Dedicata a Letizia-chan♡
Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
When I saw you in that dress, looking so beautiful
I don't deserve this, darling, you look perfect tonightPerfect, Ed Sheeran
Delicati fiocchi di neve scendevano leggeri dal cielo plumbeo, andando a ricoprire i tetti e le strade di Tokyo. Nonostante fosse già marzo le temperature erano ancora bassissime e la maggior parte della popolazione stentava ad uscire dalle proprie abitazioni, cercando un caldo conforto all'interno di esse. La città, solitamente frenetica, pareva addormentata. Le luci dei lampioni sembravano fioche, quasi spente. I pochi cittadini camminavano velocemente sui marciapiedi, cercando al più presto di tornare a casa; alcuni agitavano le mani o cercavano di tenerle al caldo sotto le ascelle, nelle tasche o con dei guanti; coloro che aspettavano alla fermata dell'autobus saltellavano sul posto tentando di scongelarsi. Molti negozi erano chiusi per via della neve e molte strade erano bloccate. Sembrava che nessuno volesse abbandonare il proprio letto; al contrario, quel particolare giorno di marzo molti ragazzi delle scuole superiori fremevano dalla voglia di uscire. L'anno scolastico sarebbe finito di li a poco ed i balli scolastici stavano iniziando. Tra le poche teste che si muovevano per le strade ne spiccava una, con dei particolarissimi capelli bianchi e neri che ondeggiavano a destra e a manca per la strana corsa del possessore. Bokuto Kotaro stava infatti cercando di arrivare a casa della sua migliore amica che lo aveva chiamato disperata. Nonostante la madre avesse cercato di imporglielo si era rifiutato categoricamente di indossare un cappello, che avrebbe senz'ombra di dubbio rovinato la forma dei suoi capelli che peraltro ora si stavano riempiendo di neve. Ormai le impronte delle sue scarpe stampate nella neve erano migliaia ed indistinguibili tra le altre. Continuò a correre e saltellare fino a quando non si trovò davanti ad un enorme portone di mogano. Bussò pesantemente nonostante il dolore alle mani, che in quel momento erano livide di freddo, ed aspettò saltellando che la porta venisse aperta, rivelando la figura della sua amica. I (lunghi/corti) capelli (colore) erano stati (lisciati/arricciati) e sistemati a modo, nonostante la ragazza stesse ancora indossando un grazioso pigiama azzurro di pile con sopra tanti piccoli orsetti. Prese il suo amico per il braccio e, senza dire una parola, lo trascinò al piano di sopra, conducendolo nella sua stanza. Sul suo letto erano stati sistemati moltissimi abiti da sera, con altrettante scarpe e collane.
"Kotaro! Aiutami ti prego! Non ho la più pallida idea di cosa mettere!" Esclamò, iniziando poi a ravanare tra i vestiti. "Questo senz'altro non posso metterlo!" Disse, lanciando da qualche parte nella stanza un vestito rosa, troppo corto e scollato. "Questo nemmeno! No, neanche questo..." Decine di vestiti stavano volando nella stanza, qualcuno andava a finire anche addosso a Bokuto, che per scongelarsi aveva ancora indosso la giacca. Dalla miriade di vestiti che prima c'erano sul letto ne rimasero solo due, la ragazza li prese uno per mano e li mostrò all'amico. "Quale dei due?" Kotaro ci pensò un po' su, poi indicò l'abito che stava sulla sinistra. Era un vestito blu notte, con un corpetto rigido, a maniche lunghe, tempestato di piccoli finti diamanti, che gradualmente si disperdevano nel vestito, facendolo sembrare la volta celeste. La ragazza li guardò per un'altro po', poi cacciò Bokuto dalla stanza e si provò l'abito che Kotaro aveva deciso. Per il freddo, decise di abbinarci anche dei collant e delle scarpe con un leggerissimo tacco. Mise un girocollo, anche questo in simil diamante ed un braccialetto abbinato. Si guardò per un po' allo specchio, poi si fece dare un parere dall'amico, che la trovava semplicemente bellissima. "Sono sicura che anche a Michinori piacerà!" Già, Michinori. L'attuale fidanzato di (nome), nonché pessimo soggetto. Kotaro aveva sempre cercato di far mantenere le distanze tra i due, ma l'amica aveva una pesante cotta su di lui dalle medie. Lui le aveva spesso cercato di dimostrare di essere interessato a lei, ma lei non aveva mai colto veramente la cosa, pensando sempre che Bokuto scherzasse. Pochi giorni prima però, Michinori l'aveva invitata al ballo e lei era andata al settimo cielo, non parlando di altro per tutti i giorni rimanenti ed a Kotaro era rimasto poco da fare per impedirne la possibile relazione, rimanendo con il cuore infranto. Anche per questo aveva deciso che non sarebbe andato al ballo; così, quando l'amica dovette andare a scuola, lui se ne tornò a casa, correndo e saltellando. Dopo aver finito il trucco, (nome) indossò la giacca ed uscì di casa, chiamando un taxi che la portò fino all'entrata della