Band.
Respirai l'aria fresca,quella mattina era iniziata particolarmente bene.
La neve aveva ricoperto qualsiasi cosa durante la notte,c'era bianco ovunque e qualsiasi oggetto,appariva più morbido e candido.
I vicini di Harry erano occupati a spalare la neve dal vialetto,mentre i nipoti erano intenti a prendersi a palle di neve.
Osservai Harry,mentre percorreva il vialetto,con me mani immerse nelle tasche del suo lungo cappotto nero.
<< Non è bellissimo? >> Chiese,guardandosi attorno,risi alla vista di Harry che girava su se stesso con le braccia spalancate,mentre tirava fuori la lingua lasciando che i fiocchi che cadevano,si adagiassero su di essa,per poi ingoiarli.
<< Bellissimo. >> Annuì io,mi avvicinai leggermente,aggiustandomi il cappello.
Mi afferrò per il braccio,attirandomi a se.
<< Guarda cosa faccio. >> Disse lui,sorridendo.
Si lasciò cadere a terra,cadendo a peso morto sulla neve morbida.
Mosse velocemente le braccia e le gambe,seguendo specifici movimenti.
<< Buttati anche tu,facciamo gli angeli di neve. >> Disse entusiasta,risi di gusto,aveva ragione.
Quando c'era la neve Harry si trasformava in un bimbo,quel bimbo che non era mai potuto essere ciò che voleva,com'era giusto che fosse.
Lo seguì sul prato di neve,ripetendo i suoi movimenti.
Il silenzio di quella giornata,andò piano piano a scomparire,tra le nostre risate che andavano all'unisono.
Mi fermai,mi manvaca il fiato adesso.
Fissai Harry per un po',prima che potesse sentirsi osservato e girarsi anche lui,ad osservarmi,si avvicinò leggermente.
I suoi occhi risaltavano particolarmente,il verde faceva contrasto con il bianco in un modo assurdamente unico.
Chissà come la gente immagina le tempeste,forse ognuno le immagina con il proprio colore.
Allora io le immagino verdi,verdi come gli occhi di Harry.
Gli stessi occhi che sembrano non finire mai,infiniti.
Ogni volta che li guardo vedo l'essenza della vita,fotografie di un passato mai vissuto,un bimbo nato ma mai uscito allo scoperto.
Una vita non basterebbe per scrivere dei suoi occhi,per scrivere di lui.
Nessuna penna sarebbe all'altezza di quello scritto,nessun inchiostro sarebbe capace di descriverne l'immensità e l'unicità.
Forse è Harry l'equilibrio che cerco,quello che serve per non farmi mai male abbastanza,quello senza il quale non si riesce a stare durante la tempesta,quello durante il quale non si respira più una volta finita.
Forse le parole non bastano nemmeno,perché le tempeste nere e grigie sono un conto,le tempeste verdi invece sono difficili da battere.
Nelle tempeste ti ci imbatti senza sapere cosa stai facendo,ti ritrovi a cercare il sole che stavi osservando pochi secondi prima che le nuvole lo coprissero,senza nessuna spiegazione.
Se tutte le tempeste fossero come Harry,allora io ci starei bene in un mondo senza sole.
Sul serio,chi se lo sarebbe mai aspettato?
Io mi ero imposta di non aver nessun contatto con nessuno,eppure qualsiasi mia difesa era andata distrutta,quando quegli uragani mi avevano colpito.

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Tempest
FanfictionC'è una tempesta Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto. Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente. Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore. Vorrebbero cancellare ogni cosa davanti a loro, i ricordi...