Capitolo 36: Davide

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Questa mattina ho fatto tardi: ho discusso con mio padre, per colpa di mia madre ma nonostante tutto lui continua ad amarla.

Così non sono passato a prendere Aurora; ormai sarà arrivata a scuola.

Inoltre avevo anche bisogno di riflettere: «In che casino mi sto cacciando?» dico allo specchietto retrovisore quando entro in macchina.

Appena arrivo a scuola cerco Aurora ma niente; in compenso vedo Pamela venirmi incontro infuriata nera «Cazzo, ci mancava solo lei questa mattina.»

Mi tira a sé e mi trascina in una zona più nascosta, lontana da occhi e orecchie indiscrete: «Brutto stronzo, come ti sei permesso a lasciarmi in quel modo?» e mi tira uno schiaffo. Ok me lo sono meritato.

«Senti mi spiace, ma son dovuto andar via.» non ho scusanti ma non le posso dire che non mi faceva sangue e che volevo un'altra donna.

«Questa è la tua scusa migliore? Mi sono concessa a te, ti ho aperto le mie porte e tu...» sta per tirarmi un altro schiaffo ma stavolta la blocco.

«Puoi pensare quello che vuoi ma non mi interessa, lasciami perdere». Me ne vado sentendo le sue urla.

Mi allontano da Pamela e vedo arrivare Aurora, non posso andare da lei ora. Entro nel nostro Istituto per cercare Stefano: eccolo lì vicino a Filippo. «Due piccioni con una fava.»

«Buongiorno Stefano, Filippo.» I due mi salutano. Filippo si allontana un po' da noi.

«Sai Stef, ho grandi notizie credo di aver trovato la ragazza del pettegolezzo: è una di 5°»

«E chi è? Dimmi?" mi grida elettrizzato. Vedo che anche Filippo ascolta la nostra conversazione, anche se fa finta di nulla; meglio così arriverà prima la voce anche a lui.

«Non posso dirtelo, arrivederci amico.» lo saluto ridendo. Nei giorni scorsi ho trovato una ragazza che verrà in gita con noi, ci ho parlato un po'. È perfetta per insinuare il dubbio in Filippo.

Quando arrivo in classe cerco Aurora senza trovarla «Come mai Aurora non è entrata in classe?» chiedo a Diana.

«In realtà è a casa, non è proprio venuta oggi» e si accomoda al suo posto; subito Marco si siede vicino a lei. Io l'ho vista, perché non è entrata?

Che sarà successo, prendo il cellulare «cazzo è scarico», mi sono scordato di caricarlo ieri.

Sono assorto nei miei pensieri quando vedo Filippo sedersi vicino a me.

«Ciao, posso?» mi chiede, ma si è già seduto, quindi acconsento.

«Volevo dirti che mi spiace per te e Pamela. Io non ho mai provato ad attaccare bottone con lei, ha sempre fatto tutto sola e fra noi non c'è stato mai nulla» gli dico per rompere il ghiaccio. Naturalmente non gli racconto che ieri ero a casa sua, anche se non ho fatto nulla.

«Lo so, ho sentito tutto il giorno di San Valentino; mi spiace anche per il pugno che ti tirai ma mi aveva raccontato un sacco di stronzate. Volevo chiederti scusa.» sembra sincero e io accetto.

«Meriti qualcuno che ti ami e ti rispetti, non una persona così.» gli dico, anche se non so se si meriti Aurora.

Studiandolo un po' ho capito che non è una brutta persona, ma ha sempre avuto una vita facile dove tutto gli è dovuto.

«Grazie. Come ti vanno a te le cose sentimentali?» mi chiede un po' in imbarazzo.

«Molto bene, sto frequentando una di 5°davvero speciale in tutti i sensi.» gli sorrido; cerca di farmi dire altro ma il professore di Chimica mi chiama alla lavagna e così interrompiamo la nostra conversazione.

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