κύκλος (Il Sonno della Musa): mrshades

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mrshades

Mi parlavi di fresche sere,
Memorie di un fermo sonno
Come la Morte.
Parlavi al cor negante
Dei fiori pagani in terre
Tanto care a Dio.

Ubbidii quando con un dito
Imperasti il mio tacere:
Il Vero in Poesia
È un frutto che cresce in silenzio.

E viandando meco
In spoglie piante, saggiai
Rugiade imperlate, gocce
Invetrate per la mia sete.

Scrissero di uomini soli
Sospesi tra una foglia
Ed un alito di vento, scrissero
D'un'incolta felicità. So per certo
Che folli i poeti su fine vita
Creato un filo di gelo, un germoglio
Timido chiuso in terra umida,
Gioiscono.

Non un fiore di campo è cresciuto
Nella sua crisalide,
Ma stelo di fiamma vestigia
Che com'astro arde ed esplode
Nel buio suo cosmico.

Ed esso segue, si lascia cogliere,
Avvolto e stretto con delicatezza,
Le movenze nove d'archi umidi,
Acqua che non uccide
Alcun incendio in me,

Ma lo viluppa fino a divorare
La profondità del suo essere.
Così vagavo cercando sorgenti
Per dissetare le sue grida
E sciogliere ogni fibra
In una smorfia di vittoria.

Così come tanti recisi
Dalla sua mano, tanti fiori
Avvolgevano il magnifico atto.

Terra e acqua palcoscenico
Ed una tragedia come il miele.
Vestirà la Venere della mia lingua
E con essa parlerà della sua sete.

E crescerà senza appassire
Una rosa bianca di sangue vestita,
Un cuore fiorito dentro
Un corpo vivo nella cenere.

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