Jonah

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Inutile dire che la mattina successiva sono un relitto umano. Non volevo nemmeno venire a scuola, ma sono qui lo stesso, nonostante le occhiaie bluastre, i capelli spenti e appiccicati alla fronte e la mente non ancora del tutto lucida. Il motivo principale per cui mi sono costretto a trascinarmi giù dal letto è stata la mia volontà di ringraziare di persona la ragazza che stanotte mi ha soccorso, mi ha pagato una cioccolata e mi ha riaccompagnato a casa. Penso di non aver mai incontrato una persona così affabile come lo è stata lei e mi sento in debito a tal punto da avvertire il dovere di ricambiare in qualche modo la sua spropositata gentilezza.

C'è un particolare riguardo a questa Claire che mi ha colpito, ma non riesco a recuperarlo. Sono certo che ci fosse qualcosa in lei che mi ha scosso, perché ripensandoci è quello che sento tutt'ora. Ad ogni modo, ero talmente ubriaco che non mi stupisco di avere dei vuoti di memoria. Sono sollevato però dal fatto che mi ricordi ancora il suo nome: Claire.

In mensa l'ho cercata con lo sguardo fra le decine di ragazzi raggruppati ai vari tavoli sparsi per tutta la sala, ma nonostante il mio impegno non sono stato in grado di riconoscere i suoi lineamenti, sempre che sia a scuola oggi.

Loren e gli altri hanno voluto sapere dove diavolo mi fossi cacciato. Ho decido di mentire, dicendo che ero uscito per prendere una boccata d'aria e per caso ho incontrato un amico di vecchia data, così siamo andati a bere qualcosa insieme. Non ho menzionato ciò che ha fatto Harvey. In più, a quanto pare il ragazzo con cui Julia ci ha dato dentro ieri sera era solo un flirt, mentre Harvey ha evitato Luna per tutta la mattinata. Per la verità non so nemmeno se sia venuto a scuola, dato che non abbiamo nessuna lezione in comune. Insomma, al nostro tavolo sembra essersi ristabilito lo status quo: niente fidanzamenti ufficiali a parte Corbyn, Christina, Jack e Gabriela e niente malumori generali. Di fatto, Julia ha ricominciato gradualmente a parlarmi e penso che fra poco potremo tornare ad essere amici come prima, mentre Luna non sembra essersela presa troppo a male per Harvey. Forse anche lui era solo un flirt, nonostante mi sia sembrata una cosa più seria.

Trascorro il resto delle lezioni seduto nell'ultima fila, con la testa poggiata sul banco e le palpebre che minacciano di abbassarsi. All'ultima ora non ho ancora trovato Claire, ma non mi arrendo. Quando suona la campanella e gli studenti si riversano nei corridoi, io saluto in fretta i miei amici e scendo di corsa le scale, raggiungendo l'uscita prima che la massa di ragazzi e ragazze intasi l'atrio. Mi posiziono alla base della scalinata che precede l'ingresso per avere una visuale migliore di chi sta uscendo. Spero in questo modo di riuscire a intercettare Claire. La mia speranza si trasforma in sicurezza non appena noto in mezzo alla mischia una ragazza dai corti capelli castani, con un familiare cappotto color caramello e grandi occhi gentili, gli stessi di cui ne ho intercettato lo sguardo stanotte, stupendomi della loro espressività.

Noto con meraviglia mista a confusione che sta parlando con Harvey. A giudicare dalla sua naturalezza e disinvoltura sembra conoscerlo bene, il che mi sembra strano per una ragazza come lei.

Respiro a fondo e faccio un cenno nella sua direzione, incrociando il suo sguardo. Lei mi guarda con aria interrogativa, poi annuisce e si volta per dire qualcosa ad Harvey. Insieme si staccano dalla folla di studenti e mi raggiungono.

- Ciao.- mi saluta con un sorriso timido.- Come stai?

La sua voce è chiara e allegra. Non so perché, ma mi sento fremere quando lei parla.

- Tutto bene, grazie.- rispondo.

Mi rivolgo ad Harvey.

- Luna ti stava cercando prima. Tranquillo, non sembra incazzata con te.

- Tu e Harvey vi conoscete?- mi chiede Claire con aria stupita. È scattato qualcosa nel suo sguardo quando ho nominato Luna. Difatti ora sembra più tesa e il sorriso le è scomparso dal volto, anche se non riesco a capirne il motivo.

- Non esattamente. Siamo andati a una festa insieme, tutto qui. Comunque,- torno a rivolgermi a Claire.- ci tenevo solo a ringraziarti per... be', tutto.

Lancio un'occhiata ad Harvey. Non posso rivelare troppo con lui che sta ascoltando.

- Dato che sono in debito, mi chiedevo se c'è qualcosa che posso fare per te. Qualsiasi cosa, sul serio.

Claire annuisce e quando risponde il suo tono è quasi di sfida. Se all'inizio penso però che sia rivolto verso di me, dall'espressione esterrefatta di Harvey mi rendo conto che è lui che Claire ha voluto provocare.

- Potresti accompagnarmi al ballo d'inverno?

Rimango sorpreso anch'io dall'intraprendenza di questa ragazza all'apparenza così timida e insicura.

- Se è quello che vuoi, certo che posso farlo. Assolutamente sì.- confermo con un sorriso. Con tutto quello che ha fatto lei per me, soddisfare questa richiesta è il minimo che io possa fare.

Lo sguardo di Harvey scruta alternatamente me e Claire. Non sembra molto contento.

- Ti do il mio numero, così più tardi ti chiamo per metterci d'accordo su quando andare a comprare i vestiti.- aggiungo. Lei annuisce e mi porge il suo cellulare, in modo che possa scriverle il mio numero. Dopodiché lei fa lo stesso.

- Ora dobbiamo proprio andare.- si intromette Harvey, mettendo una mano sulla spalla di Claire.

- Ci sentiamo più tardi.- mi saluta lei con un sorriso e scuotendo una mano.

- Certo. Ti chiamo per le sei, va bene?

- È perfetto.

Venom// Jonah Marais Why Don't WeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora