DON'T CRY.piangi al buio,sola,sottovoce..ti sentirà anche se non parlerai.
- KIMBERLY POV.
E' così difficile dire che mi dispiace
metterò a posto tutte queste cose che ho fatto
cosa sono diventato? e dove ho sbagliato?
non intendevo ferirti, volevo metterti al primo posto
non ti dirò bugie, resterò l'imputato
con la mia mano sul mio cuoreStupida me,convinta che un viaggio potesse in qualche modo costringere la mia mente a non pensare a nulla.
Mi sentivo divisa,completamente persa.
Il mio corpo era lì,con i miei due migliori amici e quella francesina da strapazzo in quel centro commerciale troppo grande,ma la mia mente era lì con Liam,chissà che stava facendo adesso.
Aveva cercato di contattarmi ed io ero stata così gentile da rifiutare ogni suo tentativo.
Chiudevo la chiamata,eliminavo gli sms e dentro di me,tagliavo un pezzo di felicità,convinta di non meritarne nemmeno un piccolo seme.
Era inutile cercare di capire perchè,semplicemente non ero io a dover star bene.
Eppure a me sembrava una cosa ingiusta,stare lì ad ascoltare come gli altri se la passassero bene ed io in silenzio a ripetermi quanto inverno portassi al cuore delle persone.
Mi era sembrato così bello..l'appartenere a qualcuno,non aver bisogno delle coperte,delle canzoni tristi e della cioccolata per riempire il vuoto.
Ma se una persona è destinata a qualcosa,inutile protestare tanto.
Mi sentivo come un cucciolo abbandonato sulla strada sotto la tempesta,incapace di muoversi,con il cuore ridotto in mille pezzi. Nessuno vuole aggiustare un cuore in due,figuriamoci il mio.
<< Kimberly va tutto bene? >> La voce penetrante di Harry mi fece svegliare dai miei pensieri,mi accorsi di essere sotto lo sguardo attento dei tre ragazzi che si erano fermati davanti ad una vetrina.
Annuì quando la mano di Tempest mi cinse il collo,avvicinandomi a lei.
<< Sei sicura bellezza? >> Chiese Tempest.
Loro lo sapevano che non andava bene,anzi,andava così male.
Tempest sospirò quando la mano di Harry strinse la sua spingendola avanti a lui,lasciando che la francese entrasse in quel lussuoso negozio.
<< Sicura. >> Sussurrai io,Tempest scosse la testa,ignorando completamente Harry che delicatamente lasciava sul suo collo delicati baci.
MI si spezzava il cuore,sapere che poco tempo fa anche Liam lo faceva con me.
<< Ormai non importa più. >> Dissi io,lei sospirò accarezzando i ricci di Harry che adesso aveva preso a fissarmi.
<< Non dire cazzata Kimberly. >> Rispose lui,abbassai lo sguardo accarezzandomi il polso.
<< Kimberly dovresti parlare con Liam,una volta per tutte. >> Rispose Tempest,lo disse in modo quasi arrogante e qualsiasi altra persona si sarebbe offesa oppure le avrebbe urlato contro come si permetteva,ma io non lo avrei mai fatto,lei era così ed ero io ad aver torto.
<< Non c'è nulla di decente in questo maledetto centro commerciale. >> Uscì dicendo la ragazzina,era la tipica figlia viziata,la ragazza che ha tutto ma che in realtà non merita niente.
Poco tempo con lei mi era bastato per arrivare a non tollerarla minimamente. [...]<< No Liam,non posso lasciare sola Tempest. >> Sussurrai al telefono,mentre la mia schiena percorreva tutto l'intero muro di quel bagno fino ad arrivare a terra.
Il pavimento freddo,ancora più congelato del mio cuore che in quel momento si stava lasciando completamente andare allo stesso ritmo della neve che batteva sulle finestre.
<< Vieni tu qui >> Riuscì a dire prima che le lacrime si divertissero a scendere come un fiume in piena tra le mie guance.
Lo sentì sospirare e conoscendolo in quel momento sicuramente aveva portato le sue mani sulle tempie nel tentativo di rilassarsi.
<< Devo riprendermi Kim,non posso prendere l'aereo con i punti. >> La sua voce si era fatta cupa e quel silenzio imbarazzante era rotto solamente dai miei singhiozzi.
Ero riuscita a rispondere al cellulare ma non ero capace di digli quanto in realtà mi dispiacesse e me ne stavo in silenzio.
<< Posso provarci piccola.. >> Sussurrò lui e mi sentì morire dentro.
L'ultima cosa che volevo era farlo sentire in colpa per qualcosa che in realtà avevo fatto io.
<< Mi dispiace tanto Liam. >> Singhiozzai,asciugai le lacrime con la manica del maglione ascoltando il suo respiro spezzato dall'altro lato del capo.
<< Ti prego Kimberly calmati,non importa va bene? >> si affrettò a dire lui,ma non riuscivo a calmarmi,perché non era vero che non importava,non era vero niente.
<< Come puoi dire questo Liam? >> Chiesi mentre i miei polmoni faticavano a farmi respirare.
<< Ascoltami,a me non importa dei tuoi,di mia madre e di tutto il resto.. >> Disse lui,cercai di smettere di singhiozzare lasciando che terminasse il suo discorso,lo sentì deglutire e chiusi gli occhi.
<< Dici sempre di essere un pericolo per chi ti sta intorno,ma io voglio viverlo questo pericolo.. >> Sussurrò lui,mi lasciai andare completamente,mentre le lacrime mi bagnavano perfino il colletto del maglione.
<< Liam scusami tanto,io..tu non sai quanto sei importante. >> Riuscì a dire io,tra i singhiozzi che mi bloccavano il respiro e la gola che briciava come se mi avessero appena trafitto con lame ardenti.
<< Devo chiudere Kim,ti richiamo questa sera,vuoi? >> Chiese lui,sentì nella sua voce un abisso di speranza e mi sentì in dovere di dire di si.
Iniziai ad agitare la testa su e giù rendendomi conto subito dopo di star parlando al telefono.
Lui non poteva vedermi ed era lì,dall'altro lato del capo ad aspettare ansioso una mia risposta.
<< Non devi chiederemelo,devi farlo e basta. >> Risposi in un sussurro,lui aspettò qualche secondo,prima che una risata leggera mi riempisse l'anima e il rumore della segreteria telefonica si facesse spazio tra le mie orecchie.

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Tempest
FanfictionC'è una tempesta Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto. Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente. Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore. Vorrebbero cancellare ogni cosa davanti a loro, i ricordi...