- Sei sicura di sentirti bene?
La Regina aveva pronunciato pochissime parole da quando era uscita dalla vasca. Con i vestiti gocciolanti che si attaccavano alla sua pelle aveva detto di voler tornare alla locanda.
Le parole che aveva sentito continuavano a rimbalzare sulle pareti della sua testa. Era voluta uscire subito dopo averle sentite, sollevando nell'acqua limpida onde che apparivano gigantesche se confrontate con la tranquillità che le circondava.
Tylde le aveva detto di restare, di tranquillizzarsi, aveva insistito che la tranquillità sarebbe arrivata. Ma no. La Regina non si sentiva bene in quel luogo, nonostante la familiarità del Dono, e soprattutto non si sentiva bene dopo aver sentito quella voce.
Fradicia, aveva persino rifiutato di andare ad asciugare in una delle stanze collegate alla sala centrale, volendo uscire. E così aveva fatto, con la stoffa attaccata alla pelle e i capelli appiccicati scompostamente al viso, camminando a piedi nudi nella foresta. Non voleva stare sotto terra. Voleva solo smettere di pensare a cose orrende, accoccolarsi nel letto con Senza Nome, e sentirsi bene. Eppure pareva che qualche entità superiore e invisibile stesse giocando con lei, mettendole davanti sempre nuove paure, nuove ragioni per temere il mondo.
Lin voleva sapere la verità, ma se cercava di scoprirla o se si imbatteva per caso in un suo frammento, finiva sempre per non sentirsi affatto bene. Era qualcosa che la irritava e la frustrava terribilmente.
Arrivando davanti alla porta della locanda bussò rapidamente, e ad aprire fu Kith, che, vedendola fradicia dalla testa ai piedi la guardò con fare abbastanza preoccupato.
- È voluta tornare subito, non mi ha nemmeno dato la possibilità di farla asciugare - si giustificò subito Tylde.
- C'è qualcosa che non va? - chiese Senza Nome, da dentro la stanza. La Regina per un attimo quasi non si accorse del fatto che Senza Nome avesse appena parlato in presenza di Kith.
- Va tutto bene. Solo che ho i vestiti bagnati.
- Ti prenderai un malanno - disse il Silvano, facendola entrare - Hai dei vestiti con cui cambiarti?
- Qui nella locanda ti lavano i vestiti - rispose Senza Nome - Ma il suo non è ancora pronto. Puoi mettere qualcosa di mio.
Senza Nome, che prima era seduta sul letto di sotto con un quaderno tra le mani, circondata da decine di colori, recuperò dei vestiti frugando nel proprio bagaglio e glieli porse con un sorriso. Per qualche motivo sembrava un po' più rilassata del solito.
- Vai a cambiarti in bagno, possibilmente - disse Tylde, appoggiandosi alla porta e guadagnandosi un'occhiata stranita sia da parte di Senza Nome che da parte di Kith.
La Regina prese i vestiti senza una parola e andò a cambiarsi.
- Com'è andata al tempio? - chiese Kith, dall'altra parte della porta.
I pantaloni, marroni e pieni di toppe, avevano una consistenza ruvida, oltre a essere, così come la larghissima maglia beige (che sarebbe dovuta essere a mezze maniche ma le arrivava quasi fino ai polsi), macchiati di vernice in più punti. Sapevano di selvatico, come Senza Nome.
- Ne parliamo più tardi. Come va con il disegno di Eryne?
La Regina sentì un groppo in gola. E se non si fosse ricordata nulla? Se un disegno, per quanto dettagliato, non fosse riuscito a essere abbastanza per lei? Se non fosse riuscita ad avere alcun indizio riguardo a lei, o riguardo il luogo dove poteva trovare qualcuno della sua gente, avrebbe solo potuto finire i fiori azzurri e poi lasciarsi... morire?
Ebbe un brivido e uscì dalla stanza.
- Dobbiamo aggiungere qualche dettaglio, ma tutto sommato ci siamo - disse Senza Nome.
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Il Confine
FantasyIn un mondo che si trova sul bordo che divide l'energia pura del caos da ciò che l'uomo definisce normalità, una Regina senza ricordi vive in totale solitudine. La sua vita scorre lenta e pacifica, isolata dal resto del mondo. Fuori, la aspetta una...