Capitolo 29: Non Mi Basti Mai

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Aurora

Mi sveglio felice, leggo il messaggio di Davide che mi informa che oggi non verrà a scuola, mi rabbuio subito, avevo voglia di vederlo dopo la magnifica serata di ieri: un San Valentino davvero speciale.

Vado a fare colazione, questa mattina mamma è andata prima a lavoro, meglio non volevo mentirle sulla giornata di ieri.

Non so perché ma tutto mi sembra più vivo: i colori della città più accesi, il canto degli uccellini e anche i rumori della strada, anche io stessa mi sento più radiosa e piena di vita.

Arrivo in classe e Diana mi stringe: "Buongiorno Auroraaa" grida la mia amica. Con un sorriso a mille denti, mentre annusa delle rose: "Ti sei persa una scena da farti cariare i denti. Il mio cucciolo che mi dona queste e mi porta in braccio per tutto il corridoio. "

"Meno male che eri insensibile all'amore, bastano due rose per farti cadere come una pera" le dico ridendo.

"Brutta amica, sei una brutta persona."

"Queste sono solo tre, ma il resto è a casa sua, è solo per dimostrarle che per me ogni giorno è san valentino" mi dice Marco imbarazzato.

"Già, ho un intero negozio di fiori a casa" dice sbuffando Diana, "Ora vieni ti devo raccontare tutto di ieri."

Già, ieri ho fatto sesso con Davide, vorrei dirlo ma non posso. Diana continua a parlare, ma io non ho sentito neanche una parola.

"Sei strana, tutto bene?" mi chiede la mia amica.

"Certo, sentivo il tuo racconto, sono felice per te." Sono diventata una bugiarda, ho capito solo aereo, Duomo e Delfini: sono un'amica orribile.

"Hai un viso diverso, una nuova luce, sei radiosa e non sei più incazzata con il mondo come nei giorni scorsi. E' successo qualcosa che io non so? " Per fortuna Marco interrompe la nostra conversazione.

Le ore passano lente, ma io penso a quello che è successo in quella suite; cavolo solo ora realizzo che ho perso la verginità con la persona che ho odiato dal primo giorno di scuola, ed è stato fantastico.

Divento tutta rossa, ripenso al suo corpo a quello che mi ha fatto e mi sento un formicolio nelle parti basse.

Gli mando un messaggio "Ho voglia di te."

La sua risposta non tarda ad arrivare: "Ho creato un mostro."

La giornata è finita, mi incammino per tornare a casa, quando un auto si ferma. "Sali?"

Il mio cuore è a mille, apro la portiera dell'auto salgo e mi tuffo su di lui: "Ma che mi hai fatto in quella camera?"

Riparte e mi porta in un luogo appartato, e mi fa sua in quella macchina: le nostre grida si uniscono, la voglia di amarci è forte.

Mi stinge felice:"Dopo una sola lezione sei già diventa più brava."

Lo bacio con avidità: "Ho un bravo maestro" gli dico.

Mi riporta a casa, non ho avvisato mamma che rientravo più tardi.

Quando torno sento il suo cazziatone, per fortuna mi lascia andare in camera e sono in punizione. Non ho intenzione di replicare, ho paura che possa scoprire di più, per questo accetto la punizione senza fiatare. Non so se ha percepito qualcosa, mi ha solo detto che sono diversa.

Avviso Davide di ciò che è successo.

Il pomeriggio lo passo a studiare; verso le 20:00 mi arriva un messaggio di Davide "Non mi basti mai."

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