Una Storia

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-Grazie Albus. A presto!-
-A presto Lily.-
La donna si chiuse la porta dell'ufficio alle spalle e con una ritrovata leggerezza scese verso i sotterranei. Era venuta ad Hogwarts per parlare a Silente e Malocchio della preparazione di Harry per la seconda prova, ma prima avrebbe approfittato di essere ad Hogwarts anche per portare, finalmente, a Severus il suo regalo. Era quasi arrivata al piano terra quando qualcosa la bloccò. Si fermò appena prima della scala, nel corridoio buio, dietro un muro, come una ladra, cercando di captare qualche suono provenire da poco più in là. Cercò di calmarsi, non c'era motivo di aquattarsi in quel modo contro un muro, a quell'ora poteva essere al massimo un prefetto. Non fece in tempo a rialzarsi che delle voci anche fin troppo familiari attirarono la sua attenzione. Poteva sentire distintamente Gazza lamentarsi di Pix con qualcuno che...SEVERUS! Lily tornò a farsi piccola dietro la parete e cercò di ascoltare quello che stava succedendo.

-...Pix non sarebbe potuto entrare nel mio ufficio!- era Severus.
-Quest'uovo era nel suo ufficio, professore?-
-Certo che no- sbottò. -Ho sentito dei colpi e degli ululati...-
-Sì, professore, era l'uovo...-
-... Stavo venendo a vedere...-
-... L'ha tirato Pix, professore...-
-... e quando sono passato davanti al mio ufficio, ho visto che le torce erano accese e lo sportello di un armadio era aperto! Qualcuno ci ha frugato dentro!-
-Ma Pix non poteva...-
-Lo so che non poteva, Gazza!- esplose. -Sigillo il mio ufficio con un incantesimo che solo un mago potrebbe spezzare!- Severus si guardò intorno e lei si appiattí ancora di più sul muro. Non sapeva perché si stesse nascondendo, ma venire fuori adesso non avrebbe avuto senso. Per lo meno aveva trovato Severus. -Voglio che tu venga ad aiutarmi a cercare l'intruso, Gazza-. Un brivido le percorse la schiena e sperò con tutta se stessa che non andassero da quella parte.
-Io... sì, professore... ma...-
Gazza si giró dalla parte opposta, esitante. -Il fatto è, professore- disse in tono supplichevole, -che il Preside dovrà starmi a sentire questa volta, Pix ha rubato a uno studente, potrebbe essere la mia occasione per farlo espellere dal castello una volta per tutte...-
-Gazza, non m'importa un accidente di quel maledetto poltergeist, è il mio ufficio che è...-
Clunk. Clunk. Clunk.

Severus si zittì all'improvviso. Lily si sporse leggermente: Severus e Gazza, in pigiama,  guardavano giù, verso i piedi della scala dove Malocchio zoppicando con il vecchio mantello da viaggio legato sopra la camicia da notte.
-Cos'è, un pigiama party?- ringhiò su per le scale. Lily cercò di non ridere.
-Io e il professor Piton abbiamo sentito dei rumori, professore- disse subito Gazza. -Pix il poltergeist, che buttava roba in giro come al solito... e poi il professor Piton ha scoperto che qualcuno è penetrato nel suo uff...-
-Zitto!- Gli intimó Severus. Lily si fece attenta, dopotutto la situazione poteva diventare interessante, Gazza infuriato, Severus in pigiama e Moody comparso dal nulla. Senza contare lei acquattata inutilmente dietro una parete ovviamente.

-Ho sentito bene, Piton?- chiese Alastor.
-qualcuno è penetrato nel tuo ufficio?-
-Non è importante- disse Severus freddamente.
-Al contrario- ringhiò Moody con un tono insolitamente aspro -è molto importante. Chi potrebbe voler entrare nel tuo ufficio?-
-Uno studente, direi- rispose Severus con una abbondante tensione nelle corde vocali. -È già successo prima. Ingredienti di pozioni sono spariti dalla mia dispensa privata... studenti che cercavano di preparare misture illegali, senza dubbio...-
-Quindi devo dedurre che stavano cercando ingredienti di pozioni, eh?- disse Malocchio.
-Non è che tu nascondi qualcos'altro nel tuo ufficio?-
Tutta quella situazione si stava facendo sempre più strana.
-Lo sai che non nascondo niente, Moody- disse Severus in tono calmo, -dal momento che tu stesso hai frugato con gran cura nel mio ufficio-. Lily non era certa di star capendo ma di certo la sua intuizione di poco prima si stava rivelando veritiera. Eppure c'era ancora qualcosa che non tornava.
Il viso di Moody si contorse in un sorriso.
-Privilegi da Auror, Piton. Silente mi ha detto di tenere d'occhio...-
-Si dà il caso che Silente si fidi di me- sussurrò Severus. -Mi rifiuto di credere che ti abbia dato ordine di perquisire il mio ufficio!-
"siamo in due" pensò Lily. Silente credeva in Severus come in nessun altro in quel castello, non avrebbe mai chiesto una cosa del genere a qualcuno.
-Ma certo che Silente si fida di te- proseguí Malocchio. Lily si sporse ancora un poco. -È un uomo fiducioso, vero? È convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?- "ovviamente avrebbe capito quello che voleva dire, sarebbe stato strano il contrario" pensò Lily. Eppure non si sarebbe mai aspettata di sentire una cosa simile, men che meno da Alastor. Vedere Severus afferrarsi con rabbia il braccio con il marchio fu come ricevere una stilettata in pieno petto. Una voce gelida da un passato apparentemente lontano ma che continuava ad inseguirli. Moody ,al contrario, doveva trovarlo molto divertente, tanto che scoppiò a ridere. -Torna a dormire, Piton-.
-Tu non hai l'autorità di mandarmi da nessuna parte!- sibilò, lasciando andare il braccio di botto -Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!-
-Allora aggirati lontano da qui- disse Moody, con la voce innaturalmente carica di minaccia.

Under the light of a silent star - SNILYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora