Testimone per la difesa

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Io volevo la pace, ma la pace non fa da cornice
Al quadro di questa mia vita
che a gocce
Mi rende felice.

***

-Eccoti ragazzo- esclamò silente quando l'uomo aprì la porta del suo studio. -Sei pronto?-
Severus si fermò sulla porta con la fronte aggrottata e lo sguardo velatamente allarmato fisso sul preside.
-Per cosa?-
-Non vorrai restare ad Hogwarts proprio ora!-
Insistette Silente, dando per scontato che l'insegnante sapesse, idea pienamente fondata, di quello di cui stava parlando.
Severus alzò il sopracciglio destro con una precisione chirurgica, senza mai scollare lo sguardo ormai sconcertato da Silente.
I due si fissarono per qualche istante, entrambi in attesa della mossa altrui.
-Scordatelo.- avanzò Piton prima di girarsi e afferrare la maniglia della porta.
-Pensaci Severus.- si fermò -Nessuno sa come andrà a finire. Lily potrebbe avere bisogno di qualcuno non trovi?-
Piton lo guardò in tralice.
-Lily è una donna adulta, se avrà bisogno di me troverà il modo di farmelo sapere. Non le serve una balia che la segua ad ogni passo.- silente lo osservava con una luce maliziosa nello sguardo. Piton proseguì -Tutto ciò ha a che fare con Black, non mi riguarda e mai lo farà; non mi pare che Lily abbia chiesto il mio aiuto.-
-Ma potrebbe averne bisogno.- ripetè Silente. -Pensaci ragazzo. Sei ancora in tempo. Il processo è tra un ora.- l'uomo indirizzò un ultimo sguardo critico al preside e uscì dall'ufficio senza aggiungere una parola.

***

Camicia bianca, pantaloni a sigaretta, décolleté a punta, tacco basso, niente plateau. Lily scrutò il suo riflesso con occhio critico mentre si aggiustava il primo bottone della giacca.
Risolse i suoi capelli in una coda alta, ben tirata, due mollette a trattenere un ciuffo ribelle. Qualche respiro profondo a cui affidò l'ingrato compito di calmarla ancora un po'. Inutile tentativo.
Distolse lo sguardo dallo specchio, poi tornò sui suoi passi, incerta.
Non aveva mai avuto occasione di indossare quel completo, eppure lo aveva sempre apprezzato, peccato non aver mai trovato l'occasione giusta per tirarlo fuori dall'armadio. Ora però che l'occasione l'aveva trovata, era improvvisamente di tutt'altro avviso.
Controllò per l'ennesima volta di essersi tolta tutti gli anelli e le collane, osservò il suo viso un altro istante e ritenendolo troppo spento afferrò due orecchini a cerchio e lì infilò nel lobo dell'orecchio.
Certamente in un altro momento si sarebbe imposta un risultato migliore, ma per il suo stato emotivo quello era più che sufficiente.
Una rapida occhiata all'orologio: le undici meno un quarto. Spaventosamente in orario.
Osservando con decisione il suo riflesso negli occhi afferrò le sue cose e, stringendole a se, svanì nello schiocco abituale.

Mentre percorreva di buona lena i corridoi del ministero sperò che Sirius si fosse fatto trovare fuori Londra all'orario prestabilito e non avesse opposto resistenza agli Auror che avrebbero dovuto scortarlo di fronte al Wizengamot. Sapeva che avrebbero dovuto ammanettarlo, sarebbe stato il minimo ma lei lo aveva avvertito. Anzi, a dire la verità non aveva fatto altro che ripetergli raccomandazioni di ogni genere per l'ultima settimana. Lui dal canto suo aveva ostentato tranquillità anche se a tratti non riusciva a mascherare l'evidente scocciatura derivata dalle parole di Lily. Senza contare i loro frequenti screzi dati dal suo comportamento irresponsabile.
Scosse la testa per allontanare quei pensieri. Doveva restare concentrata.

Ogni suo dubbio venne fugato alla vista di Kingsley che le accennò annuendo un sorriso rapido dalla fine di un lungo corridoio perpendicolare a dove si trovava lei.
Sirius era arrivato, tutto sembrava procedere secondo i piani. Eppure il cuore non smetteva di dimenarsi cupo nel suo petto.

L'aula era ancora semi-vuota, eccetto per quel paio di esponenti che borbottavano austeri sugli scranni e alcune persone che Lily non ricordava di avere mai visto. Poco dopo la porta si aprì e per una manciata di secondi l'aula fu invasa da grida insistenti e parole sconnesse. Silente, accompagnato da Minerva e un dipendente del ministero, ne emersero frastornati.
Lily rabbrividì al pensiero che se non fosse stato per la sua insistenza quella folla di gente che sbraitava davanti al portone sarebbe potuta essere nell'aula ad assistere al processo.
Il Preside si diresse verso di lei mentre gli altri due accennarono a un saluto discreto e si posizionarono sulle tribune tutto intorno.
-È un piacere vederti Albus- abbozzò lei appena l'uomo fu vicino a sufficienza.
-Sarebbe stato certamente meglio davanti a una tazza di cioccolata, convieni?-
-Indubbiamente.- sorrise malinconicamente -Ma temo che per quello dovremo aspettare. In ogni caso, mi fa piacere sapere che siete qui.- disse rivolgendosi anche a Minerva già seduta, poi tornò seria -Harry invece? È a scuola, non è vero?-
-A lezione di pozioni.- asserì Silente scrutandola attentamente. Il ministro e la corte entrarono da alcune porte in alto e si sistemarono muti sui loro scranni. Lily sorrise tesa a Silente e lo accompagnò con lo sguardo fino a che non si sedette nelle tribune accanto a minerva e Remus che le sorrise.
"Strano" pensò "non lo avevo notato prima".

Under the light of a silent star - SNILYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora