Traballo sui tacchi per l'agitazione. Se non fossi ancorata al braccio di Jonah, che mi accompagna solido e sicuro, a quest'ora sarei già spalmata sul pavimento, a metà fra il tavolo dei drink e le scarpe a punta di Anne.
All'inizio non mi vedono arrivare perché Aaron sta indicando col mento un punto nella direzione opposta alla mia, come a voler far notare qualcosa ad Anne. Lei strizza gli occhi per mettere a fuoco e Aaron le scosta i capelli con un gesto così leggero da sembrare più una carezza. Si sporge poi in avanti per dirle qualcosa all'orecchio, lei getta indietro la testa e scoppia a ridere. C'è un tale visibile affetto persino nella gestualità più semplice, che mi chiedo se per tutto questo tempo siano stati loro a fingere per bene o se sia stata cieca io.
Quando si girano di nuovo, io sono ormai davanti a loro. Mi aggrappo con più forza al braccio di Jonah, affondando le dita nel tessuto della giacca.
I lineamenti sui volti di Anne e Aaron cambiano in modo così repentino da far quasi paura. Sembrano più tesi ora. Addirittura si allontanano un po'. Non molto- i movimenti sono quasi impercettibili- ma abbastanza da rendermi conto che non si sentono a loro agio in mia presenza.
- Ciao, Claire.- Anne mi sorride e si alza in piedi, seguita subito dopo da Aaron. Stasera sembra brillare di luce propria e non mi stupisce che lui non riesca a toglierle gli occhi di dosso. I suoi capelli lisci e lucenti le ricadono compostamente sulla schiena nuda. Il vestito blu notte ha il corpetto intrecciato con fili argentei che richiamano un paio di grandi orecchini brillanti.
- Stai benissimo.- le dico, indicando il vestito.
- Ti piace sul serio?- esclama lei con tono stupito, sorridendo subito dopo mentre si liscia la gonna con le mani.- Anche tu sei bellissima stasera.
La ringrazio, cominciando ad allentare la presa sul braccio di Jonah.
- Se i capelli cominceranno a gonfiarsi a metà serata, sarà colpa di Aaron. Li ha lisciati lui dietro, è la prima volta visto che di solito lo facevi tu...- abbassa lo sguardo mentre cala un silenzio imbarazzante.
- Mi piacerebbe farlo di nuovo io. Magari per la prossima occasione.
Anne smette di fissare il pavimento, sollevando di scatto lo sguardo per incrociare sorpresa il mio.
- Volevo scusarmi per come ho reagito al cinema. Avevo un accumulo di rabbia e tristezza dovuto ad altri problemi e me la sono presa ingiustamente con voi. Vorrei che tutto tornasse come prima fra di noi, per quanto possibile. Anche se non ci siamo parlati solo per pochi giorni, mi siete mancati. Tutti e due.- sento le lacrime bruciarmi gli occhi, ma mi sforzo di trattenerle. A giudicare dal groppo in gola, però, non so quanto resisterò.
- Va tutto bene, Claire. Nemmeno noi abbiamo fatto la cosa giusta tenendotelo nascosto per tutto questo tempo.
- Esatto, la tua reazione in fin dei conti era comprensibile.- aggiunge Aaron.- E comunque, anche tu ci sei mancata. Siamo sempre stati in tre e non averti intorno è stato... strano. In modo negativo.- precisa.
- Tutto come prima, allora?
Li guardo dritti negli occhi e, nel ritrovare in essi la solita benevolenza di sempre, sento l'ansia scivolare via in fretta. Anne e Aaron annuiscono. Quasi nello stesso istante, io e Anne ci allunghiamo l'una verso l'altra per abbracciarci. Scoppiamo a piangere tutte e due come delle bambine, ma non m'importa. Quando ci stacchiamo, mi tuffo fra le braccia di Aaron, che mi dà un paio di colpetti d'incoraggiamento sulla schiena.
- A questo punto direi che dobbiamo fare delle presentazioni qui.- Anne mi rivolge un sorriso d'intesa e allunga una mano verso Jonah per presentarsi, poi Aaron fa lo stesso.
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Venom// Jonah Marais Why Don't We
FanfictionAmore è solo una parola, ma tu porti la definizione.