava nemmeno l'esistenza ai salti singoli su cui aveva ricominciato completamente da zero per costruire una tecnica più solida. Non aveva però ancora avuto il coraggio di affrontare l'argomento con la sua famiglia e questo la agitava non poco, poichè doveva dare una risposta ai pattinatori il più presto possibile. In realtà Elizabeth era così titubante perchè in cuor suo temeva che quella non fosse la decisione giusta, e che stesse mettendo a repentaglio il futuro delle persone a lei più care per puro egoismo. Passava giorni interi pensando a questo, tanto che gli stessi fratelli, preoccupati per lei, le chiedevano regolarmente con più discrezione possibile se andasse tutto bene.
Un pomeriggio, mentre tornavano a casa da scuola, Elias con uno sbuffo tirò un calcio ad un sassolino sul marciapiede e disse, alzando lo sguardo verso il cielo rossastro:(T)<Si può sapere che cos' ha Elizabeth in questi giorni?! Ogni volta che le chiediamo se sia tutto a posto lei fa quella faccia strana: sembra un misto tra il preoccupato e il felice. Qualsiasi cosa le stia capitando, ed è qualcosa di importante Julia, ne sono certo, sicuramente lei non ce ne vuole parlare! Ma insomma, siamo abbastanza grandi per capirla, no?> al che la bambina rispose con lo stesso tono seccato:(T)<Hai ragione; siamo i suoi fratelli, dovrebbe fidarsi di noi! Stamattina mentre preparavamo la colazione le ho chiesto come andava il lavoro ed è diventata tutta bianca ma aveva le guance rossissime! Con gli altri potrà anche essere fredda come un pezzo di ghiaccio, ma a noi non potrà mentire ancora per molto; e se non si decide, credo che dovremo scoprire noi cosa sta succedendo!> concluse con gli occhi che brillavano. <Piuttosto, era da tanto tempo che non vedevo nostra sorella così felice; di certo quello che ci nasconde sarà una cosa bella, perchè ultimamente sorride più del solito... aspetta...non sarà mica...> i due bambini si fermarono tutto ad un tratto, con la medesima idea che si mostrava improvvisamente in tutto il suo splendore ai loro occhi, così allettante che non concepivano spiegazione più plausibile:<innamorata?!> gridarono all'unisono.Quella sera Elizabeth varcò la porta con un sospiro di sollievo: la lezione era stata particolarmente pesante, siccome si erano concentrati soprattutto sui salti, particolarmente sull'Axel, per cui aveva impiegato quasi metà del tempo prima di eseguirne uno pulito e con l'impostazione corretta. Per il resto dell'allenamento si erano concentrati sull'affinamento della tecnica, ed era piuttosto contenta del risultato, poichè era riuscita a fare Toe Loop e Salchow che soddisfacessero Victor. Occasionalmente interveniva anche Yuuri a darle qualche consiglio, compensando le spiegazioni spesso contorte e astratte di Victor, che non avendo mai insegnato a livelli così bassi faceva fatica a spiegare cose puramente tecniche che lui prima considerava quasi scontate. Nei momenti in cui Yuuri dava chiarimenti ad Elizabeth, il pattinatore russo non perdeva occasione di strapazzare Yuri, che passava la maggior parte del suo tempo a perfezionare i suoi salti e gli spin, correggendolo alla minima sbavatura.
Chiudendo la porta dietro di sè, la ragazza non potè trattenere un debole sorriso: in fondo non poteva ancora credere di star vivendo quella situazione: la leggenda del pattinaggio russo e i primi due classificati del Grand Prix dell'anno prima avevano scelto di allenare proprio lei, che non sarebbe potuta essere più sconosciuta!
