Perdonate gli eventuali errori, ma volevo aggiornare entro questa sera. Purtroppo non ho le forze per correggerlo, ma spero che apprezziate l'impegno
-Angel ❤️Mi guardavo attorno ripetutamente, attendendo con ansia l'arrivo di Coraline. Daniel mi aveva lasciata finalmente in pace e si era recato verso i Reali, seguito a ruota da coloro che non attendevano altro.
Se avessi aspettato ancora, i Reali sarebbero andati via e non avrei potuto incontrarli, dunque lentamente iniziai ad avanzare verso di loro, ma mi bloccai intimorita quando vidi le loro guardie affiancarli; non volevo assolutamente cacciarmi in qualche guaio.Osservai incerta l'entrata del parco e per un secondo ebbi la pessima idea di entrare e cercare Coraline, forse le era accaduto qualcosa. Sventolai la mano davanti al viso, colpita dal troppo caldo e continuai ad osservare l'entrata.
«Tra poco andranno via, ti consiglio di sbrigarti se vuoi incontrarli», ancora una volta sobbalzai al tono di quella voce maschile e mi voltai verso il ragazzo dava ti a me.«Non posso avvicinarmi senza pass, le guardie mi inquietano molto.»
«Puoi venire con me, diremo che sei mia amica.»
«Nemmeno per sogno, non ti conosco e non ho tanta fretta né voglia di conoscerli; posso benissimo farne a meno. Mi dispiace per Coraline, perché lei ci teneva veramente tanto», mentii, in effetti anch'io volevo incontrarli, ma non con lui.
«Non ti ho mica chiesto di appartarci in un luogo meno affollato, ti ho fatto una proposta che agevola più te che me. Comunque adesso vado.»
Il suo ragionamento era eccellente, infondo lì ero in un altro secolo, nessuno mi avrebbe giudicata se mi avessero vista in compagnia di un uomo. Ripensai al passato, non ero sicura di avere un compagno e in quel momento non era presente con me, quindi potevo benissimo affiancarlo e incontrare i Reali; era questione di pochi minuti, non mi sarebbe potuto succedere nulla.
«Aspettate», lo fermai, «siccome la mia amica non è ancora arrivata e non ho idea di dove sia, verrò con voi.»
Lui mi sorrise ed annuì, avvicinandosi poi a loro. Le gambe iniziarono a tremarmi e lo stomaco si contorse, ero in ansia e il vestito che indossavo di certo non migliorava il mio imbarazzo; purtroppo non avevo altro da indossare, quindi sperai che non facessero caso a ciò.
Le guardie ci fecero passare senza chiedere nulla e senza fermarci, il che mi risultò strano.I Reali si voltarono verso di noi con un sorriso e fu la Regina a parlare. «Buongiorno», lanciò un'occhiata ad entrambi. «Volete farvi una foto con noi?»
Una che? Giusto! Una foto, ma io non avevo una di quegli oggetti con le luci.
«Questa volta no, maestà, la mia amica era semplicemente curiosa di incontrarvi», fu Daniel a parlare.«Oh, ciao tesoro, sei nuova in città?»
Feci per rispondere, ma lo sguardo del Re -oltre le spalle della Regina- mi fece rabbrividire; mi squadrava dalla testa ai piedi serio e poi fissava Daniel; lo sapevo che non dovevo presentarmi in quello stato. «Io... No, cioè sì, sono giunta in città qualche settimana fa.»
Lei era molto simile a me: i capelli, gli occhi, persino i lineamenti fisici, era assurdo. «È un onore dare la vostra conoscenza», feci un piccolo inchino, facendola sorridere.
«Non c'è bisogno di inchinarti, non lo pretendiamo dal nostro popolo, come ti chiami piccola?»
«Eva, maestà.»
«È un bel nome, ti trovi bene qui?», fu la prima volta che udii da vicino la voce del Re, durante il suo discorso non ci avevo fatto caso.
Non mi trovavo affatto bene lì, volevo tornare a casa mia. «È una bella città, ma preferisco casa mia.»
«Posso capirti, la propria madre patria è ineguagliabile.»
Abbassai il viso e restai in silenzio, già, se magari ricordassi casa mia.
