Sull'affresco rinvenuto il 19 Novembre 2018 a Pompei: Danietzche

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Danietzche

Versano amari pianti i drudi, o Leda,

Che sulla battigia del mare,

Mirando in ogni loco co’ la speme

Di trovar l’ovo di giacinti avvolto,

Per mill’anni cercarono il tuo frutto.

Per mille soli indarno

Fu tutto; ma io t’ho veduta,

D’anguineo manto muta

Natar tra l’onde asterse dell’acquetta,

Da un gorgoglio scortata.

Guarda com’Iove ancora trasmutata

Ha la sua forma in cigno,

E beccola sul velo che dorato

E sottilissimo ti cela il seno!

Mira com’or s’asserpola dintorno 

Al ventre tuo! Ah, riso d’altri

Sei tu, divino Padre, che di retro

Al femminil bagliore 

Sempre sospiri! Tace ogni virtute 

Al ve’r la virginea bellezza!

Il pargoletto Amor vince ogni cosa.

Pur io, pur io, scherno e diletto 

Dell’ineffabil riso

Del picciolo aligero e infido,

Caduto sono al gorito d’Amore;

E pur, qual si sia doglia, più non temo:

Sanza soffrire soffro il crudo Fato;

Però, e ciò il petto mio pel ver fornisce,

Paura misera avrei se perdessi 

Quello ch’al Sol mi lega.

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