23. The end.

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THE END.

-Tempest pov-

<< beh, sei sexy con questo vestito. >> Lo colpì sulla spalla, lui però non si scompose, anzi, mi passò accanto facendomi l'occhiolino e dirigendosi verso il tavolo dei drink.
La festa di compleanno di Kimberly stava procedendo perfettamente, ogni cosa, ogni minimo particolare era curato perfettamente.
Jhon e la madre non avevano davvero badato a spese, ma, Kim lo meritava.
La luna piena si rifletteva sull'acqua azzurrissima della piscina e la musica del dj si amplificava nei cuori di ogni persona in quel giardino.
I ragazzi si sarebbero esibiti fra poco tempo e ne stavano approfittando per bere qualcosa prima di ritrovarsi inevitabilmente con la gola secca sul palco.
Si perché era riuscita perfino a procurare un piccolo palco, decorato con gli stessi colori degli addobbi.
Mi corse incontro, con i capelli che si muovevano al vento, il vestito corto e morbido che gli ricadeva perfettamente sui fianchi e un sorriso che le prendeva tutto il viso.
<< Tempest, non sei emozionata? I ragazzi si stanno per esibire e wow, sono tutti eccitati. >> Le misi le mani sulle spalle, per cercare di calmarla, parlava così tanto quando era eccitata ed emozionata.
<< Kim calmati, saranno fantastici e piaceranno a tutti. >> Lei annuì voltandosi verso il palco.
Ed erano lì, con le loro solite posizioni, i microfoni in mano e Niall intento ad accordare.
Per un momento, il ricordo dei ragazzi nel solito, sudicio, garage fu spazzato via da quella visione così bella.
Sembravano fatti apposta per stare sul palco e ogni voce, perfino quella degli animali della notte, si fermò ad ascoltare l'immensità di quelle voci, che danzavano insieme.
Si muovevano come se non avessero fatto mai altro nella vita, come se fossero nati per fare quello.
CI ritrovammo a danzare su quella base, cullati dalle parole messe insieme per colmare i vuoti della notte, del buio.
Tutti in quel posto persero la cognizione del tempo, finchè il silenzio, vuoto, bianco, inutile non tornò a circondarci le orecchie lasciandoci nell'inutile mondo privo di colori.
Presi un respiro,anzi no, lo persi completamente.
Sorridevano, gesticolavano, tentavano di ballare.
Ci mandavano in estasi per tre minuti, poi ci spingevano nell'inferno silenzioso prima di iniziare una nuova paradisiaca canzone.
Strinsi Niall forte quando scese dal palco.
Una delle sensazioni più belle del mondo, è quando stringi una persona e lei ricambia ancora più forte.
<< Siete stati così bravi. >> Lui respirò sul mio collo, lasciandomi con la sensazione che avesse trattenuto il respiro per tutto quel tempo.
<< E' stato fantastico, mio dio. >> Mollò la presa, stringendomi le braccia e sorridendo come mai l'avevo visto fare.
<< Sembrava a così familiare per voi, sembravate.. cavolo, sembravate fatti apposta per questo. >> Lui si passò una mano in fronte, sorrise ancora scuotendo la testa << Io non voglio fare altro nella mia vita. >>




