XXXII

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Se pochi istanti prima ero nervosa per la riconquista dei miei ricordi, l'attimo dopo ero totalmente nel panico.

Ero felice di ritornare a casa mia, ma la paura non poteva non accompagnarmi; sapevo che una volta arrivata lì, avrei dovuto affrontare Ken ed annientarlo una volta per tutte.

Damon aveva slacciato il bracciale che portava al polso e teneva stretto in un pugno la perla che ci avrebbe permesso di ritornare a casa.
Il Re ci aveva raggiunti mezz'ora dopo insieme ad Adrien. Era visibilmente distrutto e riponeva tutta la sua speranza in noi.

«Prima di andare vorrei salutare Coraline e ringraziarla per tutto ciò che ha fatto per me, se non ci fosse stata lei, io non sarei nemmeno qui», dissi in un sussurro.

«Purtroppo Coraline è partita questa mattina per andare dalla famiglia per un paio di giorni. È venuta in camera tua per informarti, ma stavi dormendo come un ghiro e non ti sei svegliata; se solo avesse saputo che al suo ritorno tu non ci saresti stata, ti avrebbe lanciato mobili addosso pur di farti svegliare», fu Damon a rispondermi.

Non l'avrei mai più rivista e ciò mi dispiaceva. Era stata la prima ragazza che avevo visto nel futuro, lei mi aveva aiutata fin da subito e aveva fatto sì che ritrovassi una via per ritornare a casa, seppur inconsapevolmente. Se quel giorno di tanti mesi fa non saremmo andate all'inaugurazione dell'acquario, io non avrei mai incontrato i Reali e non sarei arrivata fino al punto di ritornare a casa.

Mi dispiaceva troppo non salutarla e sperai con tutto il cuore che il Re le avrebbe permesso di restare al castello; infondo lui le aveva offerto il lavoro solo per avere me. «Oh... Mi dispiace veramente tanto. Per favore puoi ringraziarla da parte mia per tutto ciò che ha fatto per me», mi rivolsi ad Adrien, il quale annuì con un sorriso. «Sire, Coraline rimarrà sempre qui dopo che me ne sarò andata, giusto? Non rischia di ritrovarsi per strada e senza un lavoro?»

«Certo che rimarrà qui, è una ragazza in gamba e abbiamo bisogno del suo aiuto», annuì lui, «ripongo in voi tutto me stesso: annientate l'anima di Ken e fate sì che la mia Regina ritorni.»

«Non ho intenzione di farmi uccidere da uno spirito vendicativo», sbuffai, «giuro che quando lo riavrò davanti col cavolo che lascio che mi usi o che mi uccida. Sono talmente arrabbiata con lui che potrei distruggerlo con un solo sguardo.»

«Fantastico, conserva tutto il tuo odio fin quando non lo troverete», sorrise Angel.

«Dobbiamo andare, non ne posso veramente più di questo mondo e credo nemmeno tu. Penso sia inutile ringraziarvi, poiché in fondo siete parte della famiglia, il Re è addirittura me stesso, quindi se non ci avreste aiutati voi, non saprei chi lo avrebbe fatto. Abbiamo scoperto tante cose sconcertanti del futuro e sicuramente ci avete preparato alla futura vita che ci attenderà.
Ci sono tante cose, però, a cui non ho dato ancora una risposta, ma mi va bene così; se le avessi scoperte, probabilmente avrei cambiato il passato e non avrei vissuto a pieno il momento... Che sia positivo o negativo», disse Damon e non compresi le sue parole. Dallo sguardo di complicità che lanciò al Re capii che forse era una cosa che riguardava loro.

«Penso che possiamo andare, cosa dobbiamo fare?», mi voltai verso di lui.

«È semplice, dobbiamo stringere la perla tra le mani e ricordare intensamente ciò che abbiamo vissuto a casa nostra. Più sarà intenso ed emozionale il ricordo, più avremo possibilità di riuscita», mi si parò proprio di fronte, porgendomi la perla.

L'afferrai con mani tremanti e sempre più in ansia. Sperai che andasse tutto per il meglio, poiché ultimamente sembrava che il fato ci odiasse. La chiusi in un pugno e aspettai che Damon poggiasse le mani sulle mie prima di chiudere gli occhi.

Sentimenti DistantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora