Davide
Sono le sette e mezza quando il cellulare mi sveglia «ma chi è a quest'ora? Volevo dormire.»
È un messaggio di Aurora, mi sta invitando a casa sua per il pranzo. "devo controllare la mia agenda" le dico mezzo addormentato, anche se l'idea mi piace molto, mi trovo a mio agio con la sua famiglia e poi la madre cucina molto bene.
Questa domenica non avevo programmi, mio padre è andato a Venezia a trovare mio fratello. Per lui è molto dura questa lontananza, ha già perso una figlia e non poter vedere il mio fratellino sempre gli fa male.
Dopo la sua minaccia accetto ancora più volentieri, mi fa morire dalle risate quando fa l'offesa. Ha una faccia da cucciolo indifeso e i suoi grandi occhi castani si riempiono di lacrime, non so come ci riesce ma mi fa venire voglia di baciare le sue labbra quando mette il broncio.
Ormai mi ha svegliato, così mi alzo, sistemo un po' il disordine che ho lasciato in questi giorni e mi faccio un lungo bagno rilassante. Resto immerso nella vasca per un'ora, avevo bisogno di staccare la spina; osservo le mattonelle blu del bagno e penso ad Aurora, questo è il suo colore preferito. Penso a lei e al suo corpo cosi burroso, alle sue forme mozzafiato e i suoi grandi seni, come fa a non piacersi, per me è perfetta.
Non so cosa portare per questo pranzo: magari dei dolcetti, così lo chiedo ad Aurora che però me lo vieta. Il suo linguaggio avvolte mi fa sorridere, fin dal primo giorno di scuola i suoi modi aggressivi mi hanno fatto innervosire: è stata l'unica ragazza a non essermi caduta ai piedi, anzi mi odiava proprio.
Ora invece tutto di quella ragazza mi fa sorridere il cuore. Mi sa che mi sto cacciando in un brutto guaio.Decido di prendere un buon vino rosso e un mazzo di girasoli finti per la madre; la fiorista mi ha fatto una bellissima composizione, so che alla signora Alba i fiori veri non piacciono. Mi vesto di tutto punto, mi guardo allo specchio: «Oddio! Sembra che devo andare ad un funerale, così vestito di nero.» Guardo la mia immagine riflessa, prima questo era il mio abbigliamento quotidiano, ora non lo sopporto.
Cambio look optando per un abbigliamento più informale: jeans blu e camicia celestina, così va molto meglio; mi guardo e mi aggiusto i capelli, i miei occhi verdi risplendono di luce oggi.Forse sono un poco in anticipo; dopo aver suonato il citofono salgo le scale della loro palazzina, fino a raggiungere il piano di casa Cento. Gabriele, il padre di Aurora, è sull'uscio di casa per accogliermi con un caloroso abbraccio, seguito subito dopo dalla madre.
«State benissimo signora con questo nuovo colore.» Dalla settimana scorsa ha cambiato il suo look da castano, come i capelli di Aurora, a biondo.
«Grazie mille, mio marito e mia figlia non volevano e comunque ti ho detto di chiamarci per nome, sei di famiglia»
«Questo è per voi.» e porgo i miei omaggi.
«Tesoro non dovevi, grazie di cuore, sono bellissimi» la madre di Aurora mi stringe e mi bacia.
«E questo vino è fantastico» afferma il padre. Ci accomodiamo sul divano a chiacchierare aspettando Aurora.
«Ma che succede?» sento delle urla provenire da una delle stanze.«Emh è quella campana stonata di Aurora, non capisce che non deve cantare così in casa. Rischia la denuncia dai vicini.» mi dice Gabriele.
«Si, ha parlato mister ugola d'oro. Ti ricordo che ha preso da te la sua magnifica vocalità. Tu hai una voce cosi sensuale quando parli, ma quando canti c'è ne dobbiamo scappare» divertita la signora Alba e scoppiamo tutti a ridere.
«Una volta arrivarono i carabinieri, una coppia di nuovi vicini li aveva chiamati pensando ad una lite domestica, non ti dico le risate che ci siamo fatti con i carabinieri. Le due signorine qui stavano prendendo un dolce. Quando suonarono andò Aurora ad aprire, i carabinieri come la videro le puntarono la pistola chiedendo di posare il coltello a terra. A quelle urla anche noi raggiungemmo Aurora, aveva una faccia terrorizzata, aveva il grembiule tutto sporco di rosso, e questo coltello gigante. Anche noi eravamo tutti sporchi di rosso. Ci volle un pò per far capire che non avevamo ammazzato nessuno ma stavano prendendo una torta, e ci siamo lanciati l'impasto. Come si chiamava quella torta amore?
«Red Velvet, a pensarci mi viene ancora da ridere. Per fortuna con un pezzo di torta sono andati via, ma anche loro sono scoppiati a ridere.» Continua la signora Alba. E ridiamo tutti insieme di questa piccola disavventura.
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Patto d'amore
RomanceAurora Cento, una romantica sognatrice vorrebbe che la sua storia d'amore fosse una favola, innamorata da sempre di Filippo Carrano il più bello della scuola, il classico principe azzurro, biondo dagli occhi cristallini come le acque del mare di Tar...