-KIMBERLY POV-

Mi accarezzò la guancia così lentamente, che quasi non riuscì a sentire la sua pelle a contatto con la mia.
Lasciò piccoli e dolci baci sulle mie labbra, poi si allontanò, bevve un po' del suo drink e con la sua mano sinistra mi strinse ancora di più a se.
<< Mai stato ad una festa più bella. >> Appoggiò il suo mento sulla mia testa, stringendomi da dietro, cullava entrambi a ritmo di musica e qualche volta cantava a squarciagola le canzoni che preferiva.
Quella era la mia notte, quella che aspettavo da tempo, quella che meritavo con tutte le forze e.. sarebbe diventata la serata di tutti, la serata più bella della loro vita.
Mi sentivo così bene in quel momento, come se l'intero universo girasse solo attorno a me.
<< Sarà ancora più bella, adesso sai? >> Lui mi guardò strano, io risi, eravamo tutti quanti ad un passo dal cielo, ma solo io ne ero a conoscenza.
Gli afferrai le mani, spingendolo verso il grande spazio dedicato al dj, lui mi seguì titubante.
Afferrai il microfono, schiarendomi la voce.
<< ehm.. scusate, potrei... potrei avere la vostra attenzione? >> Gesticolai per un paio di secondi, finchè non ebbi tutti gli occhi degli invitati su di me.
Indicai i ragazzi e Tempest, così che potessero fare qualche passo avanti raggiungendomi.
<< Ho davvero una cosa importante da dire questa sera, davvero.. e santo cielo, sono così emozionata. >> Diedi uno sguardo veloce ai ragazzi ed erano tutti ansiosi e abbastanza dubbiosi, non si aspettavano nulla quella sera, oltre il divertimento irrefrenabile.
<< Io.. io amo questi ragazzi ok? Li avete ascoltati prima? Erano.. erano perfetti in ogni loro sfumatura,ma loro non sono solo bravi cantanti sapete? Sono le persone più belle che io abbia mai potuto conoscere e.. dopo tante sofferenze, loro mi hanno aiutata, sempre.. >> Tutto taceva, erano tutti attenti ad ogni singola parola, mi pendevano dalle labbra. << Passavamo i pomeriggi a riempirci di schifezze, dentro il garage di Niall e loro cantavano, giuro, li avrei ascoltati per ore.. ed io sapevo che sarebbero dovuti uscire da quel posto capite? Quattro mura non erano abbastanza per loro, così io mi sono impegnata come mai avevo fatto.. cavolo, chiunque mi conosce sa che combino sempre guai, non c'è una volta che io faccia qualcosa di giusto ma.. questa sera, io so di star facendo una cosa giusta. >> Deglutì a fatica, Tempest si avvicinò a me appoggiando la sua mano alla mia spalla, incitandomi a continuare, le sorrisi.
<< Nessuno sa quello che ci succederà, ci alziamo la mattina aspettandoci di vivere le solite vite, le solite monotonie, ma poi.. arriva quel giorno in cui qualcosa cambia. Le nostre vite, si misurano anche in base a chi incontriamo, e mia madre ha incontrato Jhon, nessuno di loro lo sa, ma lui è un discografico e.. >> Liam mi strinse il polso, guardai la sua mano per un secondo, le sue nocche erano diventate completamente bianche ed il mio stomaco si era attorcigliato provocandomi emozioni mai provate.
Lo guardai, guardai tutti i ragazzi.
<< E non è un caso se i ragazzi si sono esibiti questa sera, ho organizzato tutto io, così che Jhon potesse ascoltarli. Lui l'ha fatto.. e se qualcuno di voi ha una penna per favore, i ragazzi hanno un contratto da firmare. >> In una frazione di tempo che non sembrò nemmeno esistere, mi ritrovai per terra, mentre l'erba sintetica mi solleticava le spalle nude.
Un boato di voci felici, eccitate, incredule ed emozionate facevano da cornice ai ragazzi che giocosamente si erano gettati sopra di me nel tentativo di racchiudermi in una qualche strana forma di abbraccio.
<< Ragazzi mi state uccidendo! >> Risi insieme a loro, mentre mi tiravano su abbracciandomi uno alla volta.
Lasciai a Liam l'abbraccio più bello, mi sollevò da terra, prendendomi in braccio.
<< Tu.. tu sei la mio angelo lo sai? Io non ci posso credere. >> Mi avvicinai baciandolo,lo sentì sorridere nel bacio e mi lasciai trasportare da una sensazione bellissima. Non riuscivo a capire come mi sentissi, erano un misto di emozioni che litigavano dentro di me rompendo qualsiasi cosa incontrassero, e mi sentivo in aria, come se stessi volando.
Ma in realtà io non stavo volando, stavo semplicemente finendo in piscina. In una piscina gelata.
Quando riemersi, capì che Liam, quello stupido e subdolo ragazzaccio mi aveva gettato nella piscina.
Tolsi i capelli dal viso e boccheggiai per qualche secondo.
<< Lascia che ti prenda, brutto idiota! >> Urlai contro di lui, che invece se la rideva per terra insieme agli altri ragazzi.
Si guardarono per qualche secondo, prima di prendere la rincorsa e raggiungendomi in acqua.
Schizzi e risate ovunque, ci avevano perfino fatto dimenticare quanto gelida fosse l'acqua in quel momento.
Era meraviglioso vedere come la vita potesse prendere pieghe diverse in così poco tempo, passare da un disastro alla perfezione in settimane.
E adesso cosa avrebbe detto il resto del mondo? Cosa avrebbe detto la concezione del tempo? A noi non importava, saremmo rimasti lì, a scherzare, ridere e sognare, anche per sempre.





