Μεγιδδώ (Funebralia Carnicula): mrshades

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mrshades

Ti porteresti a letto
Tutti gli uomini del mondo, oh Morte!
D'ogni mia più sublime lettrice,
D'ogni mia più ardente Musa,
Lei, cantabile di lode, sa danzare
A filo con la nobile vita.
Veli di nerissimo pizzo
Tendeggiano candide carni,
Squisiti veleni son dipinti
Su labbra nere insaziabili!
Quale imperfetta cortigiana!
Solevo bruciare come astro di fiamma,
Viluppato in tenebra vestigia, sintomo
De lo indosso amato di maschera
E buio chiaro. Solevo, ma scorre
D'inizio a fine del tempo fortuna;
così viandavo le rovine del mio essere,
seguitando il processar litanico,
vinto dal tentar suo, bella come un demonio!
Quale festa organizzata
Per un ritratto che marcisce,
Per una foto in pietra lucida
Ad immortalare uno spirito fugace!
Ei lesse così dicendo:
-Fu un diavolo di poeta,
un gatto in maschera
per un morto carnevale d'Arte-.
E si schiuse un letto di terra
Sotto il peso del cielo.
Nessuno pianse la maschera di un gatto,
La gaia immagine, l'ode al bel poetare
Dissolto tra ceneri di carta.
Ma lei era amante,
Amante nel buio.
E quel sublime groviglio,
Che dà calore al mio pensiero,
Una scrittura di gocce di sudore.
Pesava l'ombra nel suo cuore
E amava ancora, annegata nelle tenebre.
Avida seduttrice che uccise il vate!
Cadenzavan il pregare con incensi e dolori
Ch'a vita mi amò; non ho memorie
Di quel coro d'ombre.
Lenzuola fresche in fili d'erba,
Umide nel piovigginar,
Sommersero la carne sola.
E il bel sorriso veneziano
Accompagnava un grezzo graffio:
Diciotto Marzo MCMXCIX,
Sette Dicembre MMXVIII.
Oh, Morte!
D'ogni mia più sublime lettrice,
D'ogni mia più ardente Musa,
La firma più bella
Hai inciso sul mio corpo.

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