scuola. Entrò di corsa, cercando di non prendere troppo freddo e, una volta dentro trovò Michinori ed iniziò a chiacchierare con lui, il quale non aveva fatto alcun tipo di apprezzamento su vestito o capelli. La grande palestra era stata decorata divinamente da alcuni gruppi di ragazzi di terza che si erano offerti volontari. Le luci stroboscopiche illuminavano di mille colori la sala e le persone, facendo brillare anche i dischi argentei che pendevano dal soffitto. Un ragazzo faceva da Dj e sceglieva le musiche più in voga, lasciando per un primo periodo libero accesso anche al karaoke. Quando i lenti cominciarono a risuonare nella grande palestra addobbata a festa, la ragazza cominciò a sperare che l'accompagnatore la invitasse a ballare, ma quel momento sembrava non arrivare mai, e cominciò a rattristarsi. Aspettava il ballo della terza da quando era alle medie, se non da quando era alle elementari. Lo aveva sempre immaginato come romantico, e la serata perfetta da passare con l'amore della sua vita; di certo non si aspettava che lo avrebbe passato ascoltando Michinori parlare di moto. Sembrava aver perso ormai tutte le speranze quando poi lui la chiamò. "Vieni con me" le disse, e lei senza preoccuparsi troppo andò con lui, ritrovandosi nei corridoi della scuola che ora erano completamente vuoti. Si sentiva estremamente a disagio e, nonostante dovesse compiere i diciotto anni, vedere i corridoi della scuola vuoti e poco illuminati la metteva in soggezione, facendole pensare a tutti i film dell'orrore che si era vista con Kotaro, e ad un certo punto le balenò persino in mente che, forse, lui aveva avuto ragione fin dal principio a dire che Michinori non andava bene per lei, e che avrebbe preferito essere qui con lui in quel momento, ma la vista del suo attuale accompagnatore le fece scacciare di mente quei pensieri. Lui iniziò a camminare verso di lei, che stava indietreggiando sempre di più, fino a restare spalle al muro. Lui scoppiò in una fragorosa risata, chiedendole se avesse paura di lui. Dopo poco, la baciò, chiedendo da subito l'accesso alla sua bocca, che inizialmente lei voleva negare. Teneva ancora resistenza, evitando che la lingua di Michinori si insinuasse nella sua bocca. Le mani del ragazzo, che fino a poco prima erano sui fianchi di (nome) cominciarono a scendere, per poi cercare di passare sotto al vestito. A quel punto ricevette un sonoro schiaffo che gli lasciò il segno rosso di tutte e cinque le dita della ragazza, compresi gli anelli. Nonostante fosse stata lei a piantarlo, nonostante cominciasse a pensare che forse ormai nemmeno le interessava più, sentiva comunque il cuore a pezzi; effettivamente era stata la sua prima grande cotta e non potè far altro che uscire dalla scuola, sedersi su una panchina ricoperta di neve e piangere un po'. La pelle le pizzicava per il freddo ed i vestiti si stavano bagnando per via della neve. Le labbra erano livide e guance e naso arrossati. Singhiozzava silenziosamente e tirava su col naso, asciugando velocemente le lacrime, sporcando le maniche di mascara. Non che le dispiacesse davvero, però si sa, il primo amore è unico, che sia con la persona sbagliata o meno. Ed in quel momento, l'unica cosa che le parve sensata fu chiamare il suo migliore amico. Kotaro, che si stava rotolando nel letto, cercando di non pensare a (nome) rispose subito alla chiamata e, dopo aver minacciato svariate volte di uccidere Michinori si vestì alla velocità della luce e corse a scuola. Lì trovò la sua amica nonchè cotta segreta che singhiozzava infreddolita. Gli si strinse il cuore ed andò subito ad abbracciarla, sia per confortarla che per scaldarla un po'. La presenza di una persona così importante la fece tranquillizzare in poco tempo, e, lentamente smise di singhiozzare. "Sai, non abbiamo nemmeno ballato..." disse, ridendo leggermente per sdrammatizzare. Così, quasi accendendoglisi una lampadina sulla testa Kotaro tirò fuori il telefono e le cuffie, fece partire un lento e, dando una cuffia a (nome) iniziò a ballare con lei. La volta celeste splendeva sopra di loro, magnifica come sempre mentre da lontano si potevano scorgere solo le loro due sagome scure che ballavano, con come sfondo il cielo stellato. (Nome) aveva appoggiato la testa sulla spalla di Bokuto e, per la prima volta aveva provato delle emozioni e delle sensazioni diverse nei riguardi di Kotaro. Alzò la testa e fece incrociare il suo sguardo con quello del ragazzo e poi, lentamente, lo baciò. "Grazie Kotaro." Il ragazzo rimase inizialmente sorpreso, poi accarezzò con una mano la guancia di (nome). "Sai, sei perfetta"

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𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫
Fiksi PenggemarOne-shots su richiesta su Haikyuu #1 in Haikyuu x reader (23-6-19)