Want You Back. [L.H.]

5.1 Bruises

"I've been holding on to hope
That you'll come back when you can find some peace...
'Cause every word
that I've heard spoken since you left, feels like an hollow street.
I've been told,
I've been told
to get you off my mind
But I hope I never lose
the bruises that you left behind."

Luke

Il sabato per nulla atteso arriva. Io ed i ragazzi abbiamo prenotato l'intero privè dell'Apocalypse per noi soltanto.
Sorseggio un bicchiere di champagne mentre osservo la mischia dal balconcino della discoteca. Sembrano divertirsi tutti eccetto me.
Penso ad Alexandria che in questo preciso istante si sta dirigendo qui insieme a Jason, mando giù un altro sorso.
Sento una pacca sulla spalla che mi fa sobbalzare e risvegliare dai miei oscuri pensieri.
Mi volto verso Ashton.
- Che vuoi? - Domando con un tono per nulla amichevole.
Ashton mi prende il bicchiere dalle mani.
- Non vorrai essere già ubriaco al loro arrivo? Sai come andrebbe a finire. - Il suo sguardo è canzonatorio.

- Non lo prenderò a pugni, puoi stare tranquillo. - Gli sorrido per poi riprendere il mio bicchiere e andare a sedermi su uno dei divanetti.

Poggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi. La musica che stanno passando fa davvero schifo e vorrei andare dal dj per dire lui di cambiare mestiere.
Mi sento incatenato su questo divano. Se provassi a scendere in pista, diverse ragazze inizierebbero a strusciarsi addosso, a chiedermi l'accesso al privè e se dovesse esserci anche un solo paparazzo, lunedì sarei sulle prime pagine di tutti i giornali, di nuovo.
Immagino già un possibile titolo in cui mi accusano di aver tradito Arzaylea.
Devo proprio chiudere la relazione con lei, qualsiasi tipo di relazione si tratti.
Mi sono stancato di avere solo sesso, voglio di più.
Voglio addormentarmi e svegliarmi con la stessa ragazza nel letto, anziché svegliarmi solo e vuoto.
Voglio che quella ragazza sia nuovamente Alexandria, ma lei non desidera lo stesso. È pronta ad andare avanti davvero, a metterci un intero pianeta, sopra la nostra storia.
E allora perché io ci riesco a mettere appena una briciola?
Perché non appena la vedo non capisco niente?
Perché è dannatamente insostituibile per me e nessuna riesce a farmi provare un decimo di quello che provo con lei, non appena mi guarda?

Quando apro gli occhi la vedo. Questa volta più che in un sogno mi sembra di essere in un incubo, anche perché quel tizio la tiene per mano.
Osservo Jason, è alto, è moro e ha un fisico niente male.
Non poteva essere un cesso a pedali, così almeno mi sarei sentito superiore per il mio bellissimo aspetto?

Osservo Lewis, il suo corpo minuto ma formoso è fasciato da un abito attillato di color verde scuro, scollato ma non troppo.
Quando ai piedi le vedo i tacchi anziché le solite converse, capisco che il suo look è opera di Janet. Senza farlo di proposito le lancio un'occhiata di fuoco.
Per fortuna non l'ha notata.
Per sfortuna oramai sembra non notarmi più.

La coppia che vorrei scoppiasse mi osserva. Sono l'unico ancora seduto a cui Lewis non ha presentato Jason.
Prendo un respiro profondo, sfoggio il sorriso più amichevole che mi riesce e mi alzo.
Vado verso di loro, tendo la mano a Jason e non la stringo neanche forte.
Mi sono ripromesso di non fare niente di sbagliato stasera.
Gli dico che è un piacere conoscerlo e lui dice che è altrettanto felice di conoscere me.
Vorrei puntualizzare che ho detto piacere e non felice, ma lascio correre.
Continuo a sorridere ai suoi aneddoti neanche fosse il mio migliore amico o il comico più bravo al mondo.
Tutti sembrano sconvolti, continuano a guardarmi preoccupati.
Jason ha venticinque anni e si è appena laureato in medicina. Aspira a diventare un neurochirurgo.
Una psicologa ed un neurochirurgo, la coppia perfetta.
La madre di Alexandria lo amerà, probabilmente lavoreranno nello stesso ospedale un giorno.