Corbyn si lancia verso di me per abbracciarmi, urlandomi nell'orecchio tutta la sua gioia. Il suo alito sa di gin tonic misto a nicotina. Una zaffata mi giunge alle narici, facendomi arricciare il naso, mentre Corbyn continua ad esprimere la sua euforia alzandosi in piedi e abbandonando per terra il joystick della playstation. Si porta un dito alle labbra e poi lo alza verso il soffitto del suo seminterrato, come un calciatore farebbe dopo aver segnato un goal. Poco ci manca che si tolga anche la maglietta e la sventoli in faccia a Jack e Daniel, che per consolarsi per la partita appena persa si stanno scolando il rimanente di una bottiglia di vodka.
- Jonah, sei un fottuto genio.- Corbyn mi mette un braccio attorno alle spalle e mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia.- Come ti è venuto in mente di posizionare l'ultimo soldato oltre la linea di margine? Se non l'avessi fatto Jack e Daniel ci avrebbero colpiti stando nascosti dietro al container.
Mi stringo nelle spalle, ripescando l'accendino e una sigaretta dalla tasca posteriore dei jeans.
- Stasera ti pago un bel po' di shottini. Te lo devo.- Corbyn mi fa l'occhiolino e alza un bicchierino nella mia direzione prima di gettare la testa all'indietro e scolarsi il contenuto in un solo sorso.
- Stasera ho un impegno, magari un'altra volta.
Jack drizza la schiena e ruota lentamente la testa nella mia direzione.
- C'è qualcosa che devi dirci?- mi domanda con tono malizioso. Non so perché, ma il tono insinuante della sua voce mi causa un accesso d'ira che riesco a stento a contenere.
- Cazzi miei.- borbotto, avvicinando la sigaretta alle labbra e guardandolo con tono di sfida, dissuadendolo in silenzio a non aggiungere altro.
- Esci con la ragazza strana del volontariato?- si intromette Daniel.
Evito di rispondere, ma non ce n'è bisogno. Ormai hanno capito.
- Sentite, penso che potrebbe esserci qualcosa di serio.- abbasso lo sguardo e giocherello con l'accendino.- Domani al ballo voglio chiederle se le andrebbe di venire in montagna con me, mio padre e mia sorella durante le vacanze di Natale.
Corbyn spalanca la bocca con fare teatrale, portandosi anche una mano davanti al viso e facendo finta di sventolarla con foga, mentre Jack e Daniel si scambiano un'occhiata tra il perplesso e il confuso.
- Jonah, posso dirti una cosa da amico?
Alzo lo sguardo per incrociare quello divertito di Daniel.
- Sentiamo la cazzata del giorno.
- A volte sei così romantico che vorrei essere una donna solo per provarci con te.
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Mi passo una mano tra i capelli, finendo poi col mordicchiarmi nervosamente l'unghia del pollice mentre mi guardo allo specchio per la terza volta. C'è qualcosa che non va nel mio aspetto. Sarà la polo nera che mi fa sembrare ancora più pallido, o forse i capelli schiacciati sulla nuca, ma mi sento Troy Bolton nel secondo film di High School Musical, quando si ritrova nel campo da golf a cantare "Bet on it".
Un luccichio catturato con la coda dell'occhio mi distoglie dai miei pensieri narcisistici. Mi volto verso la scatola di cioccolatini che ho comprato per Claire, chiedendomi se non sia troppo trito e ritrito come regalo. Tuttavia, non posso regalarle dei fiori senza incappare in un'analisi psicologica in cui sarebbe capace di mettere in relazione il mio umore al momento con l'angolazione dell'asse terrestre. In più, non so nemmeno quali siano i suoi fiori preferiti.
Sospiro e mi allontano dallo specchio, infilando i cioccolatini in un sacchetto di tela dove ho già messo delle candele e un paio di coperte. La mia idea è quella di raggiungere in macchina una piccola collina in periferia e goderci il panorama notturno della città dall'alto. So che Claire apprezza le cose semplici e dà molto valore anche ai piccoli gesti, per questo ho pensato che potrebbe farle piacere.
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Venom// Jonah Marais Why Don't We
FanfictionAmore è solo una parola, ma tu porti la definizione.