Come ho già detto nella descrizione, non è mia la storia
La storia ufficiale è su efp:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2111493&i=1
L'autrice mi ha dato il permesso di metterla anche qua su Wattpad
L'autrice si chiama Alessia Tripodi
Facebook: https://m.facebook.com/alessia.tripodi.10?ref=bookmark
Buona lettura c:
TEMPEST.
Ci sono statistiche che dimostrano che gli aerei sono i mezzi di trasporto più sicuri, quelli più scelti dalla gente per viaggiare. Tutti amano gli aerei, ti permettono di raggiungere posti che non avresti mai immaginato di vedere, ci sali su e tutto quello che puoi fare è trattenere il respiro, mentre rimani sospeso in aria, in attesa che qualcuno ti porti quelle solite noccioline scadenti, credo lo facciano per scacciare via la tensione. Quando sali sull'aereo pensi solo a dove ti porterà, quell'euforia che ti divora l'anima, non importa dove tu stia andando, stai volando.
Io invece provo per gli aerei quello che provo per le diete: mi sembrano cose meravigliose, purché ci stiano gli altri. Ho sempre avuto il terrore di morire per un aereo, non che mi spaventasse la morte, semplicemente detesto pensare che le noccioline potrebbero essere il mio ultimo pasto.
Non mi piace essere lì, non mi sembra un aereo, è probabilmente qualcosa simile alla piccola barca di cui parla Dante, quella che mi porterà al purgatorio, allora me lo chiedo, mentre mi sento in aria, cosa merito io? Il paradiso o l'inferno?
Mi sento in aria,.completamente rinchiusa tra un misto di anidride carbonica e o2. So per certo che questo non è dovuto al fatto che mi trovo su un aereo, nel volo LA-Londra, in economy, no, non centra nulla.
Mi sento in aria da quella sera, in aria intendo che vedo il vuoto davanti a me, l'infinito che mi fa tanto paura, che poi non so nemmeno se è paura.
Io non ho paura più di niente, dentro sono fredda, fredda come l'aria d'inverno, fitta, impossibile da tagliare e lacerare.
'<< Non posso tenere la ragazza con me Megan, non me la passo per niente bene. >> Sussurrava la donna al telefono, sapevo di essere un problema, lei non poteva prendersi cura di me adesso e sussurrava perché non voleva farmi sentire che ero solo un problema che si accatastava alla montagna di altri problemi che la mia famiglia stava affrontando..famiglia, quello che ne rimaneva.
Sono sicura che chiunque avrebbe cercato notizie sulla famiglia Jepsen, probabilmente avrebbe trovato solo macerie e polvere.
La mia vita si era distrutta quella sera e negli occhi di mio padre l'avevo visto, avevo visto quanto dura e ingiusta poteva essere la vita, quanto maledetta e doppiogiochista era, prima ti faceva sentire bene, come se nulla potesse andare via, poi ti portava lontano da quello che tu chiamavi casa, chiamavi tutto.
<< Ne sei sicura Megan? Ci sarebbe la casa famiglia in caso.>> Continuò la mia vicina di casa.
<< So cosa voleva Stephany..ma non devi sentirti in obbligo ..>> Sussurrò ancora,sapevo che mia madre aveva detto a Megan che in caso le sarebbe successo qualcosa io sarei andata da lei, maledizione,io non so nemmeno chi è questa Megan.'
Scosse ripetitive mi svegliarono, è lei, con qualche ruga lasciata dal tempo, gli occhi azzurri poco truccati e un sorriso dolce, quasi come se stesse cercando di compatirmi.
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Tempest
FanfictionC'è una tempesta Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto. Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente. Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore. Vorrebbero cancellare ogni cosa davanti a loro, i ricordi...