La madre non era ancora tornata, quindi Elizabeth si diresse in camera sua, e appena aprì la porta si trovò Elias e Julia che la fissavano con sguardo indagatore; la quindicenne, sentendosi a disagio disse con un sorriso:<(T)Ciao, come è andata la scuola? Avete fatto i compiti? Io oggi sono distrutta quindi credo che andrò a farmi una doccia. Voi intanto cominciate a preparare la cena per favore: dovrebbe esserci della zuppa avanzata nel frigo...> ma mentre stava per uscire dalla stanza Julia la trattenne ed Elias richiuse la porta a chiave: <(T)Ah non pensare di cavartela così Beth: dicci cosa sta succedendo o non usciremo da qui. Ultimamente sei strana e dato che non ci stai raccontando un bel niente abbiamo deciso di prendere noi l'iniziativa!> concluse il bambino con fierezza. <Allora, dove lo hai conosciuto? È un dipendente del palaghiaccio? O addirittura è un pattinatore? È carino? Quanti anni ha?> disse Julia tutta emozionata. Elizabeth, che aveva finalmente capito che cosa stesse passando nella mente dei fratelli sospirò, si sedette ai piedi del letto e disse:<Scusatemi se vi ho tenuto in pensiero: ora vi racconterò una cosa, che, mi dispiace deluderti Julia, non ha niente a che vedere con quello che state pensando. Forza sedetevi, credo che ci vorrà un po'...>. Così Elizabeth cominciò a raccontare dal primo giorno in cui aveva incontrato i pattinatori alla proposta di Victor agli allenamenti che aveva iniziato in quei giorni. I bambini la stavano ad ascoltare in silenzio tenendosi per mano, con gli occhi azzurri che brillavano. Quando ebbe finito, Elizabeth li guardò attendendo una reazione; i fratelli si guardarono a vicenda confusi, poi sembrarono realizzare tutto ad un tratto, perchè con un urlo di gioia si buttarono sulla sorella maggiore:<Ma è fantastico Beth! Non ci avevi mai detto di essere così brava! E poi quella discussione con Yuri Plisetsky, il Punk Russo: sei una forza!> disse Elias con il viso nascosto nei capelli rossi della ragazza. <Dobbiamo assolutamente parlarne con mamma; insomma, è ľoccasione giusta Beth, potrai finalmente far vedere il tuo talento a tutto il mondo!> continuò Julia che come il fratello stava stretta ad Elizabeth come un koala ad un ramo di Eucalipto. <Macchè talento e talento! Credo che la mia sia stata pura fortuna, e comunque sono stati tutti molto avventati per venire qui di getto. E per quanto riguarda il dirlo alla mamma mi raccomando: non accennate a quello che sapete, gliene parlerò io al momento giusto; e se questa cosa dovesse riuscire troverò una soluzione per farvi stare bene quando non ci sarò, tipo mandarvi dei soldi o farvi trasferire in una casa più bella, magari più vicina alla scuola.> disse Elizabeth guardando in viso i fratelli:<Ma prima di pensare a questo dovrò discuterne bene con mamma. Ve lo ripeto: non parlatene assolutamente da soli con lei.> concluse. I bambini annuirono gravemente, abbassando lo sguardo improvvisamente triste:<Non ti butterà ancora fuori, vero Beth? Sai com'è quando è ubriaca...> disse ad un tratto Julia con gli occhi lucidi e il respiro leggermente affannato <Spero proprio di no Shatz (=tesoro), ma se dovesse succedere faremo come al solito, non dovete preoccuparvi.> li rassicurò Elizabeth stringendoli a sè. <Ma ora basta pensare a queste cose, tra poco torna a casa la mamma e dobbiamo preparare la cena; sicuramente sarà stanchissima. Poi volevo chiedervi: voi domani pomeriggio avete da fare? Vorrei farvi conoscere Victor, Yuuri e Yuri. Che ne dite?> disse la quindicenne con un largo sorriso. I due bambini si emozionarono seduta stante e con una nuova vivace luce nello sguardo si misero a saltare di qua e di là:<Sul serio?! Ovvio che si! Non sei l'unica a cui piace il pattinaggio qui eh. È il minimo che tu possa fare per avere la nostra approvazione!> disse Elias con finta serietà.
