Capitolo 10.

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Dancers, Capitolo 10.

Alyssa's Pov.

L'oscurità iniziava a diventare luce, non ero più al buio, adesso ho la luce davanti ai miei occhi. Strizzo gli occhi e mi guardo intorno, sono in ospedale, nella camera non c'è nessuno. Sospiro, frustata. Possibile che anche in questa situazione non ho un appoggio famigliare?

Ho i muscoli indolenziti, la gola che brucia e le labbra screpolate. La mia mente iniza a vagare, portandomi in un pensiero preciso. Harry.

Ha saputo di quello che mi è accaduto? Lo spero, non voglio che per questo smette di volermi bene e di essere mio amico, il mio unico amico.

"Miss Miller, finalmente sveglia!" Il dottore entra nella stanza distraendomi dai miei pensieri.

"Mh, si." Voglio essere morta, dottore. Aggiungo mentalmente.

"Adesso la visito e poi può vedere i suoi famigliari."

Ma quali famigliari? Non ho nessuno, dottore. Nessuno.

Dopo quindici , circa, va via e rimango sola con i miei pensieri.

-

È passata un'ora da quando il dottore se n'è andato, sono rimasta sola a pensare cosa ha Harry quando ha saputo di quello che ho fatto, se è stato male; ho pensato anche ai miei genitori, chissà se sono mancata anche a loro, non dico tanto, ma almeno un pochino. Odio essere da sola in questo posto.

Ricordo a me stessa che io sono sola, se non ci fosse Harry, allora sarei completamente sola.

Ho paura di ritornare alla vita quotidiana, ho una paura immensa che possono iniziare a prendermi in giro, ad insultarmi, a picchiarmi. Alcuni pensieri mi attraversano la mente.

"Ragazzi, guardate chi è tornata, la sfigatella."

"Vorrei sapere quanto ti prendi per il corso dell'autolesionismo. Ho saputo che sei esperta in questo campo."

Rabbrividisco al pensiero, le lacrime minacciano di scendere ma le caccio via appena sento la porta aprirsi. Alzo lo sguardo, non ci posso credere. È lui.

"Oh mio dio." Le lacrime che prima ho cacciato, scendono involontariamente dai miei occhi, lui si avvicina e mi abbraccia. Piangiamo tutti e due e ci stringiamo l'un l'altro. È proprio quello che pensavo, le sue braccia ti infondono protezione. Dopo quelle che sembrano ore ci stacchiamo. "Oh mio dio, non ci credo, tu sei qui." Mi asciuga le lacrime e mi sorride.

"Si sono qui." Mi bacia la fronte. "E non ti lascerò più. Non voglio che vieni picchiata o insultata, sono stanco pure io di vederti soffrire. Appena ho saputo che sei andata in coma, il mondo mi è caduto addosso. Ho deciso che staremo sempre insieme, tu non fai parte di qui."

"Che vuoi dire?" Chiedo confusa. "Ti porterò con me a Londra. Ho già parlato con mia mamma ed è d'accordo con me, anche lei non vuole che tu soffri, ormai sei come una figlia per lei." Mi blocco per pochi minuti, dopodiché lo abbraccio forte.

Sei come una figlia per lei.

Sei come una figlia.

Una figlia.

"Davvero Harry?"

"Si, piccola." Gli sorrido e lui ricambia. "Ma i miei genitori?" Chiedo.

"Aly, non voglio farti star male, ma da quando sei stata in coma non sono venuti una volta a trovarti, tranne..." Si blocca e abbassa lo sguardo.

"Tranne?" Lo incito, so che è successo qualcosa, lo sento. Sospira e mi guarda. "Appena ho saputo che sei andata in coma ho chiesto a Louis, il mio migliore amico, di prestarmi dei soldi per venire qui. Lui è venuto con me solo che dopo una settimana è ritornato in Inghilterra, io sono rimasto qui, ma dopo settimane sono ritornato anche io lì. Quando sono arrivato tu eri peggiorata perché..." Si ferma per prendere fiato, gli occhi lucidi. "Tua mamma ha staccato i fili con cui potevi respirare, ti hanno salvato in tempo altrimenti..." Le lacrime iniziarono a scendere, di nuovo, dai miei occhi, così come Harry. Lo abbraccio e scoppio in un pianto liberato. Tutte quelle lacrime che ho trattenuto per tanto tempo, troppo.

"Shh, va tutto bene." Harry mi lascia teneri baci sulla guancia. "No, non va tutto bene. Va' male, sempre male. Mi sono tagliata una vena perché ero- e sono stanca, sono sfinita, tutti mi odiano ma non capisco il perché, non ho fatto nulla di male. È orrendo sapere che i tuoi genitori, le persone che ti hanno dato la vita, ti odiano. Questa è la prima cosa che fa fottutamente male.." Mi blocco a causa dei singhiozzi, Harry non dice nulla mi guarda aspettando che finisca. "Odio il fatto che Ariana è la preferita. Perché? Cosa ha fatto lei per meritarsi tutto l'amore del mondo? Perché anche lei mi prendeva in giro quando mi vedeva con gli occhi gonfi e lucidi? Oppure quando mi vedevo con te tramite webcam; lei si prendeva gioco di me, mi diceva che non valeva la pena vivere con una vita come la mia, ed ha ragione, ha infinitamente ragione; e quando mi diceva che mi odiava mi ripetevo, perché mi odia? Cosa ho fatto di male per meritarmi il suo odio? Sarei io quella che la odierebbe a morte visto che è la cocca di mamma e papà, ma no, era lei ad odiarmi e io ci stavo male, ci sto ancora male, e non puoi immaginare quanto dolore ho dentro. Mentre mi tagliavo la vena pensavo a tutti quelli che mi hanno intorno, tutti quelli che mi odiavano, che mi ripetevano che ero solo uno stupio esserino, uno stupido errore, un fottuto peso per tutti, e mi ripetevo 'Alyssa, dai, fallo, nessuno ti vuole, sei solo un errore, un peso per i tuoi genitori, per Ariana, per Mark, per Harry; quindi fallo'. Ci speravo, speravo di non farcela, di andarmene in paradiso ma-"

"Non devi neanche dirle queste cose. Non sei un peso ne un errore, gli altri non si sono accorti che hanno davanti una ragazza per la passione per il ballo e che ha, appunto, molta talento. Tu sei una guerriera, Aly. Neanche immagini quanto ti sono grato di essere arrivata nella mia vita. Per la tua età ne hai passate tante e io non capisco come una ragazza come te è riuscita a sopravvivere a tutto questo. Appena ho saputo la notizia non immagini il dolore che ho sentito dentro, ho subito pensato che eri al limite, che non sopportavi più nulla, che volevi soltanto chiudere gli occhi per sempre, abbandonandoti all'oscurità. Avevo perso le speranze ormai, tu peggioravi giorno in giorno, chiamavo sempre l'ospedale per capire la tua situazione ma peggioravi, la speranza di abbracciarti diminuiva con il passare del tempo; Desy stava male anche lei, mi ripeteva sempre che eri- e sei l'unica vera amica che ha mai avuto e che avrà mai, ed ha ragione, nonostante tutto tu c'eri sempre per me, e ti ringrazio infinitamente, mi fai felice, sapere di avere una migliore amica che ti vuole un bene infinito è una sensazione fantastica. Adesso tocca a me sdebitarmi, ti prometto che in Inghilterra avrai una vita serena, non verrai picchiata ne insultata, è una promessa."

***

Ciao belle bimbe!

Ecco qui un nuovo capitolo di Dancers.

Personalmente, questo è il mio capitolo preferito, ci ho messo me stessa per scriverlo, quindi spero vi piaccia, commentate con le vostre opinioni sul capitolo, continuo ai 25+ commenti.

Al prossimo,

-T.xx

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