Dancers, Capitolo 15.
Improvvisamente sento le mani sudare, ho il corpo che trema, mentre i ricordi mi riaffiorarano.
"Oh, guardate la piccola Alyssa, guardate il preservativo rotto della scuola, che ne dici di rovinare un po' questo visino?" Lo guardavo terrorizzata, cosa voleva da me? Mi stringo i libri al petto e guardo impaurita le persone che ho davanti.
Uno schiaffo.
Cado sul pavimento mentre sentivo gli occhi bruciare. Perché mi aveva dato uno schiaffo? Era la prima volta che lo faceva, di solito mi guardava e rideva, sapevo benissimo che mi stava prendendo in giro, ma cercavo di non pensarci troppo.
Un calcio.
Stringo le gambe al petto come per proteggermi. Proteggermi da lui, da quella gente che stava assistendo a questo spettacolino. Nessuno parlava, nessuno cercava di difendermi, tutti restavano a guardare, chi sussurrava cose, chi rideva. . .
"Ti piace, eh?" Mi chiede ironicamente Mark. "Ne vuoi ancora?" Non riuscivo a parlare, troppo terrorizzata, "Chi tace acconsente!" Un altro corpo. Le lacrime scendevano dai miei occhi, guardavo la gente che assisteva e mi accorsi di Ariana. Era lì e non faceva nulla, rideva e aveva un'espressione soddisfatta. . .Ritorno al presente quando la mano di Mark sfiora il mio braccio, inizio a tremare ancora di più. Ho paura del suo tocco. Ho paura di lui.
Mark mi fece strada nella mia nuova stanza e dopo avermi fatto un occhiolino, lascia la stanza con un ghigno stampato in faccia. Chiudo la porta terrorizzata, mentre cerco di calmarmi facendo dei respiri profondi.
Calma, Alyssa. . .
Adesso che sono qui, non esitarà a picchiarmi, a rendermi la vita impossibile. Se solo gli assistenti asociali avrebbero detto di si per andare in Inghilterra, adesso sarei felice. Ma no, quando mai posso essere felice? La mia vita è un inferno e sarà peggio vivere qui dentro.
Per tutta la cena i miei nuovi genitori ci hanno fatto domande, rispondevo con delle piccole parole e tornavo a mangiare, ma lo sguardo di Mark me lo impediva. Aveva quel ghigno maligno e so che presto mi picchierà, spero il più tardi possibile. . .
Ma sapete, sono quel genere di ragazza che odia quando la fissano, che odia essere vulnerabile. Odio questo mio lato, odio essere debole. Quanto vorrei essere forte, cercare di nascondere le mie emozioni, far credere a tutti che sto bene, quando invece vorrei urlare e piangere, fin quando le lacrime sono terminate. Ma la gente vede quel che sono, vede che sono una stupida ragazzina vulnerabile e se ne approfitta; vede che crollo davanti a loro e fa di tutto per farmi sentire una merda. Sono quel genere di ragazze che ha un sogno nel cassetto, ma che per colpa della bassa autostima non riesce a realizzare. Le persone che sono intorno a me hanno tutti un giudizio negativo dentro di me, rendendo la cosa più complicata. Sono quel genere di ragazza che si fa filmini mentali su come potrei essere una volta realizzato il suo sogno e cosa più importante, mentre lo faccio mi brillano gli occhi, ma le parole "Smettila di illuderti, non realizzerai mai il tuo sogno, non sai ballare! Rassegnati!" perde tutte le speranze. Perché nessuno ha fiducia in me? Perché pensano che mi stia illudendo? Dio, sognare non è un reato, posso mai immaginare di essere felice? Almeno non lo sono nella vita reale. . . E poi, perché pensano che mi stia illudendo? Voglio solo realizzare il mio sogno e ho bisogno di conforto, ma voi fate di tutto per rinfacciarmi che sono un fottuto errore! Sono quel genere di ragazza che soffre in silenzio, tutti vedono quello che sta passando, ma nessuno sa come ci si sente. Hai un nodo allo stomaco, la gola ti brucia e cerchi in tutti i modi di non scoppiare a piangere, perché una volta fatto tutti inizieranno a dire Depressa! Sono quel genere di ragazza che osserva la gente mentre ride e scherza e pensa Perché non posso essere anch'io felice? Cosa hanno gli altri che io non ho? Sono quel genere di ragazza che si autolesiona perché è giusto così, perché un disastro come me non va in questo mondo. Il dolore che provo per i tagli non è nulla in confronto al dolore che sento al petto ogni giorno. Sono quel genere di ragazza che ha un rapporto schifoso con i suoi genitori, le persone che le hanno dato la vita grazie al loro amore, ma che viene odiata solo perché è un disastro. Sono quel genere di ragazza che ogni volta che qualcuno le dice Sei solo un errore! Un disastro, ecco cosa sei! Sei proprio depressa, eh! Mi deludi. . . Perde un battito al cuore e le lacrime minacciano di scendere, mentre cerca in tutti i modi di fermare quella sensazione che pian piano la porterà al suicidio. Sono quel genere di ragazza che non sorride mai, che non riesce a sforzare un piccolo sorriso talmente è tanto il dolore che porta. Sono quel genere di ragazza che non ha amici, che era invidiosa di quelle migliori amiche che vede per strada, ma Dio le ha voluto fare un regalo, mandare il suo eroe.
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Sono ritornata a scuola, in quell'edificio che mi ha portato sull'orlo del pricipizio. Cammino con i libri stretti al petto e lo sguardo basso, tutti mi stanno guardando e sussurrano "Oh, guarda, la depressa è tornata!" oppure "Ma non si era tagliata una vena? Che ci fa qui?" È evidente che la mia presenza non è gradita in questa scuola. . .
"Oh, finalmente la piccola Alyssa è di nuovo qui con noi." Rabbrividisco al suono di quella voce. No, non di nuovo!
Mark mi prende per i capelli e mi sbatte all'armadietto, "Adesso dovrei anche sopportare la tua schifosa faccia a casa!" Mi urla dandomi un pugno sul labbro. Brucia, ma non più di quello che sento dentro di me. Nessuno schiaffo o pugno potrà mai provocarmi dolore più di quanto me ne provocano le parole. . . "Adesso dovrei sopportare te e la tua stupida depressione anche a casa! Ma perché non sei fattutamente morta, eh? Sei solo una stupida ragazzina, vaffanculo!" Urla queste parole, di nuovo, dandomi uni schiaffo e un pugno allo stomaco. Non mi reggo in piedi, ma lui mi ha mantenuta dal colletto della mia felpa. "Fottuto errore!" Mi sbatte ripetutamente all'armadietto. Ormai le lacrime scendono spontanee dai miei occhi e c'è il famigliare cerchio intorno a me.
"Lasciami andare, ti pre-go", cerco di parlare, ma mi è difficile. Dopo altri pugni e schiaffi, Mark mi lascia facendomi cadere sul pavimento, mentre lui mi guarda con un ghigno stampato in faccia. "Per oggi può bastare, o magari mi viene di nuovo voglia nel pomeriggio", mi fa l'occhiolino e se ne va via, come il resto della 'folla'.
***
Buonasera!Ho aggiornato prima per ringraziarvi per le visualizzazioni, la storia è a 30.7k! Dio, non ci credo! Questa è storia è importantissima per me e sono contentissima che vi piaccia!
Che ve ne pare del capitolo? Commentate e votate!
-T.xx

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Dancers||Harry Styles.||
FanfictionSapete qual è la cosa più brutta? Essere lo zimbello della città, essere odiata da tutti e aver solo un amico, ma che colui è a migliaia di chilometri lontano da te. Questa è la mia storia. Dancers. - In corso di correzione, scusate per gli errori.