XXI

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«Tanto tempo fa, in un castello lontano lontano-»

«Non puoi fare sul serio.»

Dove mi trovavo?
«Shhh.... Fammi continuare: dentro questo castello viveva una bellissima principessa, innamorata di un valoroso e affascinante cavaliere-»

«Spero che non sarai tu il valoroso cavaliere.»

«Jane, smettila di interrompermi!», sbuffò, «il valoroso cavaliere era-»

Di chi erano quelle voci?

Davanti a me si materializzò una scena: un ragazzo ed una ragazza sdraiati a letto. La scena mi appariva sfocata, ma pian piano riuscii a scorgere il volto dei due: la ragazza era identica a me e il ragazzo era Damon, ne ero sicuro al cento per cento.

Volevo avvicinarmi quanto più possibile per cercare di comprendere ciò che accadde dopo, ma anziché andare avanti, una folata di vento -arrivata da chissà dove- mi spinse indietro.

Un secondo prima ero in una stanza, il secondo dopo sdraiata su un prato. Mi alzai in piedi e mi guardai attorno. Ciò che vedevo era solo una grande dispensa di verde, finché i miei occhi non si posarono su due bambini.

«Corri Jane, altrimenti non arriveremo mai alla casa!», urlò il bambino alla piccola.

«Non posso correre con questi cestini pesanti», sbuffò lei, «sfaticato che non sei altro, comportati da uomo e dammi immediatamente una mano!»

Quella volta fu il bambino a sbuffare, «anch'io ho un bel carico, sei sempre la solita frignona, andiamo dai», prese entrambi i cestini e ritornò a correre.

Aprii gli occhi senza nemmeno rendermi conto di essermi svegliata. Ero sdraiata su un comodo letto e abbracciavo il soffice cuscino come se fosse la mia ancora di salvezza. Qualcuno mi aveva messo una leggera coperta sul corpo e quel qualcuno in questo momento era chino sulla scrivania a leggere un libro.
«Avevo capito che non amassi leggere», dissi con voce roca e assonnata.

Si voltò sorridente, ancora non capivo perché mi sorridesse in quel modo. «Ero curioso di scoprire cosa fosse successo nei secoli passati», alzò il libro della storia dei quattro paesi.

Mi tolsi la coperta di dosso e mi sedetti sul bordo del letto, stropicciando gli occhi; ero riuscita a dormire senza incubi e ciò che avevo sognato forse erano dei ricordi passati?
Mi sentivo stordita e il corpo era intorpidito e pesante, come se fossi stata colpita più e più volte.

«Hai dormito bene?», chiese, chiudendo il libro.

«Sì, che ore sono?»

«Quasi ora di cena, anzi penso proprio che dovremmo scendere.»

«Ora di cena? Ho dormito così tanto?», guardai verso la finestra, ma mi accorsi che le tende erano state chiuse e quindi non mi permettevano di vedere il cielo. «Va bene, andiamo a cena», mi alzai dal letto ed uscii dalla camera, seguita a ruota da lui. «Avevi detto di dovermi parlare una volta sveglia, cosa dovevi dirmi?»

«Ne parliamo dopo cena, è un discorso lungo e delicato.»

Una volta arrivati nel soggiorno, notai subito la mancanza di Coraline; la Regina mi disse che era con Fred, a quanto pare gli era salita la febbre molto alta e la situazione peggiorava ad ogni ora. Mi ripromisi di andare da lui subito dopo cena e successivamente di parlare con Damon.

Quest'ultimo rimase in silenzio per tutta la cena, mentre il suo... Ancora non sapevo come definirlo, l'attuale Re -nonché il futuro Damon- mi chiese come stavo e soprattutto se avevo accettato la realtà. La Regina, invece, sembrava essere in un mondo tutto suo; aveva il viso più pallido del solito e sembrava essere molto stanca.

Sentimenti DistantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora