Capitolo 4.

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Dancers, Capitolo 4.

"Hai mai fatto così tanti errori da diventare tu, l'errore?"

                             Alyssa's Pov

Camminavo per le strade di New York, lo sguardo basso, le mani coperte dalle mia felpa; ci sono dei ragazzi che ballano, gli guardo, vorrei farlo anche io. È il mio sogno, ballare. Un sorriso mi sfugge pensando a me e ad Harry mentre balliamo, ma subito sparisce, non c'è la farei mai ad entrare in un'accademia. Ecco, sono troppo negativa nel fare una qualcosa, ma che posso farci? Questa sono io.

                                   Harry's Pov

-"Ehi, amico, che succede?"- Sposto lo sguardo su di Louis, -"Sono tipo tre giorni che hai la testa da un'altra parte."- Sospiro.

-"E per Desy."- Inizio a parlare guardando un punto indefinito. -"Avevo accumulato la cifra giusta per porer andare in America ma il tumore..."- Mi interrompe.

-"Che ci andavi a fare in America?"-Domanda confuso; non sanno nulla che ho una migliore amica, mi prenderebbero in giro e quelle cazzate lì, quindi ho preferito non dire nulla di Alyssa.

-"Ho una migliore amica."- Inizio, il suo sguardo si fa divertito ma subito gli mando un occhiata omicidia. -"Lei è vittima di bullismo e autolesionista."- Continuo. -"Tutti la definiscono l'errore, persino i suoi genitori. La sua famiglia è povera, come la mia, insomma. Ha una gemella, Ariana, i suoi genitori amano Ariana, la riempiono di regali malgrado non abbiano tanti soldi, ma cosa si farebbe per la loro figlia preferita? Alyssa, invece, è stata scartata, la definiscono una disgrazia, una delusione, ma delusione di che cosa? Di non essere troia come Ariana?"- Una lacrima scende dai miei occhi, pensare a quanto dolore porta la mia migliore amica mi ferisce, mi spezza il cuore. -"Abbiamo lo stesso sogno, ballare. Lei aveva messo i soldi da parte per un audizione, ma appena ha saputo del tumore di Desy ha preso tutti i soldi che aveva accumulato e li ha spediti qui, per aiutarci a pagare le cure."- Sorrido, quella ragazza ha un cuore d'oro, peccato che gli altri non se ne accorgono.

-"Wow. Come l'hai conosciuta?"- Domanda Louis.

-"Ricordi quell'obbligo di due anni fa? Quello in cui dovevo aggiungere una ragazza che ci sembrava carina e inviarle un  messaggio?"- Lo guardo.

-"È lei?"- La bocca spalancata dal stupore, sorrido. -"Già."- Annuisco. -"E precisamente dove abita?"- Domanda. -"New York."- Risposdo semplicemente.

-"Bene amico mio, appena la scuola termina, voliamo tutti a New York!"- Esclama felice. -"Ma come? Non ho soldi per un viaggio."- Abbasso lo sguardo. -"Amico, ricordati che io sono ricco sfondato."- Mi da una placca sulla spalla alzandosi dal buretto dove eravamo seduti.

-"Grazie, Louis."- Lo abbraccio. Mi sorride in risposta e inizia ad incaminarsi verso la sua auto, -"Ah, non dire nulla ad Alyssa, sarà una sorpresa!"- Sorrido di nuovo annuendo.

Sale in macchina mentre io inizio ad incamminarmi verso casa, una volta arrivato c'è Desy che si butta fra le mie braccia. -"Facciamo la web con Aly?"- Mi chiede con occhi da cucciola, le sorrido. -"Aspetta, vediamo se può."-

-

Apro il collegamento con Aly, Desy si siede sulle mie gambe felice di fare la web con la sua amica del cuore, così la chiama lei.

-"Alyssa ciao!"- Urla mia sorella.

-"Ciao, tesoro! Tutto bene?"- Chiede premurosa.

-"Shi."- Batte le mani, rido per quando è buffa.

-"E tu come stai?"- Chiedo io.

-"C'è bisogno di dirlo?"- Alza un sopracciglio.  Sospiro.

-"Hai ragione, scusa."-

-"Alyssa, quando vieni qui? Io voglio abbracciarti!"- Desy incrocia le braccia arrabbiata.

Aly abbassa la testa e inizia a torturarsi le mani, capisco che c'è qualcosa che non va. -"Desy, perché non vai a giocare in camera tua? Devo parlare di una cosa importante con Aly."-

-"I segreti, vero? È quello che si dicono gli amici del cuore?"- Dice guardandomi.

-"Mh, si."- Scende dalle mie gambe salutando Aly.

-"Che succede?"- Chiedo preoccuparto.

-"Nulla."- Ha la voce tremante e lo sguardo basso.

-"Alyssa!"-

-"E..."- Inizia a piangere e giuro, vorrei essere lì con lei per poterla abbracciare e toglierle le lacrime dalle guance. -"E c-che mi sono stufata di vivere in questo mondo, nessuno mi vuole, sono l'errore chi mai mi vorrebbe? Anche tu ti stuferai di me, delle mie paranoie, dei miei problemi, di tutto e mi lascerai sola. Io- io me ne voglio andare, voglio addormentarmi e non svegliarmi più, voglio laciare tutto; tanto, chi piangerà sulla mia bara? Chi? Saranno felici di ciò che farò, balleranno quando lo verranno a sapere, sicuramente."- Non mi sono accorto che mentre lei parlava e allo stesso tempo singhiozzava, piangevo anche io.

-"E a me non ci pensi? Ah? Come mi sentirei sapendo che la mia migliore amica si è suicidata? Come? In due anni e mezzo non mi sono stufato di te, mai, e lo sai perché? Perché tu sei l'unica che riesce a farmi andare avanti, l'unica che mi ascolta, l'unica che mi fa scappare un sorriso sincero, una risata, l'unica."- Urlo quelle parole. La linea si interrompe e io chiudo il pc.

                    Nessun punto di vista.

Alyssa chiude il piccolo pc lasciandosi andare in un pianto disperato, a casa non c'è nessuno. Eccola lì, in bagno, mentre si taglia i polsi, le braccia. Uno, due, tre, quattro tagli; il sangue scorre sulla lunghezza del suo braccio. Eccolo, il quinto, ecco la vena. Il sangue inizia a scorrere più veloce, Alyssa inizia a respirare a fatica, le palpebre iniziano a farsi pesanti fino a vedere il buio.

***

Premetto che non dovevo aggiornare questa settimana ma la prossima, ma visto che avevo ispirazione ho scitto il capitolo. Chiedo scusa in anticipo se è corto o ci sono errori ma tra poco devo uscire e non ho tempo di leggerlo.

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Grazie mille a tutti per le visualizzazioni, i voti e i commenti, specialmente nel capitolo precedente.

Vi voglio bene,

-T.xx

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