Ridendo i tre si alzarono, ed Elias aprì la porta della camera. In seguito prepararono insieme la cena, e dopo circa un quarto d'ora rientrò a casa Helena, la madre dei tre; aveva un'espressione distrutta, come se la giornata l'avesse consumata completamente. <Ciao mamma, come è andato il lavoro?> dissero Julia ed Elias correndole incontro. La donna abbracciò debolmente i bambini e diede un veloce bacio alla ragazza <Chiamatemi quando è pronta la cena, io vado a riposare un po'...> disse a bassa voce, per poi camminare verso la sua camera e chiudere la porta dietro di sè.
In cucina calò il silenzio, smorzato solo dal rumore della zuppa che bolliva e dal sibilo del fuoco dei fornelli. Ad un certo punto Elias sussurrò:<Sbaglio o sapeva di alcol..> ed Elizabeth rispose:<Hai ragione, ma non credo abbia bevuto troppo: non ha sbandato per entrare in camera e ci ha salutato decentemente. È sicuramente ancora in sè, non preoccuparti.> rispose Elizabeth accarezzando la testa rossa del bambino "O almeno lo spero..." pensò.
Dopo che ebbero finito di mangiare i bambini andarono in camera, ed Elizabeth rimase sola con la madre.
Quest'ultima si stava andando a sedere sul divano, e la ragazza, con il cuore che le rimbombava nel petto, la seguí in silenzio. Elizabeth si sedette di fianco a lei, prese un sospiro e disse:<Mamma, c'è una cosa di cui ti dovrei assolutamente parlare.> <Si dimmi pure, però sbrigati.> disse quella chiudendo gli occhi e strofinandosi una mano sulla fronte bassa, come a prepararsi per la discussione. <Ecco...> proseguì Elizabeth con voce incerta:<..so che ti sembrerà assurdo, e lo sembra anche a me tutt'ora, ma mi è successa una cosa incredibile...> <Vieni al punto Elizabeth, sono molto stanca.> rispose Helena con voce seccata <D'accordo. Beh, qualche giorno fa sono arrivati al palaghiaccio dove lavoro tre dei pattinatori di figura più famosi al mondo, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki e Yuri Plisetsky.> sentite quelle poche parole, la donna aprì gli occhi e fissando la figlia inarcò un sopracciglio, ma Elizabeth continuò imperterrita con gli occhi fissi al pavimento: <Inizialmente pensavo che fossero venuti per qualche pattinatrice di Simon, invece mi hanno chiesto di diventare loro allieva e mi hanno fatto una proposta di cui però ti farò solo un riassunto, perchè vorrei che prendessi una decisione solo dopo aver ascoltato loro personalmente. La proposta è questa:> ed Elizabeth le ripetè per filo e per segno quello che i pattinatori le avevano detto qualche giorno prima, senza però alzare mai lo sguardo dal pavimento, non volendo vedere l'espressione della madre. Quando ebbe finito, un silenzio quasi imbarazzante calò tra le due. Dopo qualche minuto, la madre cominciò a parlare facendo sobbalzare Elizabeth che era tesa come una corda di violino: <Ascoltami Elizabeth, io non so chi siano questi "famosi pattinatori", ma secondo te potrei mandarti in un posto dall'altra parte del mondo, da sola, con delle persone che io in questo momento non conosco, e che tu stessa conosci da quanto, meno di una settimana? Credo che la risposta sia abbastanza scontata. Inoltre tu più di tutti sai quanto la nostra situazione sia delicata in questo momento, e dato che io sono sempre impegnata con il lavoro tu sei l'unica che può occuparsi di Elias e Julia. Ma poi come faresti con la scuola? Non ti lascerò abbandonare gli studi per un'idea assurda come questa. Mi dispiace Elizabeth, ma ti devo proprio dire di no.> <Almeno ascolta quello che hanno da dire: domani sera li vedrò e organizzerò un incontro in cui potrete parlarne. Sono venuti fin qui per chiedermi questo, e sarebbe maleducato non degnarli neanche di qualche minuto di attenzione. Come ho detto, vorrei che prendessi una decisione solo dopo averci parlato. E poi pensi che me ne starei in giro per il mondo dimenticandomi completamente di voi? Farei in modo di trovare un lavoro part-time e vi spedirei i soldi mensilmente. E per quanto riguarda la scuola, sicuramente parlandone con i miei professori, troverò una soluzione per stare al passo con il programma durante questo viaggio. E...