«Mmm Maestà so che le vostre origine provengono dal SouthSide, forse anche Eva è di quelle parti, se così fosse avreste molto in comune», Daniel parlò con uno strano sorriso in volto.«Anche tu provieni dalla SouthSide dunque», i suoi occhioni azzurri si incastrarono nei miei e mi chiesi perché Daniel aveva aperto bocca, maledizione.
«Io... Mi dispiace non saperle dare una risposta, ma purtroppo non ricordo dove sia casa mia. Ho avuto un terribile incidente e ho vuoti di memoria, sono qui insieme ad una mia amica e stiamo cercando la mia famiglia», confessai molto più di quello che avrei dovuto dire.
«È terribile», il Re lanciò un'occhiata alle nostre spalle e fece segno alle sue guardie di allontanarsi. «Siete gli ultimi a quanto pare, quindi possiamo dedicarvi più tempo.»
«Ma che onore», disse sarcasticamente Daniel, facendo sorridere la Regina.
«Vi ammiro tanto», mi lasciai sfuggire, «avete una vita perfetta, il vostro popolo vi ama.»
«Ci riteniamo fortunati, sì. Abbiamo faticato tanto per ottenere il loro amore e la pace tra i paesi. Conosci la storia dei quattro stati, giusto?»
Scossi la testa, «mi dispiace, ma non ricordo nulla del mio... Cioè del passato. In questi giorni, però, sono andata in biblioteca e ho preso in prestito alcuni libri proprio per ricordare.»
A loro poco importava, eppure sembravano seriamente interessati al mio racconto. Poco tempo ci avevo passato insieme, ma già li adoravo.«Eva, finalmente ti ho trovata!», qualcuno urlò in lontananza e voltandoci vidi Coraline raggiungerci e bloccarsi davanti ai Reali. «Maesta, Re», abbassò il capo per rispetto. «Vi chiedo infinitamente perdono se la mia amica vi ha disturbato.»
«Non devi scusarti, piccola, è stato piacevole intrattenerci con la tua amica. Ci ha spiegato il suo problema e vorremmo tanto aiutarla.»
Coraline sbarrò gli occhi e mi fissò incredula, per poi fissare Daniel e aggrottare la fronte; chissà cosa aveva pensato di lui. «Non vorrei disturbarvi, vi assicuro che mi sto occupando personalmente della sua condizione: stiamo cercando la sua famiglia, la porto in giro per la città e le indico gli elementi che la caratterizzano in caso ricordasse qualcosa, sta andando perfino dallo psicologo.»
«Psicologo? Pensavamo che avesse semplicemente perso la memoria.»
«Ed è così infatti, ma-», si bloccò, voltandosi verso di me e serrando le labbra. Se avesse detto davanti ai Reali che secondo lei ero pazzo, rischiavo seriamente la vita. Non sapevo se nel 2019 esistevano punizioni fatali, ma nel mio secolo i pazzi venivano uccisi con il fuoco, quindi...
«Sì?», si fece avanti il Re, affiancandomi.
«Diceteglielo, tanto lo saprà già mezza città», alzai gli occhi al cielo e le diedi le spalle, incamminandomi chissà dove; volevo fuggire lontana prima che glielo avrebbe detto, almeno potevo avere un vantaggio.
«Aspetta Eva! Dove vai?»
«Vi aspetto vicino alla metro, fatevi le foto che tanto amate», sapevo che il mio comportamento non era all'altezza dei Reali, ma proprio non riuscivo più a sopportare quella situazione. Imboccammo un viale privo di luce solare, data la grande altezza delle case che lo costituivano e camminai quasi fino al fondo; non ricordavo la strada e sperai che quella fosse la giusta.
Poco prima di arrivare alla fine, il viale divenne ancora più oscuro. Mi bloccai e impaurita mi voltai dietro, non trovando però la strada che prima avevo percorso.
«Ti abbiamo trovata», sussurrò una voce e, improvvisamente, davanti a me comparve un uomo con i piedi non poggiati a terra.
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Sentimenti Distanti
Vampiro*Terzo volume della saga di Sentimenti Oscuri* Anno 1642↔2019 La vita della Principessa Jane è stata scombussolata con un semplice schiocco delle dita. Tutto ciò che ha vissuto e sempre desiderato per diciassette anni è stato spazzato via e la sua m...