-TEMPEST POV-
<< Questo è il giorno più bello della mia vita! >> Harry si gettò a capo fitto sul divano, mentre i ricci ancora non del tutto asciutti bagnavano il cuscino.
Avvicinai le mani al camino nel tentativo di riscaldarmi.
<< Kimberly, è stata la festa più bella del mondo e tu ci hai trovato un contratto discografico, Cristo, io.. >> Liam non trovò più le parole, quindi si limitò a baciarla.
Sorrisi facendomi piccola piccola fra le braccia di Niall, che era così caldo in quel momento.
<< Beh, dovremmo trovare un nome, non trovate? >> Zayn si sedette per terra, con una bibita in mano, tutti i ragazzi lo guardarono annuendo.
<< Qualche idea? >> Continuò, tutti scrollarono le spalle.
<< Che ne dite di 'Louis e i suoi'? >> Louis alzò le braccia, estremamente soddisfatto dalla sua proposta, ma ricevendo in cambio solo una cuscinata da parte di Niall.
<< Potremmo chiamarci.. no scusate, stavo per dire una grand cazzata. >> Harry si mise il cuscino in faccia, soffocando una risata, Zayn glielo tolse << andiamo amico, non può essere più cazzona dell'idea di Louis. >> Luo gli lanciò una frecciatina cattiva subito dopo.
<< Stavo pensando.. abbiamo cercato in tutti i modi di dividere le nostre strade, abbiamo litigato, qualcuno di noi è perfino andato via da qui, ci siamo odiati, amati, fatti del male.. ma alla fine siamo tornati tutti qui. >> Lui gesticolò per cercare di farci capire meglio, ma nessuno in quella stanza aveva davvero capito dove volesse arrivare Harry.
Guardai per un secondo Niall, ma lui scrollò le spalle incuriosito.
<< Seguitemi un momento, abbiamo cercato tutti di cambiare le nostre strade, dividerle, ma hanno tutte un unico verso, un senso unico.. torniamo sempre tutti qui,insieme, andiamo tutti in un'unica direzione.. quindi, potremmo chiamarci One Direction. >> Il sorriso di Harry illuminò la stanza, quando capì che tutti i ragazzi erano rimasti affascinati dalla sua elaborata spiegazione.
Zayn gli finì addosso, scompigliandogli i ricci << Vedi Hazz? Non era una cazzata.! >> Disse, si sedettero tutti insieme in cerchio.
One direction? Suonava davvero bene.
''Signori e signore, ecco a voi la più grande boy-band al mondo: Gli One Direction'' fantasticai per un momento, lasciandomi sfuggire un sorriso.
Era esilarante il fatto che alla fine di tutto, avessimo capito che l'equilibrio della vita non si trova stando fermi, ma scuotendo tutto.
La fatica di una scalata è sempre compensata da una splendida vista no?
Chissà quale sarebbe stata la nostra vista, forse questo era solo l'inizio.
Sembrava davvero che qualcosa adesso potesse andar bene.
Era la certezza di una vita che poteva essere ancora bella, nonostante i pianti, le delusioni, i graffi e le perdite.
Avevamo tutto ciò che desideravamo all'inizio.. qualcuno che ci amasse, qualcuno che ridesse con noi, qualcuno con cui parlare attorno ad un fuoco, anche se il fuoco in questione era dentro casa e non in un falò, ma a chi importava davvero? Eravamo noi, eravamo tutto e niente allo stesso tempo.
Eravamo quello di cui non avremmo mai fatto a meno, le uniche cose che ci avrebbero reso la vita bella da vivere, le uniche motivazioni per cui ci saremmo alzati la mattina ed avremmo faticato a dormire dalla voglia di ridere ancora.
Ridere, ridere, ridere, vivere ed amare fino a stare male.
Stavamo male? Potevamo ancora stare male? Non lo so, non sapevo niente, ma non importava.
Eravamo infinitamente felici, così felici, da dimenticare perfino che la tempesta si era finalmente placata.







Spazio autrice:
Ok eccoci qua, questo, a mio malgrado, è l'ultimo capitolo di Tempest, posterò ancora l'epilogo :3

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