> <D'accordo d'accordo Elizabeth, vedrò di prendere la giornata libera dopodomani e andrò a parlarci, ma le probabilità che si inizi quest'assurdo viaggio, per concludere non si sa ancora cosa, sono molto molto basse. Buonanotte Elizabeth.> concluse Helena distogliendo gli occhi dalla figlia e accendendo la televisione, come a sottolineare che l'argomento era chiuso. Elizabeth fece per andare in camera sua, ma a metà strada si fermò e disse con gli occhi lucidi:<Per me sarebbe veramente importante mamma. Davvero importante.> e dopo non aver ricevuto risposta si diresse sconfitta in camera sua. Giunta davanti alla porta Elizabeth sentì i sussurri concitati dei bambini, che evidentemente avevano ascoltato tutta la conversazione, e per non farsi scoprire si stavano rifugiando in tutta fretta nel letto. La ragazza sorrise tristemente e aspettò davanti alla stanza dando loro il tempo di sistemarsi bene; quando le sembrò che fosse tutto tranquillo entrò piano nella camera: trovò i bambini che chiaramente facevano finta di dormire, e dopo aver chiuso la porta, nel più perfetto silenzio cominciò a prepararsi per la notte. Dopo qualche secondo la ragazza sentì da dietro le sue spalle la voce di Julia:<Allora? Come è andata?> al che la quindicenne rispose: <Sapete bene come è andata dato che avete ascoltato tutto il tempo. Sono stata sciocca a pensare anche solo che mi prendesse seriamente. Almeno andrà a parlare con loro, ma dubito che cambierà qualcosa. Beh, il lato positivo è che smetterò di trattenere quei tre qui, così potranno cominciare ad allenarsi seriamente.> disse, mettendosi sotto le coperte vicina a loro per poi dare un bacio sulla testa a entrambi e dire sorridendo:<Buona notte a tutti e due. E mi raccomando di non restarci troppo male: era naturale che sarebbe finita così. Credetemi, il mondo del pattinaggio non ha perso niente di che: sarei stata una pessima pattinatrice. Ora dormite, domani avete la scuola e poi ricordatevi di essere puntuali al palaghiaccio per le 20:00.>. Dopo quelle parole Elizabeth guardò un ultima volta i visini amareggiati dei bambini, dopodichè spense la luce e, dando le spalle ai fratelli, appoggiò la testa sul cuscino. Dopo qualche secondo la quiete della stanza venne disturbata dalla voce di Elias che sussurrò:<Non preoccuparti Beth, sarai un'ottima pattinatrice... e sorprenderai tutti almeno come quando eri una ball...> <Buonanotte Elias> terminò bruscamente la ragazza, mentre pesanti lacrime rigavano silenziosamente il suo volto, minacciando di spegnere quella flebile fiammella che, nonstante tutto, combatteva ostinatamente per continuare a bruciare.∴━━━✿━━━∴∴━━━✿━━━∴
Angolo autore
Pensavate che avrei concluso l'anno senza pubblicare eh?! E invece no... anche se in effetti su questo capitolo ho parecchio procrastinato.
Dato che è quasi mezzanotte, ringrazio tantissimo tutti quelli che stanno seguendo questa storia, e spero che continuerete a leggere e se volete a votare e commentare!
In particolare vorrei ringraziare Annastasia_Bakugo per il commento sull'ultimo capitolo, dato che mi ha riscosso dal mio torpore di dubbi e incertezze e mi ha spinto a finire di scrivere. Spero sia valsa la pena, e mi scuso per l'incostanza. Cercherò di essere più diligente.
Eh niente
Dato che mancano circa tre minuti
BUON 2019 A TUTTI✰La vostra umile autrice,
MyWriterSoul❃
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"First Position" a Yuri!!!on Ice Fanfiction
Fanfiction"Cos'è una prima ballerina?" chiese Lilia Baranovskaya. La ragazza rispose:"È la più eccezionale ballerina di una generazione, la massima espressione di ciò che la danza può offrire, è un'atleta con una tecnica perfetta, il talento di un'artista, la...