Era calma, quella notte. Una ragazza dalla carnagione pallida e i capelli ricci, biondi, voltava le spalle ad una luce intensa, da cui provenivano risate e musica. Era una notte afosa, umida, e per questo la giovane indossava solo un abito bianco, che le arrivava poco al di sopra delle ginocchia, leggermente stretto sulla vita e con un grande scollo sulla schiena, che serviva a lasciare libere le due grandi ali ripiegate dietro la sua schiena.
La giovane si passò le mani dietro la testa, attorno a cui si stringeva una sottile corona nera. Essa sembrava avere ai lati due piccole corna, poco ramificate e ancora giovani.
Era serena, quella notte. Si sentiva protetta, pur trovandosi in un luogo pericoloso. Sapeva di non doversi allontanare, dato che la città alle sue spalle teneva lontane le minacce solo fino ad un certo punto.
Stando nei paraggi, dove ancora il buio minaccioso della notte veniva in parte tenuto lontano dalla rumorosa fonte di luce, era al sicuro. Credeva di esserlo, perlomeno. Con un sorriso sul viso si appoggiò ad un tronco d'albero, contro cui si sedette. Aveva la sensazione che la sua testa fosse senza peso, leggera. Fluttuava nel nulla.
Si posò le mani sulla bocca, sentendo un sorriso formarsi sul proprio viso. Era tutto così bello, quella sera. Non aveva alcun pensiero a ronzarle in testa. C'era qualcosa di meraviglioso che non sapeva spiegarsi. La giovane appoggiò la testa al tronco dietro di sé, alzò lo sguardo e sorrise alle stelle, in buona parte coperte dal folto fogliame.
Andava tutto bene.
Si alzò in piedi, e guardando ancora in alto, spalancò le ali. Erano loro, in realtà, a tenerla al sicuro. Erano la sua difesa, ciò che le permetteva di essere forte. Con le ali poteva andare ovunque, con le ali poteva piombare giù dal cielo e sorprendere qualsiasi nemico o, al contrario, fuggire dal pericolo.
E, in più, erano meravigliose a dir poco. Il loro colore sfumava, passando da un profondo blu notte, attraverso varie sfumture mano a mano più chiare di viola, fino a un pallido giallo pastello. I colori dell'alba e del tramonto che le erano familiari.
Dandosi la dovuta spinta con le gambe riuscì a spiccare il volo. Sentirsi senza peso, leggera come l'aria, era forse la sensazione più bella che si potesse provare. Svolazzò tra le fronde degli alberi senza allontanarsi dalla luce, passandovi attorno come una falena che gira attorno ad una fiamma.
Si sedette poi su un ramo, dopo essersici arrampicata. Sorrise tra sé e sé, mentre con le dita sfiorava la superficie legnosa dell'albero. Le piacevano quei momenti di gioia solitaria, per quanto la presenza di amici non potesse che farle piacere. Presto sarebbe tornata in quel luogo da cui venivano risate e musica, ma per un po' voleva godersi quel momento, tutto per lei. Il silenzio della foresta era apparente, e oltre ad esso si scorgevano vari rumori, una musica tranquilla.
La giovane non si stava tenendo con le mani, ed era in una posizione piuttosto precaria.
La serenità del momento venne interrotta da un fruscio. Sarebbe potuto essere quello di un qualunque animale, o di qualche ragazzo che per un motivo o per un altro aveva deciso di allontanarsi. La Regina abbassò lo sguardo, incuriosita, e cercando con lo sguardo la fonte del rumore scese a terra.
Non era così.
La prima cosa che sentì fu qualcosa che la tirò indietro con forza. Le cadde sul viso, sul corpo, e la avvolse in una stretta. Spesse corde intrecciate in una rete le stavano impedendo di muoversi. Possibile che fosse finita per sbaglio nella trappola di qualche cacciatore?
Dopo l'allarme iniziale, che le aveva fatto agitare le ali e perdere varie piume, provò a calmarsi e a respirare. Il cuore le batteva forte, e la trappola in cui era finita si era chiusa sopra di lei, obbligandola a restare sospesa forse a un metro da terra. La rete ruvida sembrava fatta per un animale di grandi dimensioni. Che ci faceva così vicina alle luci da cui la giovane veniva?
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Il Confine
FantasyIn un mondo che si trova sul bordo che divide l'energia pura del caos da ciò che l'uomo definisce normalità, una Regina senza ricordi vive in totale solitudine. La sua vita scorre lenta e pacifica, isolata dal resto del mondo. Fuori, la aspetta una...